“Le iniziative per il gioco responsabile e la protezione dei giocatori stanno diventando sempre più comuni in molti mercati regolamentati. Le nuove normative italiane dimostrano un forte impegno nel costruire
“Le iniziative per il gioco responsabile e la protezione dei giocatori stanno diventando sempre più comuni in molti mercati regolamentati. Le nuove normative italiane dimostrano un forte impegno nel costruire un ambiente di gioco online più sicuro.
Oggi vediamo limiti di spesa applicati con maggiore rigore, restrizioni aggiuntive per la fascia d’età 18–24, azioni più severe contro i siti non autorizzati e un ampliamento dei requisiti per l’autoesclusione, al fine di garantire una protezione più elevata per i giocatori”.
Ad affermarlo sulle pagine di PressGiochi MAG, è Francesca Badon è Senior Account Manager in GLI, dedicata al settore della certificazione e conformità per il gioco regolamentato. Grazie alla sua profonda conoscenza delle normative europee e internazionali, Francesca accompagna i propri clienti nell’affrontare nuove sfide, offrendo supporto strategico e operativo. La sua esperienza in molteplici giurisdizioni le consente di gestire le diverse complessità con un focus speciale alla normativa italiana, online e landbased.
Le piattaforme di gioco online – previste nei nuovi bandi di gara – devono rispettare standard di sicurezza e conformità sempre più rigidi per garantire che i giocatori possano godere di un’esperienza sicura e affidabile. Ritiene che le nuove norme introdotte in Italia rispondano adeguatamente a queste necessità? Quali sono gli aspetti maggiormente innovativi?
“Le iniziative per il gioco responsabile e la protezione dei giocatori stanno diventando sempre più comuni in molti mercati regolamentati. Le nuove normative italiane dimostrano un forte impegno nel costruire un ambiente di gioco online più sicuro.
Oggi vediamo limiti di spesa applicati con maggiore rigore, restrizioni aggiuntive per la fascia d’età 18–24, azioni più severe contro i siti non autorizzati e un ampliamento dei requisiti per l’autoesclusione, al fine di garantire una protezione più elevata per i giocatori.
L’aspetto più innovativo è l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per monitorare il comportamento dei giocatori e la conservazione sicura dei dati, a tutela dell’integrità e della fiducia. Queste misure non solo proteggono i giocatori, ma posizionano l’Italia come leader nella creazione di un ecosistema di gioco sostenibile e pronto per il futuro”.
In che maniera gli Organismi di verifica sono stati coinvolti nella fase di formazione delle nuove norme?
“Il nuovo quadro normativo in Italia è stato sviluppato tenendo conto della positiva esperienza del Regolatore nella supervisione del mercato VLT. Durante tutto il processo, il Regolatore ha dimostrato disponibilità al dialogo con gli stakeholder del settore, raccogliendo feedback sia sui principi generali del precedente framework sia sulle bozze della nuova regolamentazione. Al tempo stesso, ha mantenuto chiaramente la propria indipendenza nella definizione dei pilastri fondamentali del sistema aggiornato.
GLI supporta costantemente i Regolatori a livello globale, tuttavia i dettagli più specifici non vengono condivisi pubblicamente. In genere, in questi processi si instaura una comunicazione aperta e vengono offerte opportunità di confronto, permettendoci di comprendere a fondo i nuovi requisiti e di supportare al meglio i nostri clienti nell’adattamento.
Il nostro coinvolgimento non si limita alla fase di feedback: continuiamo a contribuire offrendo competenze specialistiche, conducendo audit regolari e garantendo che gli operatori autorizzati rispettino i più alti standard. In questo modo, operiamo come laboratorio di test indipendente, contribuendo a garantire che il framework rimanga efficace, applicabile e pronto per il futuro”.
Quali sono i maggiori punti di difficoltà che gli ODV devono affrontare in fase di verifica?
“La fase di verifica presenta nuove sfide, a partire dall’ampliamento del perimetro di certificazione, che ora copre tutti gli aspetti tecnici delle piattaforme, inclusi i protocolli di comunicazione con i sistemi regolatori e i prodotti di scommessa. Con l’aumento della complessità delle piattaforme e la frequenza degli aggiornamenti, sarà necessaria una collaborazione continua tra operatori e laboratori di certificazione.
Questo rappresenta un cambiamento verso una cooperazione costante, a livelli mai visti prima, che comporta una maggiore responsabilità da entrambe le parti. Per gli operatori, il nuovo quadro normativo rende fondamentale la collaborazione con un partner di test affidabile e competente, al fine di garantire la conformità, proteggere i giocatori e mantenere la continuità operativa”.
Nella norma esiste ancora qualche punto di criticità capace di costituire un “punto debole”?
“Naturalmente, ogni cambiamento, soprattutto quelli che introducono innovazione, può inizialmente sembrare una sfida, finché il settore non ne acquisisce una comprensione solida. Ciò che è importante è che operatori e fornitori non siano lasciati soli ad affrontare questo percorso”.
Quali sono le problematiche specifiche poste dal gioco proposto sul metaverso?
“L’inclusione del metaverso nella regolamentazione del gioco in Italia evidenzia l’impegno del Paese verso la protezione dei giocatori, sia nel presente che nel futuro. Le piattaforme del metaverso, precedentemente al di fuori della portata dei regolatori, sono ora oggetto di attenzione, segnando un passo decisivo verso un framework normativo a prova di futuro e posizionando l’Italia come pioniere nell’affrontare le sfide emergenti.
Garantire un’autenticazione adeguata e, al contempo, tutelare i dati personali richiederà soluzioni tecniche solide. La natura in rapida evoluzione di queste piattaforme impone un monitoraggio e una verifica continui, al fine di mantenere sicurezza, conformità e un’esperienza di gioco sicura e affidabile per tutti i giocatori”.
Ci sono delle differenze sostanziali fra il metodo italiano di certificazione dei sistemi e quelli adottati nell’area europea?
“In tutta Europa, gli enti regolatori implementano regimi di certificazione adattati ai propri mercati, modellati in base alle risorse disponibili e alle priorità pubbliche. Questo porta naturalmente a differenze di approccio, con ogni Paese che interpreta e applica gli standard tecnici in modo autonomo.
Grazie alla presenza locale di GLI in Italia e alla nostra esperienza in molteplici giurisdizioni possiamo gestire con efficacia le specificità locali e supportare operatori e fornitori nell’ingresso in diversi mercati in modo efficiente e sicuro”.
PressGiochi MAG – Cristina Doganini






