23 Aprile 2024 - 08:27

Operatori di nuovo in piazza: il 16 novembre è la volta dell’Emilia Romagna, ma in Regione intanto spunta la proroga alla legge

I lavoratori del comparto del gioco pubblico tornano a scendere in piazza contro la regolamentazione delle proprie attività da parte degli Enti locali. Lo fanno, in questo caso in Emilia

07 Novembre 2018

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I lavoratori del comparto del gioco pubblico tornano a scendere in piazza contro la regolamentazione delle proprie attività da parte degli Enti locali. Lo fanno, in questo caso in Emilia Romagna, dove è in programma per il prossimo 16 novembre una manifestazione che torna a riunire, dopo il successo in Puglia, sia le sigle datoriali che sindacali. Daranno il loro sostegno alla protesta le organizzazioni sindacali CGIL FILCAMS, FISASCAT e UILTuCS.

“La politica, istituzioni e imprese – fanno sapere – scaricano sui lavoratori il prezzo dei loro errori. Per una sostenibilità che tuteli clienti, cittadini e lavoratori. Legalità e buona occupazione devono essere le priorità del settore insieme a reali strumenti di contrasto agli abusi e alle forma di dipendenza”.

 

Nel frattempo, nella giornata di oggi si è tenuta in Consiglio regionale la discussione all’interpellanza  del M5S sulle disposizioni introdotte nell’ambito delle norme volte a contrastare il gioco patologico che disciplinano i rinnovi contrattuali tra esercenti e concessionari. “La Regione,- ha spiegato il consigliere Andrea Bertani – prendendo come riferimento i contratti con i concessionari di rete, ha prorogato fino al 2022 l’entrata in vigore della legge regionale che vieta la presenza di slot machine all’interno di bar o esercizi commerciali ad una distanza di 500 metri dai luoghi sensibili”. I concessionari di rete che hanno con lo Stato un rapporto la cui scadenza naturale è fissata al 2022 e non i contratti con i noleggiatori degli apparecchi da gioco che intrattengono accordi con scadenze molto più limitate. “Questo permette – critica Bertani – di prorogare l’entrata in vigore della legge fino al 2022, e non tra due anni come prevedeva la norma”.

 

PressGiochi