14 Giugno 2025 - 14:12

Operatori di gioco, sentinelle contro il riciclaggio

Nel corso del 2024, l’Uif, Unità di informazioni finanziarie della Banca d’Italia, ha ricevuto 145.401 segnalazioni di operazioni sospette, in gergo SOS. Quasi 10mila di queste sono arrivate da imprenditori

05 Giugno 2025

Nel corso del 2024, l’Uif, Unità di informazioni finanziarie della Banca d’Italia, ha ricevuto 145.401 segnalazioni di operazioni sospette, in gergo SOS. Quasi 10mila di queste sono arrivate da imprenditori e professionisti del gioco legale. Anche questo settore, infatti, è obbligato al pari di banche, commercialisti, notai eccetera, a fare da sentinella sui propri clienti per individuare chi compie delle operazioni che meritano un po’ di attenzione in più. Non si tratta, quindi, di segnalare irregolarità o illeciti ma semplicemente qualcosa di fuori dall’ordinario.

E poi cosa succede a queste segnalazioni? Per ciascuna viene fatta un’indagine di polizia o vengono archiviate?

Prima di provare a rispondere a questa domanda – scrive Giampiero Moncada sull’ultimo numero di PressGiochi MAG – , c’è un dubbio che sorge spontaneo quando si leggono queste notizie: le 9.547 SOS che sono arrivate dal settore del gioco, ovvero quasi il 7% del totale arrivato all’Uif, sono poche o tante? E sono la spia che questo settore è infiltrato dalla malavita o che, al contrario, chi ci lavora svolge un ruolo di vigilanza anche per conto dello Stato?

A questa domanda ci risponde Paolo Gioacchini, vice presidente di As.Tro.

“Tutti i settori che movimentano denaro sono, in varia misura, a rischio riciclaggio. Il settore dei giochi, paragonato ad altri, risulta essere tra i più monitorati essendo sottoposto ad una delle più stringenti normative antiriciclaggio. Questo sistema si basa sulla collaborazione fra soggetti obbligati e autorità e ruota attorno a tre pilastri fondamentali, corrispondenti a specifici obblighi per gli operatori di gioco: l’adeguata verifica della clientela, la tracciabilità delle transazioni secondo apposite regole di conservazione dei dati e l’individuazione e la segnalazione delle operazioni sospette”.

“Visto il gran numero di segnalazioni inviate dagli operatori di gioco nel 2024 mi sento di dire tranquillamente che sono un segnale chiaro che chi lavora all’interno di questo settore vuole contribuire alla sua trasparenza. Come associazione, poi, siamo particolarmente attenti a sviluppare questo tema: già da due anni siamo sponsor del Forum Nazionale Antiriciclaggio organizzato dalla European School of Banking Management e dalla Scuola Italiana Antiriciclaggio&Compliance con cui, tra l’altro, stiamo organizzando un ciclo di eventi – insieme alla Camera Penale di Bologna – sugli aspetti penali legati alla materia dell’antiriciclaggio nel settore del gioco”.

In ogni caso, negli ultimi anni si è registrata una diminuzione di queste segnalazioni. Un po’ per tutti i settori e anche da parte degli operatori di gioco. Nel 2024, il numero complessivo è stato del 3,3% in meno rispetto al 2023. Quelle provenienti dai ‘prestatori di servizi di gioco’, però, sono diminuite di quasi il 20%: da 12.023 a 9.547. Ma se le segnalazioni provano che il settore è trasparente, quando diminuiscono vuol dire che il settore diventa più opaco?

In realtà, i numeri possono trarre in inganno.

Per cominciare, negli ultimi anni sono state aggiunte nuove categorie di ‘soggetti obbligati’. Quindi, il numero complessivo di segnalazioni non è sceso molto perché ci sono molti più soggetti che adesso devono fare queste segnalazioni. Per esempio, le società sportive professionistiche e le piattaforme per lo scambio di criptovalute. Tra queste ultime, nel 2023 sono state incluse anche le piattaforme di NFT (no fungible token).

Se si facesse il confronto per ciascuno di questi soggetti obbligati, si avrebbe un quadro complessivo più articolato.

Ma la vera ragione di una progressiva riduzione delle segnalazioni è la maggiore efficienza dei sistemi di controllo. I criteri adottati e gli strumenti informatici utilizzati vengono sempre migliorati per evitare i cosiddetti ‘falsi positivi’. Attualmente, il 40% circa di operazioni segnalate risultano del tutto irrilevanti. Questa percentuale potrà ulteriormente ridursi migliorando i metodi per decidere se un’operazione è da considerare sospetta o meno.

A migliorare quest’azione preventiva ci sta pensando anche l’Ue. Grazie alla direttiva AMLD6 (Aml sta per Anti money laundering, ovvero antiriciclaggio), le varie authority omologhe dell’italiana Uif lavoreranno con maggiore coordinamento e, quindi, più efficacia.

Va segnalato che circa il 70% delle segnalazioni arriva dal gioco online. Questo è in linea con la crescita di questa modalità di gioco, rispetto al gioco fisico, ma va detto che anche negli scorsi anni il gioco telematico forniva più della metà di alert. Una spiegazione la fornisce ancora Gioacchini, di As.Tro.

“Tutto quello che è online è terribilmente fluido, quindi non sempre facile da governare anche se solo si considera la facilità con cui vengono compiuti determinati reati a danno di ignari cittadini/operatori (si pensi ad esempio ai furti d’identità). Nel settore fisico del gioco questa criticità viene quasi azzerata, se solo si considera l’interazione diretta che c’è tra personale di sala e giocatore”.

Bisogna, poi, considerare che l’andamento delle segnalazioni nel settore del gioco potrebbe essere influenzato e implementato anche dall’evoluzione del quadro normativo e dalla possibilità di introdurre nuove misure di compliance: con la crescente regolamentazione del settore e la progressiva digitalizzazione delle operazioni di gioco, il monitoraggio delle operazioni sospette potrebbe assumere un ruolo ancora più centrale nella strategia di contrasto al riciclaggio di denaro”.

Anche all’associazione di Gioacchini arrivano spesso notizie di verifiche su conti gioco che risultano intestati a persone del tutto ignare.

Va detto, però, che a differenza del gioco fisico, tutte le operazioni sono nominative e passano dai server della Sogei, la società informatica del ministero delle Finanze, mentre nelle sale, un giocatore viene identificato automaticamente solo quando deve ritirare una vincita superiore a 499 euro.

Ma quali sono, concretamente, le operazioni dei giocatori che fanno drizzare le antenne? E a che risultati si arriva con questo monitoraggio?

Lo ha spiegato, in un suo intervento, Riccardo Pedrizzi, senatore prima e deputato poi per Alleanza Nazionale, tra i politici più appassionati alla regolamentazione del gioco.

“Nelle diverse tipologie di gioco, sia on line che fisico, si evidenziano casi di concentrazione di titoli di vincita su determinati giocatori o presso determinate case da gioco. Le anomalie sono connesse ai conti di gioco, alla collusione tra giocatori, allo stesso punto vendita presso il quale sono effettuate le giocate. Questi episodi si possono rilevare anche grazie a una nuova tecnica dell’Uif che si basa su una visione aggregata. Spesso, le operazioni di gioco-scommessa sono di importo al limite della soglia di identificazione e quasi tutti i clienti risultano segnalati più volte all’Uif”.

Solo una piccola parte delle segnalazioni, tra il 5 e il 10%, danno luogo a vere e proprie indagini penali o sequestri. Ma in molti altri casi danno un contributo ad altre indagini.

 

PressGiochi MAG

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