24 Aprile 2024 - 11:40

Non solo in piazza, i lavoratori dei giochi protestano anche sui social

Non si ferma alla Piazza romana la protesta e il dissenso dei lavoratori e delle lavoratrici del settore del gioco legale che criticano l’operato del Governo e l’indifferenza riservata al

21 Gennaio 2021

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Non si ferma alla Piazza romana la protesta e il dissenso dei lavoratori e delle lavoratrici del settore del gioco legale che criticano l’operato del Governo e l’indifferenza riservata al gioco pubblico di fronte alle continue richieste di apertura.

Anche sui social sono centinaia le manifestazioni di dissenso.

“Massimo sostegno ad ogni manifestazione ed iniziativa anche legale che rivendichi dignita’ e parita’ di trattamento per il settore del gioco legale. – scrive una lavoratrice del settore -. E’ in atto ormai da un anno una palese discriminazione ai danni del nostro settore. Populisimo, ignoranza, proibizionismo hanno aggravato una situazione già drammatica per la pandemia.

Non esiste alcuna evidenza scientifica che induca a porre le sale scommesse ed i locali di gioco in classi di rischio Covid peggiori ad un qualsivoglia negozio aperto al pubblico. Siamo chiusi da mesi per un solo motivo: chi decide non conosce la nostra realtà e ci giudica non necessari. Mi chiedo: chi decide cosa è necessario e cosa non lo è?

Il parrucchiere, il negozio di abbigliamento, il bar, il ristorante, il centro commerciale, la chiesa…. sono necessari? Dunque o tutti o nessuno: o sono chiuse tutte le attività ad esclusione di alimentari e farmacie (le uniche indispensabili) oppure sono aperte (seppur con limitazioni) tutte le attivita’ non necessarie, quindi anche noi, sempre rispettando le stesse regole di orario e precauzione applicate agli altri esercizi commerciali. E’ in atto – conclude – una gigantesca discriminazione, dettata esclusivamente da ideologie populiste e proibizioniste. Noi non possiamo accettare di essere discriminati sulla base di pregiudizi che non hanno nulla di scientifico. Dobbiamo combattere ogni giorno in ogni sede: in piazza, sui social, nei tribunali”.

 

“Dal mio punto di vista – scrive un’altra persona – non possiamo lasciare le donne del settore sole… le donne ci stanno salvando le chiappe”… e risponde una delle manifestanti: “Stiamo andando a combattere x il nostro sacrosanto Diritto quello del Lavoro ! Non torneremo a mani vuote non molleremo. Grazie a tutti”.

“Ogni volta che una donna lotta non lo fa solo per se stessa. Le nostre colleghe – scrive ancora un’altra donna –  stanno lottando per tutti noi, uomini e donne, di un settore messo in ginocchio dalla politica incapace. Ci abbiamo messo secoli per non essere più considerate inferiori all’uomo..ora non fateci sentire di nuovo di appartenere ad un settore inferiore agli altri. Forza ragazze”.

 

“Nel frattempo che si spengono le luci su questa ennesima buffonata di crisi di governo – nscrive ancora un altro lavoratore disperato –  vorrei ricordare a tutti che ad oggi non è stata ancora pagata la cassa integrazione di ottobre novembre e dicembre. Questo per dire che nonostante tutte le segnalazioni, le richieste di aiuto, i suggerimenti ricevuti da più parti, ancora oggi ci sono dipendenti del settore privato che aspettano di prendere 3 mesi di paga.

Tutto ciò è ingiusto ed inqualificabile. Non si può di certo dar colpa ad altri per aver ideato una procedura per l’ennesima volta fallace. Ma cosa importa se migliaia di onesti lavoratori faranno fatica ad andare avanti, cosa importa se ancora una volta chi lavora nel settore privato viene discriminato, cosa importa se un padre o una madre di famiglia dovrà risparmiare anche sul cibo oppure recarsi alla Caritas per un pacco alimentare. L’importante è che per qualcuno il posto al sole è rimasto e si è pure allargato”.

 

E dobbiamo segnalare che queste sono solo alcune delle denunce che ogni giorno compaiono sui social a simboleggiare come la situazione sia davvero divenuta insostenibile.

Sarebbe meglio per il Governo iniziare ad ascoltare davvero tutte le parti sociali… a dispetto di intrighi e giochi di palazzo. Quello si che sarebbe il vero azzardo!

PressGiochi