18 Aprile 2024 - 18:38

Napoli: venerdì 22 maggio gli operatori del gioco manifestano in Piazza Plebiscito

La questura di Napoli ieri ha ufficialmente autorizzato l’associazione AGSI, che rappresenta gli operatori delle scommesse, a manifestare per Venerdì 22 Maggio dalle 11,00 alle 14,00 in piazza del Plebiscito.

19 Maggio 2020

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La questura di Napoli ieri ha ufficialmente autorizzato l’associazione AGSI, che rappresenta gli operatori delle scommesse, a manifestare per Venerdì 22 Maggio dalle 11,00 alle 14,00 in piazza del Plebiscito.

Questa di Napoli è solo una delle varie proteste che i lavoratori del gioco legale stanno organizzando in varie parti d’Italia contro la decisione del Governo e delle Regioni di posticipare ancora l’apertura dei negozi di gioco, senza una reale motivazione legata al rischio di diffusione del contagio da Covid19. Un’altra manifestazione è attesa in Abruzzo e un’altra sarà realizzata a Roma.

La filiera accusa la politica di motivare il prolungamento della chiusura del gioco pubblico per motivi etici e continua ad avanzare le proprie richieste di aiuto per sostenere gli imprenditori in difficoltà e contro la nuova tassazione imposta alle scommesse nel decreto liquidità.

 

Tante le dichiarazioni di preoccupazione degli operatori sui social, mogli preoccupate per il lavoro dei propri mariti e per il futuro della propria famiglia, giovani imprenditori che temono di perdere i propri investimenti, rabbia. La parola che maggiormente ricorre è ‘Invisibili’. E’ così che si sentono oggi i lavoratori del settore gioco di fronte ad uno stato che metodicamente, decreto, dopo decreto, finge di dimenticare una categoria che contribuisce per più di 10 mld di euro all’erario ogni anno.

“Siamo tutti amareggiati e molto preoccupati – scrive un imprenditore – perché di fatto lo Stato ha deciso di protrarre la chiusura di tutte le nostre attività, nonostante le gravi conseguenze economiche seguite alla chiusura di marzo. Per la prima volta siamo tutti davvero sulla stessa barca, sale scommesse , che oltre alla chiusura subiscono un ulteriore innalzamento delle imposte, sale Bingo, sale Vlt, esercizi secondari che a seconda della loro regione potranno o meno ripartire”.
“Lo stato ci sta facendo una guerra Anticostituzionale, stanno approfittando – scrive un’altro lavoratore – di questa  pandemia per danneggiare ancora di più  il nostro settore, tassandoci senza nemmeno darci la possibilità di farci riaprire per  lavorare in SICUREZZA. Noi non siamo meno dei parrucchieri, ristoranti o centri estetici, non meritiamo di essere discriminati. Per lo stato noi siamo invisibili,  per noi lo stato NON C’è! Chiedo a tutte le persone che hanno a cuore questo  lavoro ma soprattutto  il proprio futuro di scendere in piazza pacificamente per farci sentire in ogni regione d’ Italia. Non è più il momento di tenere la testa sotto la sabbia  come gli struzzi, Lavorare è un nostro diritto!

 

PressGiochi