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Monza. Gandolfi (FIT): “I limiti orari spostano i gocatori nei comuni limitrofi”

Si spengono gli interruttori delle slot machine a Monza. L’ordinanza pubblicata il 30 novembre è entrata in vigore durante il week-end. Tabaccherie, sale gioco e sale VLT hanno tolto corrente

19 Dicembre 2018

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Si spengono gli interruttori delle slot machine a Monza. L’ordinanza pubblicata il 30 novembre è entrata in vigore durante il week-end. Tabaccherie, sale gioco e sale VLT hanno tolto corrente alle macchinette per il gioco d’azzardo nella fascia oraria che va dalle 23 alle 14.

 

La decisione è stata mirata alla prevenzione della ludopatia di giovani e anziani. Lo spegnimento delle macchinette per il gioco d’azzardo ha cercato di salvaguardare i ragazzi nell’orario di ingresso e di uscita da scuola. Il Comune ha avuto particolare attenzione anche per le persone più anziane.

 

Durante la mattinata, bar e tabaccherie sono sempre stati un punto di incontro per i pensionati. Tabaccherie e bar si sono dimostrati virtuosi nell’applicare l’ordinanza. Già dalle prime ore di domenica, slot machine e altri apparecchi sono stati spenti. L’avviso comunale è stato posto in bella mostra mentre alcuni esercenti si sono preoccupati di separare le macchinette dal resto della loro attività con pareti mobili.

 

Anche se non sono mancati i soliti “furbi”. In un bar nella periferia, le macchinette sono rimaste accese. Seppure l’ordinanza fosse visibile alla clientela del locale, i proprietari non hanno staccato la spina. Il nuovo orario di funzionamento delle slot machine ha visto d’accordo in Comune sia maggioranza sia opposizione. «Questa ordinanza è uno strumento di prevenzione», ha sottolineato Anna Maria Martinetti, consigliere comunale di Monza. Martinetti ha evidenziato come le persone che si ritrovano alla mattina in bar e tabaccherie possano essere tentate dal gioco d’azzardo. «Se le macchinette sono spente, le persone ci pensano due volte prima di inserire qualche euro», ha aggiunto.

 

Se lo spegnimento non fosse sufficiente, Martinetti ha anche aggiunto quanto sia importante educare i più giovani a una cultura del contrasto al gioco. «Bisogna puntare sulla consapevolezza che a vincere è sempre il banco – ha spiegato la consigliera – il cammino deve essere quello dell’educazione». Ma dall’altra parte della barricata si sono posti gli esercenti locali. «Il fatto che l’ordinanza non abbia valenza in tutto il territorio provinciale non fa altro che spostare i giocatori da un comune all’altro», ha dichiarato Silvio Gandolfi, presidente della Federazione Italiana Tabaccai di Monza. Ma a detta degli esercenti, il problema non è limitato solo all’estensione geografica. «Con questa norma i tabaccai vengono equiparati alle sale gioco, vero pericolo per i giocatori d’azzardo», ha aggiunto Gandolfi.

 

Il presidente della Federazione monzese ha concluso evidenziando anche le precauzioni prese dagli esercenti di zona. «I tabaccai fanno un corso della durata di tre anni per limitare i giocatori», ha sottolineato Gandolfi. Iniziative che sono state inquadrate nel panorama più ampio di prevenzione del gioco per i minori.
Monza non è stato il solo comune brianzolo a porre una pietra per cercare di arginare la ludopatia. Il mancato rispetto delle limitazioni potrebbe costare fino a 500 euro. In caso di recidiva, le autorità potranno decidere di sospendere il funzionamento delle slot machines da un minimo di 5 giorni fino a un massimo di 30 giorni.

 

PressGiochi