25 Aprile 2024 - 08:02

Minenna (ADM) in Senato: “L’80% delle attività di gioco non in linea con le normative locali, serve proroga di 36 mesi”

“Oggi l’80 percento dei punti gioco è sotto la governance di un regime concessorio ADM non in linea con le normative degli enti locali. Stiamo vivendo la situazione che le

22 Ottobre 2020

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“Oggi l’80 percento dei punti gioco è sotto la governance di un regime concessorio ADM non in linea con le normative degli enti locali. Stiamo vivendo la situazione che le concessioni scadono e non possiamo emanare un nuovo bando. Oggi abbiamo un problema di disciplina concorrente tra Stato, Regioni ed Enti locali ed è difficile rinnovare le gare, se nel frattempo, sul territorio sono state stabilite nuove norme”.

Lo ha dichiarato in Commissione Finanze del Senato il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna in merito all‘esame dell’Affare assegnato n. 573 “Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2020-2022 (Doc. CII, n. 1).

 

Come ha dichiarato altre volte, Minenna in Senato ha ribadito la necessità di “un testo unico di riordino del settore, prevedere una proroga delle attuali concessioni per almeno 36 mesi per fare in modo di far ripartire il sistema con ordine e garantire così il gettito erariale”.

“ADM nell’ambito del gioco coordina il CoPReGi e premetto che non si tratta di capire se il gioco è giusto o sbagliato, l’Agenzia ha il compito di applicare le regole che vengono definite. È ovvio che ci sia un problema di disciplina concorrente Stato-Regione-Comuni che genera confusione nell’identificazione del punto di gioco legale. La sintesi è che è difficile oggi poter procedere al rinnovo delle gare che sono state fatte tanti anni fa. Oggi l’80% dei punti gioco che sono sotto la governance del regime di concessione dell’Agenzia sono sostanzialmente non in linea con le disposizioni che sono state emanate dagli enti territoriali. Quindi ci si trova alla scadenza della concessione, senza poter partecipare al bando, perchè comunque ci sono dei tempi tecnici. Ecco perche è necessario proporre una proroga di alcuni mesi per definire il quadro normativo e perchè chiedo di scrivere un testo unico, così da razionalizzare il quadro normativo del settore ed effettuare le gare che consentirebbero una ripartenza ordinata del sistema. Questo è fondamentale per garantire un gettito all’erario. Se non si può partecipare ad una gara e quindi la licenza scade, allo Stato entra 0. E’ già scaduta una concessione, è stato il TAR a dirci (per tutti i motivi che sappiamo, il COVID-19 ecc ecc..) che bisognava dare la proroga. Non possiamo lasciare ad un atteggiamento regolatorio affidato al contenzioso giudiziario una soluzione di sistema e tenuto conto dei tempi di gara occorre prevedere 36 mesi di proroga per dare al legislatore e all’Agenzia la possibilità di rimettere in ordine il settore, trovare la sintesi tra i concorrenti e ridare qualità anche a questa circostanza.

Se le grandi banche d’investimento e studi stranieri affermano che in Italia la quota del gioco legale è pari a quella del gioco illegale, è ovvio che oltre a colpire duramente il gioco illegale bisogna contrastarlo in maniera decisa. Trovo che il Dpr del CoPReGi abbia dei poteri molto ampi e che attraverso la coordinazione con le forze di Polizia era diventata una norma davvero bella, ma che non era stata messa a terra. Ora noi la stiamo mettendo a terra, stiamo avviando i coordinamenti con una grande sinergia che c’è con la Polizia, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza per intervenire sul territorio”

 

 

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