19 Aprile 2024 - 22:59

Mazza (Cvc): “Nel Regno Unito le società del gaming sono valutate il doppio rispetto che da noi, colpa dell’incertezza regolatoria”

Il mercato italiano è pieno di aziende interessanti, dedite all’export. Ma se guardiamo ad alcuni settori, quelli appunto regolamentati e dove entra in gioco la politica, si vede una differenza

18 Novembre 2019

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Il mercato italiano è pieno di aziende interessanti, dedite all’export. Ma se guardiamo ad alcuni settori, quelli appunto regolamentati e dove entra in gioco la politica, si vede una differenza marcata sui multipli a cui avvengono i deal.

Lo afferma a Ilsole24ore Giampiero Mazza, responsabile per l’Italia di Cvc, principale investitore di private equity nella penisola, dove è presente da 30 anni: negli ultimi sette qui ha investito due miliardi e mezzo in cinque diverse operazioni (Cerved, Doc Generici, Sisal, Pasubio, Recordati), a cui negli ultimi mesi si è aggiunta Università Pegaso.

“Penso ad esempio – afferma – al settore dei giochi, che conosciamo molto bene e che sconta il rischio regolatorio in modo eclatante. Basta fare un confronto con il Regno Unito, che ha la stessa pressione politica e sociale sul settore dei giochi e delle scommesse. Nel Regno Unito le società del settore sono valutate il doppio rispetto che da noi. Come mai? L’unica differenza tra i due Paesi è l’incertezza sulle regole: nel Regno Unito le regole, anche penalizzanti per il settore, restano le stesse per almeno 5 anni. Da noi le regole vengono invece cambiate in corso d’opera. Con la conseguenza che un investitore estero fa molta più fatica a fare i propri calcoli.

In Italia il grande nemico dei politici sta diventando il concessionario.

Invece il concessionario può essere l’alleato dello Stato, sia dal punto di vista fiscale sia da quello dei controlli. Nel gioco, per esempio, è un partner dello Stato nell’obiettivo di mantenere i flussi erariali, contrastare il gioco illegale e anche la ludopatia.

 

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