25 Aprile 2024 - 01:07

Mantova. Il Consiglio di Stato conferma ordinanza sui limiti orari alle slot

Con l’ordinanza impugnata in primo grado il sindaco di Mantova, considerati, tra l’altro, gli esiti delle indagini effettuate dall’ASL territorialmente competente, ha introdotto il nuovo regime degli orari di apertura

13 Giugno 2016

Print Friendly, PDF & Email

Con l’ordinanza impugnata in primo grado il sindaco di Mantova, considerati, tra l’altro, gli esiti delle indagini effettuate dall’ASL territorialmente competente, ha introdotto il nuovo regime degli orari di apertura delle sale giochi autorizzate in base al TULPS e del funzionamento degli apparecchi con vincita in danaro, stabilendo che detti orari sarebbero stati articolati non più dalle 10.00 sino alle 24.00, bensì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.alle ore 23.00 di tutti i giorni, compresi i festivi.

Il Consiglio di Stato respinge così il ricorso presentato da una sala bingo spiegando che “il sindaco, esercitando poteri che senza dubbio l’art.50, comma 7, del d.lgs. 267/2000 gli attribuisce, non altro ha adottato che un’ordinanza finalizzata alla tutela della salute dei suoi cittadini e dei minori in particolare, essendo quest’ultimi i soggetti maggiormente attratti dagli apparecchi che consentono vincite in danaro, e quindi a rischio di dipendenza da tale tipo di gioco.

 

Finalità di contrasto del gioco d’azzardo patologico che lo stesso Regolamento comunale fa proprie, con la quale il nuovo e contestato orario di apertura e gestione delle sale giochi non è certamente in contrasto, non travalicando l’introdotta riduzione complessiva dell’orario il limite regolamentare di apertura già previsto, essendo quest’ultimo un limite massimo, con il quale tale riduzione è ex sé compatibile.

 

Sul versante dell’efficacia del provvedimento in esame rispetto alla finalità di contrasto della ludopatia che affligge la popolazione, soprattutto, in età scolastica, – conclude Palazzo Spada – non può non essere osservato che le critiche e le alternative prospettate dalla parte ricorrente si risolvono in generiche affermazioni, non essendo supportate da alcuna analisi seria sulla ludopatia nel territorio comunale, e vanno quindi considerate affermazioni di indimostrata efficacia, inidonee a porre in discussione tanto la proporzionalità quanto la ragionevolezza del mezzo (rimodulazione dell’orario) rispetto al fine ( contrasto alla ludopatia), soprattutto se si argomenta in termini di obiettivo da raggiungere che è quello del disincentivo piuttosto che quello della eliminazione del fenomeno che viene affrontato, la cui complessità non è revocabile in dubbio, e per il quale non esistono soluzioni di sicuro effetto”.

PressGiochi