28 Marzo 2024 - 21:12

Manovra. Avv. Coraggio: “La riduzione delle licenze per il gioco online e l’aumento dei costi provocheranno una distorsione del mercato a svantaggio dei giocatori”

La potenziale riduzione del numero di licenze di gioco d’azzardo online prevista dall’art. 92 della legge di Bilancio potrebbe comportare distorsioni del mercato, senza vantaggi per nessuno. E’ il punto

26 Novembre 2019

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La potenziale riduzione del numero di licenze di gioco d’azzardo online prevista dall’art. 92 della legge di Bilancio potrebbe comportare distorsioni del mercato, senza vantaggi per nessuno.

E’ il punto di vista dell’avvocato Giulio Coraggio dello studio internazionale DLA Piper in merito al bando di gara per ADI e giochi online previsto nella Manovra in discussione al Senato.

“Gli ultimi mesi dell’anno sono sempre stressanti per gli operatori e fornitori del settore del gioco italiano, in quanto il governo approva la cosiddetta legge di bilancio, che spesso contiene alcuni cambiamenti che incidono sul mercato stesso. In effetti, il governo ha annunciato nella Manovra l’intenzione di fissare un limite di 50 licenze di gioco d’azzardo online con un prezzo di offerta iniziale di 2 milioni di euro per licenza. Secondo l’attuale progetto, la gara d’appalto dovrebbe essere lanciata entro la fine del 2020. Ma a mio avviso, non potranno essere rilasciare licenze valide prima del 2023.

Il motivo del rinvio a tale data è perché le attuali licenze di gioco online scadranno alla fine del 2022. Poiché tali licenze sono già state assegnate, non possono essere risolte. Tuttavia, le attuali licenze non possono essere rinnovate automaticamente e gli operatori dovranno partecipare a una gara d’appalto per nuove licenze nel 2022.
Il processo di rinnovo è stato finora solo un iter burocratico, nel senso che le licenze sono state assegnate a chiunque le richiedesse, nel rispetto dei requisiti previsti e dietro pagamento del prezzo di € 200.000 . Al contrario, le nuove regole fisseranno un prezzo minimo che potrebbe non essere conveniente per molti operatori.
Rispetto alle licenze di gioco online finora concesse dai Monopoli, siamo lontani dalle oltre 200 licenze di 7/8 anni fa. Indubbiamente il mercato sta diventando più maturo.

Quando è stato lanciato il mercato italiano del gioco d’azzardo online, ad esempio, avevamo diverse piccole aziende, ma persino negozi di scommesse che avevano una clientela locale e iniziarono a gestire un sito Web di gioco d’azzardo online, senza risorse finanziarie per gestire l’attività.

Allo stesso tempo, c’erano operatori stranieri di medie dimensioni che sono entrati nel mercato .it senza alcuna conoscenza di tutti i requisiti richiesti e della necessità di localizzare la loro offerta e strategia di marketing. Si sono limitati ad offrire ai giocatori italiani il proprio sito di gioco in versione tradotta, basandosi su ciò che aveva funzionato per anni sulle piattaforme .COM.

Come accade in tutti i grandi mercati, l’Italia richiede però un approccio abbastanza su misura. In questo senso, l’uscita annunciata dal mercato di alcuni operatori negli ultimi mesi, potrebbe significare che non dispongono delle risorse per eseguire una strategia locale.
Quando si verificherà la riduzione del numero di licenze di gioco online e il loro prezzo aumenterà, avremo alcuni operatori che usciranno dal mercato. Operatori che però sarebbero usciti comunque nel giro di pochi anni, senza richiedere un licenza.

Ad aggiungersi a questo, anche a causa del divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo italiano, potrebbero esserci operatori che non “scommetteranno” più sul mercato italiano poiché il prezzo della licenza costituirà un notevole ostacolo all’ingresso nel mercato.
Questo scenario farà si che se la proposta del governo verrà approvata, lo Stato raccoglierà 2 milioni di euro da un numero piuttosto limitato di operatori, che potrebbero essere anche meno di 50.

Allo stesso tempo, il mercato nero ricomincerà a fiorire. Come è accaduto quando i giochi da casinò non erano regolamentati in Italia, gli operatori che non erano in grado di entrare nel mercato, non rinunciano ai loro giocatori italiani, ma continuano a offrire giochi su piattaforme .COM. E misure come il blocco dei pagamenti non saranno efficaci proprio ora che Fintech sta abilitando i pagamenti attraverso un numero crescente di canali.

Tutto sommato, credo che un limite al numero di licenze di gioco d’azzardo online e un aumento del loro prezzo comporteranno una distorsione del mercato con effetti negativi per gli operatori di piccole / medie dimensioni e in particolare per i clienti italiani.

PressGiochi