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Malan (Fi): “Nel gioco inutile aumentare le pene, servono più controlli”

“Noi siamo certamente a favore di uno stretto controllo per evitare siffatte infiltrazioni nel gioco d’azzardo”. Lo ha dichiarato il senatore Lucio Malan di Forza Italia in Aula al Senato

25 Gennaio 2017

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“Noi siamo certamente a favore di uno stretto controllo per evitare siffatte infiltrazioni nel gioco d’azzardo”.

Lo ha dichiarato il senatore Lucio Malan di Forza Italia in Aula al Senato in merito alla Relazione Vaccari.

“Siamo certamente a favore – continua Malan – di un controllo e della tracciabilità delle vincite, naturalmente al di sopra di certe ragionevoli somme per evitare, anche questo caso, di burocratizzare tale settore. Più lo burocratizziamo, infatti, più rendiamo appetibile il gioco d’azzardo clandestino. Più lo Stato preleva dal montepremi di tutti i giochi leciti, generalmente da esso gestiti; più vengono introdotte limitazioni, classificazioni e ogni sorta di vessazione nei confronti di coloro che giocano d’azzardo, senza fare considerazioni morali, difficilmente le persone smetteranno di praticare il gioco d’azzardo, ma anzi lo praticheranno in modo clandestino e, dunque, con la quasi certezza di farlo a beneficio unicamente proprio di quelle organizzazioni criminali che noi vogliamo unanimemente contrastare.

Pertanto, piuttosto che aumentare le pene, allungare la prescrizione, aumentare i controlli e le vessazioni di carattere burocratico, che vengono suggerite come soluzioni in questo documento, siamo orientati verso la puntualità, la sistematicità dei controlli. È inutile minacciare pene, magari addirittura sproporzionate, con il reato compiuto – che rischiano di andare a colpire dei poveracci che hanno davvero fatto poco di male, anziché colpire i veri criminali, le vere grandi organizzazioni, se poi i reati non vengono effettivamente perseguiti. Occorrono controlli.

Ho letto anche un passo di questa relazione dove si dice che la polverizzazione – come viene definita – dei luoghi dove si può praticare il gioco d’azzardo rende più difficili i controlli. Non si può pretendere di modificare la realtà di un settore, fintanto che non si decide di metterlo fuori legge, non si può pensare di condizionare la dinamica di un settore, che comunque è un’attività economica, in funzione della sua controllabilità. A quel punto dovremmo fare lo stesso ragionamento su quasi tutti gli altri settori dell’economia. Noi siamo pertanto di questo parere: lo Stato non deve vessare i cittadini, non deve trattarli da presunti criminali in partenza, ma deve cercare di perseguire i criminali, facendo dei controlli che non diano fastidio alle persone perbene che rispettano la legge, ma che siano efficaci per verificare le violazioni della legge. Sono molto più efficaci 100 controlli che magari danno luogo a 50 sanzioni – anche senza che queste siano spettacolari da fare i titoloni sui giornali – piuttosto che una sanzione ogni tanto al poveraccio, che a quel punto giustamente si sente punito, vittima dell’amaro destino, che non risolve il problema.

Quante testimonianze abbiamo avuto, anche da trasmissioni televisive, di sale da gioco totalmente prive dei controlli? Ricordo qualche anno fa – ho anche presentato un’interrogazione – un caso avvenuto a Catania dove veniva segnalato più volte, a chi di dovere, il fatto che in una sala fossero palesemente impegnati nel gioco d’azzardo dei minorenni; che le macchine non fossero collegate al circuito che permette il controllo; che ci fosse una osmosi tra una sala giochi, di divertimento -senza le scommesse in denaro – e un’altra sala dove invece queste scommesse in denaro avvenivano. Ebbene, non c’era alcun tipo di intervento da parte dell’autorità, salvo una volta quando – guarda caso – questo intervento è stato preceduto evidentemente da una comunicazione, per cui in quello stesso luogo dove finalmente si andava a controllare, improvvisamente venivano cacciati via tutti i giocatori, le macchine staccate dai loro collegamenti elettrici e voltate contro la parete dicendo che erano lì da anni inutilizzate.

Occorrono controlli sistematici: occorre verificare che le macchine siano collegate, controllare i dati, perché è inutile avere banche-dati oceaniche se poi i controlli non vengono fatti. Queste cose servono soltanto a qualcuno che magari vuole colpire un individuo, e allora, tra il milione di dati che ci sono, si va a cercare quelli che servono per colpire qualcuno, e se non si trovano poi non si fa niente.

Non è così che deve funzionare in uno Stato di diritto: devono esserci dei controlli regolari; bisogna controllare che i bambini effettivamente non giochino e non stiano nelle aree di gioco; bisogna fare interventi efficaci nel rispetto della libertà dei cittadini. Se un giorno qualcuno penserà di abolire il gioco d’azzardo, bisognerà trovare le entrate che lo sostituiscano, ma sarà un’altra faccenda. Intanto che è consentito però, non è opportuno un approccio per il quale si rischia di non colpire i veri criminali e le grandi organizzazioni e si rende più difficile la vita a chi pratica il gioco d’azzardo lecito spingendolo verso quello clandestino, che è tutto in mano alle organizzazioni criminali”.

 

PressGiochi