19 Aprile 2024 - 09:29

Londra taglia le scommesse, ma prima bisogna coprire il buco al Tesoro

La campagna contro il gioco d’azzardo nel Regno Unito va avanti da anni, e giovedì scorso i promotori di questo movimento avevano festeggiato l’annuncio della forte stretta sul settore da

22 Maggio 2018

Print Friendly, PDF & Email

La campagna contro il gioco d’azzardo nel Regno Unito va avanti da anni, e giovedì scorso i promotori di questo movimento avevano festeggiato l’annuncio della forte stretta sul settore da parte del governo. Tracey Crouch, ministro per lo Sport e responsabile del settore, aveva annunciato la decisione di ridurre da 100 a sole 2 sterline la puntata massima che si potrà fare nel Paese in ogni giocata nelle slot machine che si trovano nei tanti centri scommesse presenti sull’isola. In questo modo si punta a evitare che i cittadini possano sperperare troppo soldi in costose e ripetute scommesse.

Ma l’annuncio non è stato accolto solo con cori di giubilo, anzi, è partita una levata di scudi non solo da parte dei bookmakers, ma anche da altri settori della società e della politica, preoccupati per le perdite che una provvedimento del genere potrebbe creare alle finanze dello Stato. Addirittura il Daily Star, uno dei tabloid più letti del Paese, ha titolato in prima pagina “Bagno di sangue per i bookmakers”, criticando in un editoriale il provvedimento definendolo esagerato.

E dopo l’annuncio lo stesso governo ha fatto un immediato dietrofront, o almeno ha messo il piede sul freno. Il responsabile dell’Economia, Philip Hammond, ha insistito affinché la stretta entri però in vigore non prima del 2020, un anno dopo quanto promesso da Crouch.

 

Attualmente gli scommettitori possono piazzare scommesse fino a 100 sterline ogni 20 secondi e lo scorso anno in queste macchine per scommesse sono stati spesi più di 1,8 miliardi, con ogni giocatore che ha perso una media di 1.250 sterline. Tanti soldi sperperati che hanno però creato anche grandi entrate per le casse dello Stato. Le slot machine lo scorso anno hanno fruttato 450 milioni di sterline all’erario e ora il governo sta cercando le coperture per questa perdita, e si pensa di cercarle sempre tassando le scommesse, ma quelle online.

 

PressGiochi