28 Marzo 2024 - 21:57

Lombardia. Beccalossi: “Milano dice No all’azzardo”

“Milano e la Città metropolitana hanno confermato in maniera forte e chiara il proprio impegno per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Sono 18 i progetti che Regione Lombardia finanzierà

12 Giugno 2017

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“Milano e la Città metropolitana hanno confermato in maniera forte e chiara il proprio impegno per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Sono 18 i progetti che Regione Lombardia finanzierà in quest’area geografica con il coinvolgimento di 83 Comuni e uno stanziamento totale di 450.000 euro”. Lo dichiara Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana commentando i risultati del nuovo Bando regionale per il contrasto alla ludopatia.

 

IN LOMBARDIA, 91 PROGETTI APPROVATI – “Nella sola città di Milano – prosegue Viviana Beccalossi – sosterremo 4 progetti cui saranno destinati complessivamente circa 85.000 euro. Ma fa piacere verificare che molti altri Comuni dell’hinterland, sia di grandi dimensioni, sia di portata minore, abbiano aderito alla nostra proposta. In totale, in Lombardia, sono 91 i progetti approvati per 2 milioni di euro di finanziamento regionale con una rete di partecipanti che coinvolge 899 Comuni e 304 partner pubblici e privati. Un grandissimo successo, che ci spinge a lavorare con ancora più convinzione per combattere la piaga sociale della ludopatia. E tutto ciò senza dimenticare che contestualmente a questo atto, proprio in questi giorni, abbiamo stanziato, in accordo con Delia Campanelli, direttore scolastico della Lombardia, 200.000 euro destinati esclusivamente ai progetti degli studenti della nostra regione”.

 

“STRADA DA SEGUIRE QUELLA LOMBARDA” – “Risultati – prosegue Viviana Beccalossi – che fin dalle prossime ore, invierò al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al sottosegretario Pier Paolo Baretta e al presidente dell’Anci Antonio Decaro, per fargli capire come la strada giusta da seguire in materia di ludopatia sia quella tracciata in Lombardia e non le politiche ‘morbide’ e poco incisive previste dal Governo”.