23 Aprile 2024 - 09:13

Lombardia: a Rho ok a regolamento per aumentare i luoghi sensibili al gioco. Attesa ordinanza del sindaco sui limiti orari

Lo scorso 27 aprile il consiglio comunale di Rho ha provveduto ad approvare il regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.

06 Maggio 2022

Print Friendly, PDF & Email

Lo scorso 27 aprile il consiglio comunale di Rho ha provveduto ad approvare il regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e problematiche legate al gioco d’azzardo lecito.

Il regolamento permette all’amministrazione comunale di esercitare il suo diritto, espresso nella legge regionale della Lombardia per quanto riguarda il gioco, di estendere limiti orari e aggiungere luoghi sensibili a quelli previsti dalla Regione per il rispetto della distanza di 500 metri.

 

“Sindaco e il Consiglio Comunale di Rho – si legge negli atti – ritengono opportuno e urgente proseguire le attività di contrasto al gioco d’azzardo patologico, adottando provvedimenti utili ai fini di tutelare la salute dei propri cittadini e le fasce psicologicamente più deboli della popolazione rispetto ai pericoli di disagio, personale e sociale, insiti nella patologia del gioco d’azzardo compulsivo. Uno di questi provvedimenti è l’adozione del REGOLAMENTO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DELLE PATOLOGIE E DELLE PROBLEMATICHE LEGATE AL GIOCO D’AZZARDO LECITO che in accordo con le norme nazionali e regionali vigenti, stabilisca norme locali certe per le procedure per l’installazione degli apparecchi da gioco e l’apertura di sale dedicate, per
l’ubicazione dei locali e installazione degli apparecchi da gioco, per gli orari di esercizio delle
attività, per le modalità di esercizio dell’attività e informazioni alla clientela, per ulteriori misure
di contenimento del fenomeno, e per le sanzioni.

In particolare, intendono:
a) vigilare con rigore sull’applicazione dell’art. 5 comma 1 della LR 21 ottobre 2013 n.8 che vieta la nuova collocazione e il rinnovo di contratti di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza di cinquecento metri, da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori;
b) applicare una riduzione quotidiana di gioco per un numero di ore coerenti con quanto previsto al punto 2, secondo paragrafo, dell’Intesa per il riordino del gioco pubblico raggiunta in Conferenza Unificata Stato‐Regioni il 7 settembre 2017. La distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco, fino a intesa da raggiungere a livello nazionale, sarà determinata in modo da rendere difficoltoso il consumo di gioco in orari tradizionalmente e culturalmente dedicati alle relazioni familiari”.

 

Ricordiamo infatti che dalla Legge regionale n. 8 del 21 ottobre 2013 vieta l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza, determinata dalla Giunta regionale, entro il limite massimo di 500 metri (calcolata considerando la soluzione più restrittiva tra quella che prevede un raggio di 500 metri dal baricentro del luogo sensibile ovvero dall’ingresso considerato come principale), da:
istituti scolastici di ogni ordine e grado;
asili nido d’infanzia, micronidi, centri prima infanzia, nidi famiglia;
luoghi di culto;
impianti sportivi;
strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario;
strutture ricettive per categorie protette;
luoghi di aggregazione giovanile;
oratori.

Il comune di Rho decide oggi di allungare questa lista sfruttando quanto stabilito dall’art. 5 comma 2 della Legge Regionale che permette al Comune di individuare ulteriori luoghi sensibili per i quali rispettare le distanze di 500 metri per l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.

Le strutture che andranno ad aggiungersi alla lista di luoghi sensibili individuati dalla regione sono:
strutture destinate a residenza di appartenenti ad ordini religiosi (es.monasteri)
Biblioteche;
Ludoteche
Aree e giardini pubblici espressamente dedicati ai bambini;
Aree gioco pubbliche per bambini
Centri sociali
Centri antiviolenza
Luoghi di aggregazione giovanile.

 

“L’orario di apertura delle sale dedicate, nonché l’orario di funzionamento degli apparecchi da gioco- si legge nel regolamento – sono stabiliti dal Sindaco con specifica ordinanza, ai sensi dell’art. 50 del D. Lgs. 267/2000.
Il Sindaco determinerà gli orari di esercizio delle attività nel rispetto dei seguenti criteri:
a. adozione del provvedimento sindacale in relazione alle attività insediate dopo l’entrata in vigore della D.g.r. 24 gennaio 2014 – n. X/1274 che si trovano nell’arco di 500 metri dai luoghi sensibili individuati da Regione Lombardia e dal Comune;
b. individuazione di orari che non penalizzino determinate tipologie di gioco (e conseguentemente di
attività commerciali) a favore di altre;
c. determinazione di specifiche fasce orarie di apertura/chiusura che garantiscano la maggior efficacia possibile per il raggiungimento dell’obiettivo di rendere difficoltoso il consumo di gioco in orari tradizionalmente e culturalmente dedicati alle relazioni familiari e lavorative”.

 

Come si legge negli atti posti a supporto dell’approvazione del regolamento, il Comune di Rho fa parte dell’Ambito Territoriale del Rhodense, ASST Rhodense, insieme ai Comuni di Arese, Cornaredo, Lainate, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Settimo Milanese e Vanzago, con una popolazione complessiva di 170.645 abitanti, dove nell’anno 2019 (anno di riferimento per i dati sul gioco d’azzardo forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) è stato registrato:
Ø un giocato fisico complessivo di € 207.420.968,32
Ø vincite fisiche complessive per € 157.204.295,14
Ø una spesa fisica complessiva di € 50.195.085,00
I volumi di gioco sono aumentati nel corso degli anni e anche dal 2017 quando è stato registrato un giocato fisico di € 197.941.179,40.
Ai dati del gioco fisico vanno aggiunti i dati del gioco online, pari al 33% della raccolta totale, e intorno al 48% della raccolta fisica: nell’Ambito del Rhodense per il gioco online si potrebbe calcolare che nel 2019 sono stati spesi intorno ai 90-95 milioni di euro, da sommare al giocato fisico.
L’incidenza reale del gioco lecito per la popolazione dei Comuni dell’Ambito del Rhodense viene offerta dal raffronto tra la spesa per il gioco fisico (escluso l’online) e la spesa sociale di Ambito preventivata da Ser.Co.P., l’azienda speciale consortile creata dai nove Comuni del Rhodense quale strumento di gestione associata per i servizi sociali, per l’anno 2019. Per gli interventi rivolti alla Tutela minori, servizi educativi integrati, spazio neutro, affidi, asili nido, trasporto disabili, inserimenti lavorativi, CSE, Cdd, Comunità CSS e Comunità di Arese, Ufficio protezione giuridica, RSA, Rsd, SAD, Sostegno alla domiciliarità, piano povertà, servizio sociale, housing sociale, Stranieri, Progetti e Progetti speciali, oneri di struttura, la spesa preventivata da Sercop è stata di € 25.537.462,04 (fonte: SERCOP, Piano programma Budget economico analitico triennale – anno 2021, Budget).

 

Per il gioco fisico nel 2019 i giocatori hanno speso di tasca propria € 50.195.085,00.
Inoltre, se si considerano la composizione sociale dei giocatori e gli effetti del gioco sulle persone, i familiari e le comunità (Allegato B), diventa ancor più comprensibile l’allarme delle Amministrazioni Comunali per gli effetti del gioco lecito fra i propri cittadini: non si può escludere infatti che parte dei destinatari delle risorse per la spesa sociale siano gli stessi che spendono le loro risorse nel gioco.
Riscontri in tal senso vengono riportati dalla Quinta Relazione annuale della Regione Lombardia, riferita all’anno 2018, Allegato 1 alla DGR XI/2529 del 26 novembre 2019, che segnala i dati forniti da un campione di Centri di ascolto Caritas Ambrosiana, dai quali emerge che in questi centri il gioco d’azzardo è molto o abbastanza diffuso tra i propri utenti, che si ha percezione di aver incontrato giocatori patologici, che almeno la metà dei Centri in un anno ha intercettato da una a venti persone in gravi difficoltà economiche per via del gioco d’azzardo. Quello che da più parti viene evidenziato, è il divario tra i giocatori con problemi di GAP e quelli che si rivolgono ai servizi specialistici, come percepito anche da alcune rilevazioni di contesto degli Ambiti territoriali e delle ATS.
Nell’Ambito Territoriale del Rhodense i dati del gioco resi disponibili dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’anno 2019 sono alquanto congruenti con i dati del gioco in Italia, in Regione Lombardia e nella Città Metropolitana di Milano; nel Comune di Rho il giocato è più alto dell’Ambito del Rhodense.

 

Risulta evidente – si legge ancora negli atti – l’alto valore delle vincite (peraltro sempre tutte giocate di nuovo), in giochi dove “bastano pochi secondi per una giocata e il suo risultato, dove decine di situazioni intermedie come nelle scommesse sportive rendono il gioco un continuum tra il momento della scommessa e il risultato finale, dove si sono moltiplicate le estrazioni del lotto, e le sale slot sono spesso aperte 24 ore su 24: tutte strategie che hanno un ruolo decisivo nello sviluppo della dipendenza dal gioco, come hanno messo in evidenza alcuni studi.” (Caritas Roma “Slottiamo”, 2016).
È evidente inoltre che, corrispondendo il giocato alla somma delle vincite con la spesa, le persone che giocano non fruiscono affatto delle vincite per i loro risparmi o le spese personali e familiari, ma tutto viene di nuovo convogliato nel gioco con ricadute problematiche per la loro vita, le famiglie, la comunità e il territorio in cui vivono.
Alle vincite giocate di nuovo, i giocatori di Rho aggiungono una spesa propria che complessivamente consta di € 19.417.998,19: non si possono escludere condizioni di sperpero degli stipendi e dei risparmi, di indebitamento e usura, con le conseguenze descritte dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere (2016), dalla Relazione sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito (2016) e dalla relazione del Ros dei Carabinieri del marzo 2016

 

I GIOCATORI NELL’AMBITO DEL RHODENSE
La diffusione dell’offerta di gioco lecito nell’Ambito Territoriale del Rhodense si presenta come potenziale rischio per i cittadini, infatti i dati forniti il 17/06/2021 dal Dipartimento Salute mentale e Dipendenze – UOC Servizi Dipendenze per l’Ambito del Rhodense indicano che dal 2017 al 2019 aumenta il totale delle persone prese in carico; per il 2020 si registra una lieve diminuzione dovuta anche agli effetti della chiusura dei luoghi del gioco.

DATI E ATTIVITÀ RELATIVE A CURA GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO AMBITO RHODENSE
I Servizi dell’ASST Rhodense che si occupano di Gioco d’azzardo patologico sono il Sert di Rho e il Sert di Corsico. Negli ultimi anni hanno preso in carico complessivamente

 

 

PressGiochi