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Lo IAP boccia definitivamente il ‘bonus di benvenuto fino a 1000 euro’ della pubblicità di William Hill

“Il bonus promesso viene erogato solo dopo un primo deposito e dopo aver puntato almeno 20 volte l’importo del bonus stesso”: onde ad esempio “viene richiesto un deposito di almeno

25 Gennaio 2016

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“Il bonus promesso viene erogato solo dopo un primo deposito e dopo aver puntato almeno 20 volte l’importo del bonus stesso”: onde ad esempio “viene richiesto un deposito di almeno 1000€ e prima che il bonus sia effettivamente erogato” il consumatore deve aver “puntato almeno 20.000€”. “La perentorietà e l’assolutezza della promessa” non corrisponde a verità e contrasta dunque con l’art. 28ter Codice di Autodisciplina. Con queste parole il Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, si è espresso nei confronti della pubblicità trasmessa sulle reti Mediaset dal 5 al 16 ottobre 2015 da William Hill inibendone la continuazione.

 

A propria difesa, l’operatore inglese ha spiegato – come si legge nella pronuncia del 27 novembre e di cui PressGiochi ha preso visione – che “il linguaggio” del messaggio corrisponde ad una “prassi comunicativa consolidata nel settore dei giochi in cui tutte le promozioni di cd benvenuto prevedono l’attribuzione di un bonus fino ad un certo importo a determinate condizioni”: onde “anche l’utente meno attento ha una chiara aspettativa che il bonus non sia garantito a tutti”.

 

Per il Comitato di Controllo, “il solo uso dell’espressione ‘fino a’ non è sufficiente a rendere il pubblico consapevole” delle condizioni del bonus. Il rinvio del messaggio ai siti non è sufficiente, secondo il principio dell’autosufficienza informativa del messaggio. Anche la proposta di modifica del messaggio non lo rende lecito: perché “il bonus viene comunque vantato come beneficio certo, per tutti, all’atto dell’iscrizione ‘bonus di benvenuto’”. Il messaggio, in pratica, omette di esplicitare le modalità e le condizioni per la fruizione del bonus, enfatizzandone ingiustamente la reale portata, e di disporre la cessazione della pubblicità

 

Pur avendo esaminato una precedente pubblicità di William Hill nel 2014, il Comitato è tornato a “ribadire la necessità che ogni comunicazione relativa alla possibilità di ricevere un bonus precisi sempre che l’indicazione è quella massima ottenibile (‘bonus fino   a …’) in base al valore della prima puntata nonché le condizioni alle quali sia possibile fruirne, indicate con modalità tali che non ne consentano l’effettiva percezione da parte del pubblico, per dimensioni del carattere, contrasto cromatico con lo sfondo e tempo di permanenza in video”.

 

Inutile, il suggerimento di William Hill secondo il quale i consumatori dei servizi relativi al gioco telematico sono persone esperte in grado di avvertire immediatamente che il claim del bonus di benvenuto non corrisponde a verità.

Per il Comitato, il claim si rivolge tipicamente ai consumatori new comers come i clienti di William Hill, e per definizione dell’ipotesi questi consumatori non conoscono per esperienza diretta le caratteristiche del bonus di benvenuto di William Hill; ed i consumatori dei giochi “a soldi” ed anche di quelli online sono tipicamente consumatori deboli, che possono essere influenzati dalle loro speranze di denari facili (che la statistica dice normalmente frustrate dalla altrettanto normale possibilità dell’organizzatore del gioco di essere sempre in attivo); onde sotto questo profilo il claim di William Hill potrebbe forse anche contrastare con il divieto dello sfruttamento della paura espresso dall’art. 8 CA.

 

In conclusione, il Giurì ha espresso il proprio parere in merito alla pubblicità del gioco spiegando che dovrebbe segnalare fortemente la pericolosità; che il logo +18 e la precisazione “il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica”della pubblicità di William Hill non sono sufficienti; e che altrettanto insufficiente sia l’accompagnamento della scritta con la voce fuori campo che la legge in modo molto veloce.

 

PressGiochi