19 Aprile 2024 - 11:58

Ippica. Tuci (Imprenditori Ippici): “Valorizzare la filiera con l’applicazione delle regole”

“Finalmente si riparte. Che emozione cliccare sui partenti e veder apparire il proprio cavallo. E’ stato come tornare al primo puledro allevato quando debuttò o al primo cavallo in pista

25 Maggio 2020

Print Friendly, PDF & Email

“Finalmente si riparte. Che emozione cliccare sui partenti e veder apparire il proprio cavallo.
E’ stato come tornare al primo puledro allevato quando debuttò o al primo cavallo in pista quando fu dichiarato partente. Che libidine! Il cuore batte ancora.

Ma che ippica sarà quella dei prossimi 7 mesi e, soprattutto cosa ci aspetta per il 2021? Bella domanda eh!?”.

Se lo chiede Enrico Tuci degli Imprenditori Ippici Italiani che afferma: “Tanti sono i temi.
Ma io lo so quello che ti interessa di più. I soldi. Chiamiamole risorse che è più elegante, vai.
Si, perché un pò perché ne abbiamo bisogno, un pò perché servono per andare avanti e investire ancora nei cavalli, un pò perché il nostro settore ha il privilegio di essere direttamente legato ai premi, quindi ai soldi.
Perché noi non vendiamo camicie o bomboloni, noi andiamo in pista e prendiamo i soldi. Pensateci bene, pochi settori hanno un approccio così diretto coi soldi. E i soldi ci sono.

Ci sono perché siamo assistiti. Siamo stati precursori. Ed io per primo, che sono contrario ad ogni forma di assistenzialismo, vi dico che mai come oggi siamo fortunati ad essere inquadrati in una forma così rigida, seppur inefficace e deludente, di assistenzialismo.
Chiedetevi quali settori alla fine dell’anno faranno un Pil uguale allo scorso anno.
Togliamo Amazon e i corrieri… chi rimane?
Noi abbiamo il privilegio di avere in pista, sul palo, l’intero ammontare che il bilancio dello Stato ci assegnava a montepremi per il 2020 e se non li abbiamo vinti in aprile, quei soldi, li vinceremo in giugno. Ma ce li meritiamo?

Io credo che non ce li meritiamo, che dobbiamo cambiare mentalità e che sarebbe l’ora di essere un poco più sereni, tutti quanti. E aiutarsi, non combattersi, i nemici sono altri.
Ma sul tema della rappresentatività ci torneremo presto, eccome se ci torneremo.

Io mi preoccuperei soprattutto di meritarceli in futuro, perché questo 2020, se Dio vuole, passerà in fretta. E’ quello dopo che conta. Serve definire chiaramente chi siamo. Siamo agricoltura. Si tratta di determinare fino a quale preciso momento, ma siamo agricoli.

Dobbiamo esistere. Per esistere servono le Partite Iva, lo abbiamo visto nelle scorse settimane. Giusto? Se volevi i 600 Euro dovevi avere la Partita Iva. Per cui dobbiamo emergere e metterci in regola. Emergere significa esistere. Esistere significa avere più peso. Ed il peso sociale servirà.

Buona ripartenza a tutti”.

PressGiochi