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Ippica Sarda. Vargiu (Scpi): “Affidare il libro genealogico del cavallo anglo-arabo alla governance sarda”

L’on. Pierpaolo Vargiu di scelta Civica per l’Italia chiede al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di ricondurre ad una «governance»

13 Maggio 2015

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L’on. Pierpaolo Vargiu di scelta Civica per l’Italia chiede al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di ricondurre ad una «governance» sarda la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo mediante l’affidamento della tenuta del libro genealogico alla competente associazione nazionale della razza e la relativa concessione della banca dati.

“La Sardegna, – spiega Vargiu – grazie a un perfetto equilibrio tra passione e vocazione allevatoriale ha sviluppato nel corso dei decenni un proprio coerente progetto selettivo che ha condotto, mediante sapienti incroci, selezione e meticciamento delle razze parentali con la popolazione indigena di fattrici sardo-arabe, alla creazione di una varietà locale della razza anglo-araba denominata anglo-arabo sarda. La razza anglo-arabo sarda ha acquisito notorietà internazionale per le sue caratteristiche di adattabilità ambientale e versatilità nelle discipline sportive equestri, nella corsa e nell’equitazione di campagna, arrivando a ricoprire una posizione centrale nella produzione zootecnica, come risorsa culturale, identitaria e con un significativo indotto sociale ed economico.

La regione, per il tramite del suo ente strumentale Istituto incremento ippico della Sardegna, ha tenuto sino al 1990 il libro di selezione, gli archivi anagrafici e la banca dati relativa alla razza anglo-araba. Tuttavia, nel 1988 veniva approvato il regolamento del libro genealogico del cavallo da sella italiano e, alla seconda sezione dello stesso, veniva ricondotta la razza anglo-arabo sarda.

L’ANACAAD è l’unica associazione di allevatori di cavalli anglo-arabi e derivati che ha sede in Sardegna, dove è presente la quasi totalità dell’allevamento dell’anglo-arabo e che è in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme nazionali e comunitarie vigenti per la tenuta del libro genealogico; particolarmente, negli ultimi dieci anni, la gestione dell’anglo-arabo da parte dell’ente affidatario del libro si è rivelata insufficiente e inadeguata rispetto alle reali esigenze dell’allevamento, essendo totalmente mancata qualunque politica e indirizzo selettivo specificamente riservata alla razza; in conseguenza della mancanza di obiettivi finalizzati al miglioramento genetico e all’incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni, la razza ha subito una contrazione drammatica, che l’ha posta a serio rischio di estinzione, essendo oramai il numero di fattrici in produzione al disotto della soglia dei mille capi indicata dalla classificazione FAO.

Allo stato attuale,- ha concluso l’on. centrista – il libro genealogico dell’anglo-arabo è tenuto direttamente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in conseguenza della soppressione dell’agenzia ASSI; è necessario, nell’interesse dell’allevamento e dell’economia che ne deriva, riprendere con urgenza politiche selettive adeguate alla crescita, sviluppo e consolidamento della razza e delle sue molteplici attitudini, anche incontrando le spinte del mercato per le discipline del galoppo, endurance e concorso completo di equitazione sinora purtroppo trascurate; l’eventuale gestione nel territorio regionale del libro genealogico del cavallo anglo-arabo, dove ha sede l’allevamento, consentirebbe evidenti economie collettive e soggettive e un miglioramento dell’efficienza nell’attività di consulenza, nella registrazione anagrafica e nell’emissione delle certificazioni, tutte competenze di cui oggi l’allevamento lamenta l’inefficienza”.

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