“Per comprendere davvero i fenomeni che attraversano il settore del gioco pubblico dobbiamo partire dai numeri”. Così Armando Iaccarino, vicepresidente AS.TRO Confindustria SIT, ha aperto il suo intervento all’evento “Il
“Per comprendere davvero i fenomeni che attraversano il settore del gioco pubblico dobbiamo partire dai numeri”. Così Armando Iaccarino, vicepresidente AS.TRO Confindustria SIT, ha aperto il suo intervento all’evento “Il futuro dell’intrattenimento: mercato, regole e innovazione”, in corso oggi a Roma. Iaccarino ha offerto una lettura puntuale dell’evoluzione del comparto degli apparecchi da intrattenimento, basandosi su dati CGIA Mestre e ADM.
“Utilizzare i numeri come punto di partenza per ogni ragionamento è una scelta metodologica precisa: i dati ci permettono di individuare le tendenze e gli scenari verso cui si sta muovendo il settore. L’analisi quantitativa – ha spiegato l’ex direttore ADM – è quindi propedeutica e fondamentale per comprendere i fenomeni che si sviluppano sotto la superficie dell’industria del gioco.
Guardando ai numeri aggiornati al 2024, emerge chiaramente una tendenza negativa già osservata nel 2023. Dopo un 2022 che aveva dato l’illusione di una ripresa post-pandemica, i due anni successivi hanno invece mostrato un ulteriore calo. Prendendo come base il 2019, ultimo anno pre-pandemia e punto di picco del settore, si registra una riduzione di circa il 30% in termini di raccolta complessiva e gettito erariale.
In termini assoluti, ciò significa che l’erario ha perso circa un miliardo e mezzo di euro rispetto al gettito precedente degli ultimi 5 anni. Va inoltre sottolineata una differenza significativa tra il comparto AWP e quello VLT: mentre il segmento delle VLT ha sostanzialmente tenuto (con un calo inferiore all’1%), le AWP hanno registrato una contrazione di circa il 6%.
Questa tendenza di lungo periodo è confermata anche dai primi dati del 2025: il bollettino ADM evidenzia che, a fronte di un lieve incremento della raccolta complessiva di gioco (poco più dell’1%), il gettito reale è diminuito del 3,4%. Limitandosi al settore degli apparecchi, si osserva una riduzione della raccolta tra il 4% e il 5%, e un calo del gettito superiore al 6%.
Una delle cause principali è la progressiva riduzione della rete distributiva, effetto diretto delle regolamentazioni locali. Rispetto al 2015, gli esercizi che offrono gioco sono diminuiti del 42-43%. Il calo è più marcato per le AWP, legate a esercizi generalisti come bar e tabaccherie, rispetto alle VLT, che si concentrano in sale dedicate e più strutturate.
Le AWP soffrono una maggiore vulnerabilità alle dinamiche di mercato e regolamentazione: si stima che negli ultimi cinque anni siano spariti circa 9.000 esercizi generalisti, con una contrazione del 21% solo tra i bar.
Il calo delle AWP non è un fenomeno improvviso: il mercato aveva già raggiunto la maturità tra il 2015 e il 2016. Dal 2016 al 2019 si era registrata una relativa stabilità, con una lieve ma costante erosione delle AWP e una maggiore tenuta delle VLT. Questo dato suggerisce che servano approcci nuovi, che vadano oltre logiche puramente conservative.
Quando un prodotto matura, è necessario ripensare le strategie di regolamentazione. Serve un’analisi più seria e approfondita dei comportamenti sociali che stanno trasformando l’industria dell’intrattenimento, non solo quella del gioco. Continuare a riproporre soluzioni vecchie di fronte a dinamiche nuove è inefficace.
Nonostante il declino, il comparto degli apparecchi da gioco resta centrale per le entrate pubbliche. Nel 2024, pur rappresentando solo il 21% della raccolta complessiva, ha garantito circa il 42-43% del gettito erariale, pari a oltre 5 miliardi di euro. Nel 2016, la raccolta AWP superava il 50% del totale, ma oggi è scesa a poco più di 30 miliardi, su un totale complessivo che nel 2024 ha superato i 157 miliardi.
Dove sono finiti i volumi persi? In parte verso il canale online, in parte in una diversa composizione della domanda nel retail, come mostrano i dati – pur fermi al 2022 – delle analisi parziali di mercato.
Dal 2015 al 2022, la quota delle AWP sul totale dei giochi in canale fisico è passata dal 68% al 54%, una tendenza che è proseguita negli anni successivi. Oggi siamo probabilmente sotto il 50%. Crescono invece lotterie, lotto e scommesse sportive.
Nel bollettino ADM del primo trimestre 2025 si evidenzia una crescita nella voce “altri giochi”, che comprende i giochi da casinò online, incluse le slot. Il contributo delle slot online è cresciuto, mentre quello delle slot fisiche è diminuito. Da qui nasce l’esigenza di analizzare la domanda, per comprendere se si tratti di un travaso di utenza o di due pubblici distinti.
Il riordino del settore – questa “fenice che non rinasce mai” – dovrebbe finalmente affrontare il tema con una visione più ampia, superando le rigidità degli ultimi dieci anni. Il comparto dell’intrattenimento ha subito un’evoluzione tumultuosa, che richiede strumenti e approcci nuovi. Continuare a concentrarsi solo sulle “macchinette nei bar” è un errore: oggi il gioco è ovunque, in forme diverse e sempre più sofisticate.
Serve una riflessione collettiva- ha concluso Iaccarino – , senza pregiudizi, che tenga conto della realtà attuale, dell’innovazione tecnologica e dei cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. L’industria del gioco – e dell’intrattenimento più in generale – ha bisogno di regole moderne, flessibili, e di una visione che guardi davvero al futuro”.
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