11 Novembre 2025 - 21:10

Iaccarino (Astro) a PressGiochi: “Dalla Manovra non ci attendiamo interventi per il settore giochi, se non una nuova proroga delle concessioni”

In occasione della presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre per conto dell’associazione

17 Ottobre 2025

In occasione della presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – Focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre per conto dell’associazione As.tro, abbiamo intervistato Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi As.tro, che ha commentato i principali risultati dell’indagine, sottolineando la tenuta complessiva del comparto legale e le sfide che ancora attendono il settore degli apparecchi con vincita in denaro.

Qual è, a suo avviso, l’aspetto più positivo emerso dallo studio?
“L’aspetto positivo è sicuramente lo stato di salute del sistema del gioco pubblico — mi piace definirlo così, per sottolineare la dimensione della legalità.
Lo stato di salute è buono: la crescita del comparto indica che il sistema pubblico intercetta una parte sempre più rilevante della domanda di gioco.
Sappiamo bene che si tratta di un settore in cui la concorrenza del gioco illegale è forte. Quindi, il fatto che cresca il gioco pubblico significa fondamentalmente che intercettiamo sempre più domanda legale e, di conseguenza, che si riducono le sacche di illegalità.

Positivo è anche il rapporto tra i due canali distributivi, fisico e online: il canale terrestre tiene, pur in un contesto complesso.
L’aspetto negativo, invece, riguarda il calo progressivo del comparto degli apparecchi con vincita in denaro — in particolare delle AWP.
È una tendenza che, a mio avviso, ha origini precedenti alla pandemia: la fase di stagnazione del settore risale infatti al 2017. Il COVID l’ha poi aggravata, sia per i lunghi periodi di chiusura delle sale, sia perché in quel biennio si è registrato un aumento dell’imposizione fiscale.

Nel dettaglio, nel periodo del COVID l’imposta sulle AWP è passata dal 21,43% al 24%, mentre quella sulle VLT è salita all’8,60%. È stato quindi un elemento ulteriore di difficoltà. Tuttavia, non possiamo ridurre tutto a questo: sarebbe una spiegazione parziale.

Non credo ci sia una disaffezione verso il prodotto in sé, ma piuttosto una tendenza a diversificare le modalità di accesso al gioco, spinta da una forte accelerazione della digitalizzazione.
L’online, infatti, non è soggetto a vincoli di orario o di prossimità ai luoghi sensibili, e questo incide molto.
A ciò si aggiungono le restrizioni locali e la vetustà del prodotto, che impongono una riflessione sulla necessità di rinnovamento”.

In As.tro avete istituito un tavolo tecnico per elaborare alcune proposte di aggiornamento del prodotto AWP, in vista della riforma. A che punto siete?
“Abbiamo individuato tre tipologie di interventi: quelli che richiedono modifiche normative, quelli che implicano aggiornamenti delle regole tecniche, e infine quelli che necessitano di semplificazioni procedurali. Preferisco non anticipare i contenuti specifici: li discuteremo direttamente con l’Agenzia”.

In vista della riforma, crede che il Governo possa introdurre misure positive per il settore del gioco legale?
“Da quanto abbiamo compreso, esiste una differenziazione di posizioni tra il livello politico e quello amministrativo.
Al momento non sembra esserci l’intenzione di intervenire con modifiche normative sostanziali, se non per un’eventuale ulteriore proroga delle concessioni.
Noi speriamo, naturalmente, che possa aprirsi qualche spiraglio anche dal punto di vista regolatorio — e sappiamo che su questo c’è una certa sintonia con alcune aree dell’amministrazione.
Tuttavia, siamo nella fase conclusiva e, come spesso accade, la questione principale riguarda le coperture economiche. Per questo, non ritengo molto probabile che in questa fase si riesca a introdurre novità significative”.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

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