17 Luglio 2025 - 04:47

Hawaii, altro che vacanze!

Chi non ha mai sognato di fare una vacanza alle Hawaii? Forse solo quelli che detestano i viaggi stressanti, perché, partendo dall’Italia, arrivare in quell’arcipelago sperduto nel Pacifico, a quasi

09 Giugno 2025

Chi non ha mai sognato di fare una vacanza alle Hawaii? Forse solo quelli che detestano i viaggi stressanti, perché, partendo dall’Italia, arrivare in quell’arcipelago sperduto nel Pacifico, a quasi 4000 km di distanza dal punto più vicino degli States, richiede quasi un giorno intero di volo (con scalo a Los Angeles).

Però, non si discute che ne valga la pena. A parte Honolulu, l’iconica spiaggia di Waikiki, il “tempio” del surf e del windsurf quale è l’isola di Maui e la tristemente nota Baia di Pearl Harbour, che sono i luoghi che tutti conoscono, c’è tanto da scoprire nelle 8 isole principali, perché ognuna ha la sua particolarità naturalistica. E poi c’è la straordinaria cultura locale, magari un po’ decaduta ma sempre affascinante.

Il fatto strano della 50° stella americana (le Hawaii sono diventate definitivamente a ‘stelle e striscie’ nel 1959) è che, in tempi di grande espansione del gambling negli USA, rimane, insieme allo Utah, l’unica giurisdizione a vietare totalmente il gambling. Qui non esiste nemmeno una lotteria! L’unica cosa consentita è il ‘gioco sociale’, che in sostanza altro non è che quello praticato entro le mura di casa propria.

Non manca certo il gioco d’azzardo illegale, così come non sono mancate, nei decenni, le spinte per arrivare a una legalizzazione anche parziale del gioco. Niente da fare: le autorità locali sono totalmente avverse a questa pratica sin dalla metà dell’800, quando ancora non esisteva il Regno delle Hawaii, poi divenuto Repubblica. Difficile individuare i motivi, che non possono essere solo quelli della maggioranza cattolica nello Stato, che comunque ha il suo peso. Né si può dire che le Hawaii non abbiano mai avuto bisogno di nuovi introiti finanziari, dato che alla fin dei conti la maggiore industria locale è il turismo. Di fatto, la comunità hawaiana è piuttosto tradizionalista e legata ad antichi valori, tra i quali c’è ovviamente il rifiuto per attività che possono attirare la criminalità e destabilizzare le famiglie. Ben diversamente da quanto potessero fare gli antichissimi giochi locali, come il Konane (su scacchiera) e il Lu-Lu (gioco di dadi), che però si sono progressivamente persi nel tempo.

Eppure, dai sondaggi svolti negli anni, è in crescita il fronte che riterrebbe opportuno dare spazio almeno ad alcune attività di gioco a vincita. Un dato sulla propensione al gioco degli hawaiani è molto indicativo: in media almeno 300.000 abitanti dell’arcipelago (che in tutto ne ha 1,45 milioni) si recano a Las Vegas annualmente per giocare!

Ma ora siamo probabilmente al punto di svolta. Ad inizio aprile un disegno di legge per legalizzare le scommesse sportive online ha fatto un passo avanti fondamentale, avanzando al Senato dopo il si della Camera.

Il provvedimento autorizzerebbe almeno quattro licenze per le scommesse sportive, regolamentate dal Dipartimento delle forze dell’ordine. Il disegno di legge fissa un’aliquota fiscale del 10% sul fatturato lordo rettificato e una tassa di licenza di 250.000 $ valida per cinque anni. Una parte delle entrate fiscali verrebbe destinata a programmi a sostegno dell’istruzione e per affrontare il gioco d’azzardo problematico.

Il senatore Donovan De La Cruz, presidente del Ways and Means Committee, ha anche annunciato emendamenti per imporre sanzioni per le operazioni senza licenza. Una prima infrazione comporterebbe un reato minore e una multa di $ 10.000, mentre le violazioni ripetute potrebbero trasformarsi in reati gravi di Classe B e multe fino a $ 100.000.

Se promulgato, il disegno di legge entrerà in vigore il 1° luglio 2025, con il lancio del mercato previsto per gennaio 2026.

I sostenitori del progetto di legge includono importanti operatori di scommesse sportive come FanDuel, DraftKings, BetMGM e Fanatics, insieme a sindacati locali e diversi legislatori.

Tuttavia, l’opposizione rimane forte. Il procuratore generale, le organizzazioni religiose e i soliti comitati no-gambling si sono messi di traverso, mettendo in guardia sui rischi di dipendenza. Tra i negazionisti c’è pure l’operatore di casino Boyd Gaming, che gestisce diversi casino a Las Vegas e trae vantaggio da una solida base di clienti hawaiani.

In parallelo, è in viaggio un altro disegno di legge per legalizzare gli sport fantasy. Inoltre, il legislatore è al lavoro per perimetrare la Hawaii State Sports Wagering Commission all’interno del Department of Business, Economic Development, and Tourism, assegnandole il compito di supervisionare le scommesse sportive nello stato.

Ma c’è chi vorrebbe molto di più del solo sports&fantasy betting. C’è chi ha in animo di legalizzare anche le scommesse sportive al dettaglio e c’è chi punta a far nascere un casino ‘brick&mortar’ a Oahu. Il fautore è Stanford Carr, uno degli sviluppatori del nuovo progetto Aloha Stadium Entertainment District e nell’Hawaii Convention Center, il quale ha puntato l’indice sul fatto che l’investimento non è sostenibile senza le entrate del casino. Il legislatore, per ora, fa spallucce, soffocando il ddl con continui rinvii. L’eventuale, ma ancora improbabile accettazione della proposta comporterebbe anche l’istituzione della Hawaii Lottery and Gaming Corporation, quale responsabile dell’offerta di varie forme di gioco d’azzardo online, tra cui poker, lotteria e giochi da casinò. Intanto, il Council for Native Hawaiian Advancement spinge per l’assegnazione di una licenza per una casa da gioco a Waikiki a un’organizzazione nativa hawaiana, che da diversi anni vuole che si segua l’esempio del ‘continente’, dove i casino tribali sono già realtà consolidate.

L’idea è che l’apertura del gambling nelle Hawaii ci sarà, partendo per l’appunto dal prodotto più soft, le scommesse sportive. Eppure non è da escludere una rivoluzione totale, per quanto potrebbe essere lunga da assorbire a livello sociale. D’altra parte, dalle Hawaii non è facile scappare. Se combini guai, prima o poi ti beccano!

 

PressGiochi

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