29 Marzo 2024 - 07:01

Guerreschi (Siipac): “Sul gioco serve informazione, non divieti”

In tema di gioco d’azzardo – con l’ormai prossima chiusura a Bolzano di decine di sale gioco per la vicinanza ai luoghi sensibili – si anima il dibattito tra proibizionisti

04 Gennaio 2016

Print Friendly, PDF & Email

In tema di gioco d’azzardo – con l’ormai prossima chiusura a Bolzano di decine di sale gioco per la vicinanza ai luoghi sensibili – si anima il dibattito tra proibizionisti e non.

 

“Quando verranno chiuse le sale slot, non saranno più sessanta i totem sparsi per la città, ma molti di più e dimostrare la loro illegalità sarà un’impresa difficilissima. Il futuro lo vedo nero. Oltretutto anche se vincessimo l’ennesima battaglia, arriveranno altre cose, altri modi, altri metodi. Il gioco d’azzardo non verrà mai debellato completamente, esiste da oltre 6000 anni, eliminarlo del tutto è impossibile. L’unica arma veramente potente nelle nostre mani e l’informazione”. Lo afferma il professor Cesare Guerreschi, presidente della Siipac, da anni alle prese con la cura dei malati di gioco, che ritiene eccessivo il proibizionismo a cui stiamo assistendo.

 

“I totem – dichiara Guerreschi a La Sentinella – sono pericolosissimi. Innanzitutto si gioca con denaro, anche con le banconote. Quindi si possono inserire dai 2 ai 500 euro alla volta. Nessuno chiede se si è minorenni o maggiorenni e quindi vi è un accesso illimitato. Si trovano nei tabacchini e nei bar, quindi sono alla portata di tutti. Ma soprattutto, non sono illegali, ma nemmeno legali, proprio perché risultano essere dei “semplici” terminali per l’accesso ad internet. È pertanto falso che siano poco pericolosi ed attrattivi, anzi, sono anche più pericolosi delle vecchie slot».

 

Per il professore, “c’è bisogno di personale altamente specializzato che possa fare prevenzione, di politici che si interessino e c’è bisogno di unire le forze. Basta alle lotte tra pubblico e privato: solo insieme si può intervenire creando una cultura del gioco solida. La logica è la stessa delle campagne di prevenzione contro la droga o l’alcol: bisogna partire dalle basi, ovvero dalle scuole elementari e addirittura dagli asili. Ribadisco, il proibizionismo è un grave errore che pagheremo e gli Stati Uniti su questo fanno scuola».

 

Un approccio che va a cozzare con quello di Provincia e Comune più che mai decisi a tutelare i malati di gioco e le loro famiglie. Il rischio, concreto, è che tutte le sale slot si concentrino in zona industriale ad una distanza di poco superiore ai trecento metri.

 

PressGiochi