25 Aprile 2024 - 10:57

Grillo (Min. Salute): “Osservatorio sul gioco a lavoro su assegnazione dei fondi alle Regioni”

“Le risorse stanziate nelle Legislature precedenti sono state insufficienti, tanto più nella misura in cui, a distanza di due anni, non sono ancora state assegnate a causa del ricorso presentato

04 Luglio 2018

Print Friendly, PDF & Email

“Le risorse stanziate nelle Legislature precedenti sono state insufficienti, tanto più nella misura in cui, a distanza di due anni, non sono ancora state assegnate a causa del ricorso presentato dal Codacons che ha portato il Tar del Lazio ad archiviare gli atti. Si è perso tempo prezioso.

 

Nella passata legislatura sono state effettivamente stanziate alcune somme finalizzate, a diverso titolo, ad interventi di prevenzione e cura della dipendenza da gioco d’azzardo; nello specifico: due fondi destinati alle Regioni, per complessivi 100 milioni annui. Ebbene, devo purtroppo ammettere con rammarico che dette risorse sono tanto piu’ insufficienti nella misura in cui, a distanza di ormai due anni, non sono state ancora del tutto assegnate.

 

La sfida che ci troviamo di fronte è duplice, recuperare il tempo perso relativamente al biennio precedente e pianificare il riparto del nuovo biennio”.

Lo ha affermato ora il Ministro della Salute Giulia Grillo rispondendo all’interrogazione presentata dall’on. M5S Massimo Baroni.

 

“Stiamo tenendo – ha chierito il Ministro – proprio oggi una nuova riunione dell’Osservatorio contro il gioco patologico nella quale i rappresentanti del Ministero della salute hanno ricevuto indicazione di portare in discussione nuovi criteri di finanziamento delle regioni che tengano in considerazione le indicazioni ricevute in via giudiziaria sia dell’esigenza che vengano prontamente assegnate le risorse necessarie a finanziare le iniziative regionali già giudicate meritevoli”.

 

“L’attenzione riposta nel corso della passata legislatura, per quanto dai banchi dell’opposizione, – ha continuato il Ministro – verso il tema del contrasto al gioco d’azzardo patologico si è tramutata subito, praticamente alla prima occasione possibile, in scelte di governo concrete che, come ben sapete, hanno trovato posto nel decreto dignità.

La ferma volontà di proibire qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro- ha detto Grillo- e’ la testimonianza più forte ed evidente della considerazione che il Governo assegna a questa problematica: da qui, la scelta coraggiosa – che muove da un diverso approccio culturale rispetto al passato – di impedire che attraverso la veicolazione indiscriminata di messaggi pubblicitari, possa essere trasmessa anche la falsa idea che il gioco non costituisca un fattore di potenziale dipendenza”.

 

Baroni aveva chiesto di sapere quali interventi “intenda porre in essere per garantire l’uniformità sul territorio nazionale nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, anche assicurando il puntuale trasferimento delle risorse alle regioni”.

 

“La musica è cambiata – ha risposto Baroni al Ministro -. Interverremo contro la cultura dell’inganno che fa sognare la povera gente e le famiglie con l’illusione dell’azzardo. Noi le saremo al fianco per traghettare questo Paese fuori dall’azzordopatia di stato”.

 

 

“Il Consiglio dei ministri del 2 luglio 2018 – ha spiegato Baroni nell’atto ispettivo – ha approvato un decreto-legge che mira, in particolare, anche a contrastare il grave fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo, vietando la pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro; già durante la XVII legislatura si è svolto un approfondito dibattito in Commissione XII che ha portato il 30 novembre 2017 all’adozione di un testo base, largamente condiviso, ma che non è approdato in Assemblea per la fine della legislatura; dall’ultimo Rendiconto generale dello Stato 2016 è emerso il mancato trasferimento alle amministrazioni regionali dei fondi stanziati per il contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico; risale a pochi giorni fa la pubblicazione dello studio dell’Istituto di fisiologia del Consiglio nazionale delle ricerche, che ha elaborato i nuovi dati Ipsad ed Espad Italia sul consumo di gioco d’azzardo in Italia nel 2017.

 

Lo studio rileva il costante aumento di italiani che giocano d’azzardo almeno una volta l’anno: 17 milioni nel 2017, contro i 10 milioni del 2014. Notevole è l’aumento dei giocatori con profili problematici, quadruplicati in 10 anni, passati dai 100 mila del 2007 ai 400 mila attuali; sebbene il gioco minorile venga censito in calo nella fascia tra i 15 e i 19 anni, allarma il numero dei minorenni – 580 mila – che nel 2017 avrebbe giocato d’azzardo.

 

Una facilità di accesso al gioco preoccupante e solo il 27 per cento del campione intervistato ha dichiarato di aver avuto problemi a giocare d’azzardo in luoghi pubblici perché minorenne; la cura della patologia da gioco d’azzardo è stata inserita nei livelli essenziali di assistenza fin dal 2012; pertanto, nell’ambito dell’assistenza territoriale e domiciliare, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con dipendenza dal gioco d’azzardo la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato, che include le prestazioni specialistiche, diagnostiche, terapeutiche e riabilitative necessarie e appropriate; nel 2015 solo una percentuale inferiore all’1 per cento di giocatori patologici ha ricevuto cure dirette da parte del Servizio sanitario nazionale e l’assistenza è stata garantita, soprattutto, grazie alle iniziative virtuose di aziende sanitarie locali ed operatori sanitari; pertanto, la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale non appare uniforme sul territorio nazionale”.

 

PressGiochi