13 Luglio 2025 - 03:59

Governo interviene sul match fixing: nuove misure contro le scommesse sospette nello sport

Il Consiglio dei ministri, riunitosi lo scorso 20 giugno a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Vicepremier Antonio Tajani, ha approvato un decreto-legge che introduce una serie di disposizioni urgenti

23 Giugno 2025

Il Consiglio dei ministri, riunitosi lo scorso 20 giugno a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Vicepremier Antonio Tajani, ha approvato un decreto-legge che introduce una serie di disposizioni urgenti in materia di sport, con particolare attenzione al contrasto del fenomeno del match fixing, ovvero la manipolazione dei risultati sportivi a fini di scommessa.

Tra i diversi interventi normativi previsti dal decreto — che spaziano dalla preparazione dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026 all’organizzazione di altri grandi eventi sportivi nazionali e internazionali — spicca l’articolo 6, che introduce un importante rafforzamento delle misure di prevenzione e repressione delle frodi sportive legate ai flussi anomali di scommesse.

Il decreto modifica la legge n. 401 del 1989, prevedendo l’obbligo per le autorità amministrative competenti di segnalare alla Procura Generale dello Sport presso il CONI ogni flusso anomalo di scommesse rilevato. Questo organismo, preposto al coordinamento e alla vigilanza dell’attività inquirente delle procure federali, assume così un ruolo centrale nel monitoraggio e nella repressione delle condotte sospette.

Le nuove disposizioni autorizzano la Procura Generale dello Sport a richiedere informazioni specifiche alle amministrazioni competenti, compresa l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), sui conti di gioco sospetti intestati, anche indirettamente, a soggetti tesserati o affiliati alle federazioni sportive. In particolare, ADM dovrà fornire dati anagrafici e codici univoci dei conti sospettati di essere coinvolti in attività di manipolazione, indicando le motivazioni che ne attestano il collegamento con soggetti appartenenti al mondo sportivo.

Una volta raccolti questi elementi, la Procura Generale dello Sport sarà tenuta a trasmetterli alla procura federale competente, che potrà proseguire con le azioni disciplinari o penali del caso.

Nel corso dell’iter parlamentare di conversione del decreto, è già previsto un emendamento per istituire un Commissario straordinario responsabile delle infrastrutture per il Campionato europeo di calcio UEFA 2032, confermando l’approccio sistemico del Governo al settore sportivo, che combina investimenti strutturali, promozione dell’eccellenza e lotta alle devianze.

Di seguito l’articolo recante: (Misure urgenti in materia di organi di giustizia sportiva e di contrasto al match fixing)

1. All’articolo 2 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, dopo il comma 3, sono aggiunti i seguenti:

«3-bis. Quando rilevano flussi anomali di scommesse, le autorità amministrative competenti devono darne comunicazione alla Procura Generale dello Sport presso il CONI, organismo preposto alle attività di coordinamento e vigilanza delle attività inquirenti e requirenti svolte dalle procure federali.

3-ter. La Procura Generale dello Sport può chiedere alle competenti amministrazioni specifiche informazioni sulle competizioni interessate dai flussi anomali di scommesse realizzati mediante conti gioco intestati, direttamente o indirettamente, a soggetti tesserati o affiliati. Salvo quanto previsto dal comma 3, le amministrazioni, ricevuta la richiesta, forniscono alla Procura Generale dello Sport i dati anagrafici dei titolari dei conti di gioco utilizzati per le manipolazioni e i relativi codici univoci, indicando le ragioni della riconducibilità ai soggetti tesserati o affiliati. La Procura Generale dello Sport, ricevute le informazioni richieste, le trasmette alla competente procura federale per il prosieguo.

3-quater. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli provvede all’attuazione di quanto previsto dal precedente comma 3-ter, previo ricevimento da parte della Procura Generale dello Sport dell’elenco dei soggetti tesserati o affiliati con il relativo codice fiscale.»

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