24 Aprile 2024 - 02:53

Gioco online. Villarosa (Sott.segr. Economia): “No ad indagine su sistema informatico Sogei”

Il sottosegretario all’economia Alessio Mattia Villarosa ha risposto questa mattina in Aula alla Camera all’interpellanza presentata a dicembre scorso dal M5S per chiedere maggiori dettagli sull’indagine della DNA in materia

25 Gennaio 2019

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Il sottosegretario all’economia Alessio Mattia Villarosa ha risposto questa mattina in Aula alla Camera all’interpellanza presentata a dicembre scorso dal M5S per chiedere maggiori dettagli sull’indagine della DNA in materia di giochi online e alle possibili criticità del sistema gestito da ADM tramite Sogei.

“Gli onorevoli proponenti- ha risposto Villarosa –  segnalano rilevanti criticità nel sistema di raccolta del gioco online, che è divenuto terreno di infiltrazione per la criminalità organizzata. Gli onorevoli fanno riferimento all’operazione Galassia, con cui si è fatta luce su un’organizzazione transnazionale e che ha dimostrato come le mafie si siano spartite e controllino il mercato della raccolta illecita delle scommesse online. Ciò premesso, considerata anche l’urgenza e la particolare attualità politica della tematica, gli onorevoli chiedono al Governo se sia intenzione del Ministro interpellato avviare un’indagine interna, per la verifica del sistema informatico della SOGEI e sulla gestione e commercializzazione del flusso dei dati commerciali alle società di marketing dei casinò sul web e se intenda fornire chiarimenti circa quella che appare agli interpellanti un’omessa vigilanza sul gioco, in generale, e sul sistema informatico dei giochi d’azzardo online, in particolare, e circa l’utilizzo improprio del simbolo dei Monopoli di Stato.

Al riguardo l’Agenzia delle dogane e dei monopoli osserva preliminarmente che la richiamata operazione Galassia non ha svelato alcuna falla nei sistemi informatici di SOGEI Spa; al contrario, la raccolta illegale avveniva, come chiaramente esplicitato negli atti dell’inchiesta e correttamente riportato da tutte le agenzie di stampa, tramite siti Internet con estensione “.com” illegali, non autorizzati dall’Agenzia delle dogane e, quindi, non collegati, in alcun modo, al totalizzatore nazionale gestito da SOGEI Spa.

Il fatto che la raccolta avvenisse anche tramite punti di vendita autorizzati che esponevano il logo dei Monopoli di Stato non implica, infatti, la manipolazione dei sistemi della rete legale, in quanto erano i gestori di tali punti vendita a dirottare la raccolta del gioco sulla rete parallela illecita, cambiando frequentemente i siti “.com” utilizzati, oggetto, peraltro, dell’attività quotidiana di oscuramento dei siti illegali effettuata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli in collaborazione con SOGEI Spa.

La black list dei siti oscurati viene, infatti, periodicamente aggiornata, grazie all’attività di ricerca dei tecnici della SOGEI che si affianca all’attività di controllo svolta sul territorio dai funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli insieme alle forze dell’ordine a cui spetta il compito di scoprire l’esistenza di esercizi non autorizzati alla raccolta e di smascherare, come nel caso dell’operazione Galassia, la condotta fraudolenta di chi, pur presentandosi al pubblico come punto di vendita legale, opera in realtà illegalmente. Non a caso, infatti, nel comunicato ufficiale della direzione nazionale antimafia si afferma che le indagini sono state condotte anche con il contributo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e il comandante dello SCICO della Guardia di finanza ha sottolineato che per le indagini è stata fondamentale la collaborazione dei Monopoli di Stato. Alcuni dei nominativi oggetto di misure cautelari e alcune delle società coinvolte nell’inchiesta erano stati, peraltro, segnalati autonomamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli ai competenti organi di polizia.

Per quanto riguarda il paventato rischio che i dati degli utenti siano oggetto di commercializzazione a vantaggio di società di marketing dei casinò sul web, si sottolinea che detto pericolo non riguarda le movimentazioni effettuate sui siti legali e controllati dall’Agenzia e da SOGEI, ma semmai le movimentazioni sui siti paralleli illegali, volontariamente poste in essere dai giocatori che scelgono di giocare nel mercato illegale, integrando, peraltro, una fattispecie penalmente rilevante.

Tutti i dati che affluiscono nella rete legale sono tutelati con le più avanzate tecnologie, adeguate alle più recenti disposizioni in materia di privacy e antiriciclaggio. L’Agenzia precisa che sinora non si è mai avuto notizia di episodi di commercializzazione dei dati medesimi né del fatto che, come invece affermato dagli onorevoli, la rete legale sia mai stata violata o manipolata. Deve comunque sottolinearsi che l’operazione Galassia, come detto, ha rilevato un giro di scommesse online illecite, in quanto canalizzate su reti illegali parallele a quelle dello Stato, mentre non si hanno notizie circa la presenza di illeciti commessi tramite slot machine, come invece emerge nell’interrogazione in oggetto.

Infine, relativamente ai soggetti coinvolti dagli atti delle indagini condotte a Catania, Reggio Calabria e Bari, risulta che si tratta di tutte società che agivano senza concessione dello Stato. In particolare, con riferimento alle società citate, vale a dire Planetwin 365, Betaland, e Enjoybet, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli riferisce che Betaland, e Enjoybet erano due siti facenti capo alla società OIA Service. Planetwin 365 e OIA Service sono entrate nel mercato regolare a mezzo della procedura di emersione prevista dalla legge di stabilità per il 2015 e reiterata da quella del 2016. Per quanto riguarda la società OIA Service, l’Agenzia, di concerto con una delle procure procedenti, ha provveduto all’immediata sospensione della raccolta sia fisica che online. In relazione alla società Planetwin 365, le indagini hanno riguardato il vecchio management della società, come emerge dagli atti dell’indagine. In ogni caso, in relazione agli anni oggetto di sanatoria, deve precisarsi che l’Agenzia, in collaborazione con la Guardia di finanza, che ne sta curando i profili penali, ha provveduto prima dell’intervento in esame all’accertamento tributario dell’imposta evasa, rispetto a quella dichiarata in sede di emersione.

Infine, è opportuno rilevare che l’azione della Guardia di finanza a tutela del monopolio è costantemente preordinata alla prevenzione e repressione dei fenomeni di abusivismo e di illegalità che interessano il mercato legale dei giochi e delle scommesse, al fine di impedire ogni tentativo di infiltrazione della criminalità organizzata e condotte di riciclaggio di danaro di provenienza illecita. Detta azione si articola attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria per la scoperta delle condotte fraudolente più gravi e complesse, grazie all’utilizzo degli incisivi strumenti investigativi previsti dal codice di procedura penale, nonché in una costante attività di monitoraggio del web condotta dal nucleo speciale frodi tecnologiche, volta all’individuazione dei siti Internet e di gioco non autorizzati e propedeutica all’emissione di un provvedimento di inibizione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Per completezza, – conclude Villarosa – si evidenzia che la Guardia di finanza, nel periodo 2017-2018, ha svolto complessivamente 448 indagini di polizia giudiziaria delegate dalla magistratura per reati in materia di gioco illegale e scommesse clandestine; ha scoperto 2.839 postazioni clandestine di raccolta scommesse e ha recuperato a tassazione ai fini d’imposta unica sulle scommesse e sui concorsi pronostici oltre 2 miliardi di euro ed ha accertato un’imposta evasa di circa 100 milioni di euro”.

 

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