È stata pubblicata oggi, martedì 24 giugno 2025, a seguito dell’invio effettuato ieri ai Presidenti di Senato e Camera, la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia
È stata pubblicata oggi, martedì 24 giugno 2025, a seguito dell’invio effettuato ieri ai Presidenti di Senato e Camera, la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2025.
“L’intensificazione del lavoro rispetto ad anni passati non ha cercato modifiche legislative, ma si è realizzata sul piano della prevenzione, della cura e del recupero”, scrive il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, nella prefazione.
La Relazione, con dati riferiti al 2024, delinea un quadro articolato delle droghe nel nostro Paese. Il consumo di sostanze psicotrope tra i giovani appare leggermente diminuito rispetto al 2023, tuttavia sembrano emergere nuove sfide per la salute pubblica e la sicurezza, legate a una trasformazione qualitativa del mercato degli stupefacenti, alla diversificazione dell’offerta e alla permanenza sul mercato italiano delle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS).
Gioco d’azzardo e nuove dipendenze digitali
A destare preoccupazione è anche la tendenza in crescita al gioco d’azzardo tra i giovani: circa 1 milione e 530 mila ragazzi, pari a circa il 62% degli studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, mentre oltre 1 milione e 420 mila ragazzi lo hanno fatto nell’ultimo anno, facendo registrare nel 2024 il dato più alto di sempre.
Anche il mondo dei videogiochi rappresenta criticità per molti ragazzi: più di 290 mila studenti minorenni hanno mostrato nel 2024 comportamenti a rischio con i videogame, spesso associati a reazioni emotive forti quando era preclusa loro la possibilità di giocare.
Per quanto riguarda l’uso di Internet, nel 2024 oltre 320 mila studenti hanno fatto un uso problematico del web, trascurando gli amici o perdendo ore di sonno per rimanere connessi, manifestando cattivo umore quando non era possibile avere accesso alla rete. Una percentuale, quest’ultima, cresciuta nel periodo post-pandemia e rimasta stabile fino a oggi.
Dati e tendenze dei comportamenti a rischio tra i minori: sostanze psicoattive, digitale e gioco d’azzardo
Nel 2024, il consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti minorenni conferma un quadro complesso e multiforme, che include tanto sostanze illegali quanto legali.
Sono oltre 300 mila gli studenti minorenni che riferiscono l’uso di almeno una sostanza illegale nel corso dell’anno, pari a un quinto della popolazione scolastica under 18, dato in generale diminuzione se comparato al 2023 (23%).
Tale diffusione è riflessa anche nei dati relativi alle segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale (art. 75 DPR n. 309/1990): l’11% delle persone segnalate nel 2024 è minorenne, quota stabile dal 2022, quando sono stati raggiunti i valori più elevati mai registrati.
Nel complesso, la cannabis e i suoi derivati rappresentano il 98% delle sostanze riportate nelle segnalazioni riferite a minorenni.
Dal punto di vista penale, i minorenni denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati droga-correlati rappresentano il 4,3% del totale nazionale, corrispondenti a 1.202 under 18, un valore che si mantiene in linea con quello dell’anno precedente.
Accanto al consumo di sostanze illegali, persistono livelli significativi di utilizzo anche delle sostanze legali a effetto psicoattivo. Oltre 500 mila studenti minorenni (33%) hanno fatto uso di tabacco nel corso del 2024, con prevalenze più elevate tra le ragazze, senza significative variazioni rispetto al 2023.
Anche il consumo episodico eccessivo di alcol risulta particolarmente diffuso: quasi 360 mila minorenni hanno riportato almeno un episodio di intossicazione alcolica durante l’anno, pari al 24% degli studenti under 18, con una maggiore incidenza tra le ragazze.
Rilevanti anche i dati relativi all’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: 180 mila minorenni, equivalenti al 12% degli studenti under 18, ne hanno fatto uso nel 2024, con una prevalenza più che doppia tra le studentesse.
Accanto a queste forme di consumo, si osservano altri comportamenti a rischio legati all’uso del digitale e del tempo libero. Oltre 180 mila studenti minorenni (17%) hanno fatto un uso problematico di Internet, trascurando relazioni e sonno, mentre il cyberbullismo ha coinvolto il 48% degli studenti come vittime e il 33% come autori, con una maggiore incidenza tra i ragazzi.
Le “challenge” online hanno coinvolto l’1,6% degli studenti under 18, mentre il fenomeno del ghosting ha riguardato il 30% come autori e il 27% come vittime.
Anche il mondo dei videogiochi presenta criticità: più di 290 mila studenti minorenni (19%) mostrano comportamenti a rischio, spesso associati a reazioni emotive forti in caso di interruzione.
A questa tendenza si lega il fenomeno Hikikomori: oltre 25 mila studenti under 18 (1,7%) si sono isolati per più di sei mesi, mentre un ulteriore 2,3% ha vissuto periodi di isolamento tra tre e sei mesi, spesso legati a difficoltà psicologiche, relazionali o familiari.
Infine, il gioco d’azzardo tra i giovani mostra un netto aumento: il 59% degli studenti minorenni ha riferito di aver giocato almeno una volta nella vita, mentre il 55% lo ha fatto nell’ultimo anno. Le tipologie più diffuse sono Gratta&Vinci e scommesse calcistiche. Il gioco online interessa l’11% degli studenti minorenni.
I profili di gioco “a rischio” (6%) e “problematico” (4,7%) restano stabili, ma risultano spesso associati ad altri comportamenti devianti, tra cui furti, atti vandalici e uso di sostanze stupefacenti.
Il gioco d’azzardo tra i giovani mostra un andamento in marcata crescita
Nel 2024, 1 milione e 530 mila ragazzi, pari al 62% degli studenti, riferiscono di aver giocato d’azzardo almeno una volta nella loro vita, mentre oltre 1 milione e 420 mila ragazzi (57%) lo hanno fatto nell’ultimo anno.
Tra i giochi più praticati ci sono Gratta&Vinci (76%), scommesse calcistiche (37%), poker, roulette e dadi (28%) e apparecchi da intrattenimento come slot machines e videolottery (26%).
Rispetto alle coetanee, i ragazzi giocano a tutti questi giochi in percentuale maggiore, ad eccezione dei Gratta&Vinci, per i quali la partecipazione femminile è superiore.
Anche il gioco online è in costante aumento: nel 2024, 320 mila ragazzi (13%) riferiscono di aver giocato d’azzardo su Internet.
I dati relativi ai profili di gioco “a rischio” (6,3%) e “problematico” (4,7%) rimangono invece stabili rispetto al 2023.
Gli studenti appartenenti a queste categorie presentano una maggiore inclinazione verso comportamenti a rischio, tra cui furti, atti vandalici, conflitti con le Forze dell’Ordine e consumo di sostanze legali e illegali, rispetto ai coetanei che non praticano il gioco d’azzardo.
Sistema dei servizi per le dipendenze
In Italia, l’assistenza alle persone con dipendenze patologiche è garantita su tutto il territorio nazionale poiché rientra tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) previsti dal Servizio Sanitario Nazionale.
È assicurata da un sistema integrato che comprende le Aziende Sanitarie Locali con i servizi territoriali per le dipendenze (SerD), le strutture private autorizzate e accreditate, gli Enti Locali, le organizzazioni del Privato Sociale e di volontariato.
I servizi per le dipendenze offrono assistenza alle persone sia con disturbi correlati all’assunzione di sostanze psicoattive sia con comorbilità psichiatrica e con altri comportamenti a rischio di dipendenza come il gioco d’azzardo, l’uso compulsivo di Internet, il gaming, lo shopping patologico, la dipendenza sessuale e i disturbi del comportamento alimentare.
L’offerta si articola su quattro livelli principali: servizi di primo livello, ambulatoriali, semi-residenziali e residenziali, specialistici.
Complessivamente, sul territorio nazionale si contano 1.134 servizi ambulatoriali dedicati alle dipendenze (comprese le unità dedicate all’alcologia e al gioco d’azzardo), pari a 2,6 servizi ogni 100.000 residenti nella fascia d’età 15-74 anni.
Si tratta prevalentemente di servizi ambulatoriali pubblici (593 unità), ai quali si aggiungono 19 SMI, con una netta concentrazione in Lombardia (13 servizi).
L’assistenza ai detenuti tossicodipendenti è garantita in tutte le regioni e province autonome attraverso 36 servizi strutturati all’interno degli istituti penitenziari, presenti in Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, e 146 équipe multiprofessionali specializzate, tutte afferenti ai SerD pubblici.
La distribuzione dei servizi specifici per l’alcologia e il gioco d’azzardo risulta meno capillare anche se entrambi sono presenti in quasi tutte le regioni, fatta eccezione per l’Abruzzo.
Questi servizi sono complessivamente 486 (207 dedicati all’alcologia e 279 al gioco d’azzardo), per il 62% presenti nel Nord Italia, soprattutto nelle regioni nord-orientali.
In tutte le regioni italiane, i servizi ambulatoriali garantiscono gli interventi di case management, di counselling psicosociale e, quando necessario, di inserimento in comunità terapeutiche.
Inoltre, più della metà dei servizi territoriali assicura attività di screening per i disturbi psichiatrici e trattamento per utenti in doppia diagnosi, mentre il trattamento farmacologico sostitutivo è garantito da tutti i servizi, senza eccezioni.
Nelle regioni Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata oltre il 75% dei servizi strutturati all’interno degli istituti penitenziari offre tutte le tipologie di intervento sopra descritte.
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