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Giochi on line. Il sottosegr. alla salute De Filippo fornisce i dati ma per la Binetti ‘C’è il dubbio che siano già superati’

Il sottosegretario di Stato alla Salute Vito de Filippo ha provveduto a rispondere all’interrogazione presentata lo scorso 19 luglio dall’onorevole di Ap Paola Binetti con la quale si chiedeva di

25 Ottobre 2016

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Il sottosegretario di Stato alla Salute Vito de Filippo ha provveduto a rispondere all’interrogazione presentata lo scorso 19 luglio dall’onorevole di Ap Paola Binetti con la quale si chiedeva di sapere se il ministro della Salute Lorenzin aveva intenzione di affrontare la diffusione e il problema del gioco on line rivolto agli adolescenti con la necessaria serietà ed incisività che il caso richiede.

 

 

De Filippo ha dichiarato che: “Le questioni attinenti alla crescente diffusione del gioco d’azzardo nella cittadinanza, in particolare tra coloro che sono in età scolare e alla rilevanza anche a livello internazionale del gioco nella rete web, canale di accesso potenzialmente legato ad un momento delle problematicità dello stesso problema del gioco d’azzardo nonché al ruolo degli smartphone, quali canali di accesso (…) sono state prese in esame nel corso di tre riunioni apposite dell’Osservatorio che è stato da non molto tempo istituito per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, che si è insediato proprio il 13 aprile di quest’anno. Tuttavia è opportuno segnalare che i risultati di diversi studi epidemiologici sul tema sono spesso molto discordanti alla luce dell’attuale assenza di un flusso purtroppo sia nazionale specifico e sia di criteri certificati per la definizione del caso”. “Allo scopo di superare questa carenza – ha sottolineato il sottosegretario – il Ministero della salute ha provveduto all’attivazione delle procedure necessarie per consentire la raccolta dei dati relativi alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico trattata proprio nei servizi pubblici attraverso l’attivazione del sistema informativo nazionale dipendenze, il SIND, che ha una copertura di oltre il 90 per cento dei servizi dall’anno 2012 in poi”.

 

“In sede di Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico – ha proseguito – sono state comunque analizzate le metodologie e i risultati degli studi di popolazione disponibili in tema di gioco d’azzardo e in particolare sono stati utilizzati i risultati dei seguenti progetti: il progetto il IPSAD, italian population survey, che è stato governato anche da una valutazione dell’Istat che utilizza le metodologie dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e anche l’ESPAD, europaen school survey, che è un progetto europeo nato nel 1195 riguardante 39 Paesi europei con l’obiettivo generale di raccogliere tutti i dati comparabili sulle dipendenze della popolazione scolastica e includendo una sezione specifica sul gioco d’azzardo”.

 

 

Inoltre “Il sistema di sorveglianza nazionale sul disturbo dal gioco d’azzardo progetto sperimentale, si tratta di un progetto dell’Istituto superiore di sanità, finanziato dal Centro del controllo delle malattie diretto a sperimentare anche un sistema di sorveglianza per assumere esaustivi elementi conoscitivi, correttivi e strutturali da utilizzare nella prevenzione e nella cura del gioco d’azzardo, che fornirà una panoramica dei servizi esistenti sul territorio nazionale afferenti sia al sistema sanitario nazionale che al privato sociale degli interventi e degli utenti trattati fornendo la base per indicare gli strumenti e gli interventi più efficaci da porre in atto proprio contro il gioco d’azzardo patologico. Quindi in sede di osservatorio questi tre studi che ho citato sono alla base di una serie di dati che vengono lì valutati e monitorati e riutilizzati per strategie di approfondimento ulteriore. L’Osservatorio avrà poi cura di acquisire i dati relativi degli altri progetti nazionali intrapresi proprio in tema di gioco d’azzardo al fine di ottenere celermente ed esaustivamente, si spera, la conoscenza della nostra realtà nazionale quale base per stabilire i criteri guida di valenza nazionale fruibili e concretizzabili in servizi, in modo che pur nel rispetto dell’autonomia delle diversificazioni regionali siano nel futuro garantite in tutto il territorio le migliori prestazioni di prevenzione, di cura e di riabilitazione per questo fenomeno”. “Infine, si fa presente che è all’attenzione proprio dell’Osservatorio la necessità di prevedere un rapporto annuale sulle attività regionali in tema di gap di gioco d’azzardo nonché uno specifico finanziamento per tentare di colmare la carenza di informazione riguardo proprio al gioco sulla rete web e agli accessi tramite smartphone, canale preferenziale da parte soprattutto della popolazione giovanile del nostro Paese”.

 

 

LA RISPOSTA DI BINETTI –  “Il Governo, nella persona del sottosegretario Di Filippo,  – ha dichiarato in risposta l’onorevole Binetti – ha cercato di dare una risposta molto articolata nella fase della raccolta dati su cui si sta muovendo attualmente l’Osservatorio che è uno dei punti qualificanti non soltanto del disegno di legge su cui stiamo tuttora lavorando nella Commissione affari sociali ma anche soprattutto di quello che era previsto dalla legge di stabilità di due anni, concretamente del 2014.

 

La raccolta dati è fondamentale perché è soltanto su dati ben conosciuti che si possono prendere delle decisioni. Però proprio in nome di una raccolta dati che si possa realizzare anche in tempo reale io vorrei leggere all’Aula qui riunita, e in modo particolare al sottosegretario, un messaggio ricevuto attraverso la posta elettronica di Better Lottomatica. Faccio presente che Lottomatica non è l’ultimo arrivato nell’ambito diciamo come dire delle grandi, delle big, dei signori dell’azzardo. Lottomatica in una data molto precisa, che è il 21 di ottobre, venerdì 21 di ottobre, mando un messaggio di questo tipo: «Milan-Juve, il big match della settimana, scoppi su Better, le quote più vantaggiose per te subito un bonus di benvenuto, per te subito, alla prima di carità, 10 euro di bonus più 10 euro di bonus casino, in più ricevi 5 euro a settimana per l’intera durata del campionato di serie A». Questa è la notizia, come si capisce, di venerdì scorso.

 

Ora è vero che si raccolgono dati, attraverso studi, attraverso indagini, scientificamente fondate, ma è anche vero che la percezione di cose di questo genere che accadono;  a va sans dire non è che l’ho ricevuto solo io questo messaggio, penso che ci sia una mailing list enorme alla quale avranno attinto per invogliare le persone a giocare. Noi abbiamo in qualche modo superato non del tutto, e ritornerò tra un minuto su questo, la fase, cosiddetta, delle macchinette, cioè la dimensione meccanica del gioco per quella per cui io tocco, compio dei gesti per cui schiaccio dei tasti, guardo uno schermo, ascolto delle musiche, quindi c’è un coinvolgimento fisico sensoriale a tutto campo, siamo passati a un’offerta che invece si muove attraverso l’online in una dimensione totalmente virtuale in cui paradossalmente i soldi non ce li metto nemmeno io, cioè mi danno soldi perché io giochi a soldi. È evidente che è una situazione talmente paradossale, che è anche molto difficile che i giovani si sottraggano alla suggestione di scommettere su quella che potrebbe essere la loro partita preferita, in questo caso si ipotizza che la partita preferita sia Juve-Milan e non per esempio Roma e qualunque altra cosa che sarebbe anche meglio. Ma si fa un investimento, per cui faccio leva sulla dimensione sportiva, peraltro tenendo conto che, da pochissimo, mister Tavecchio ha accettato che gli azzurri scendano in campo con la pubblicità del gioco e del gioco d’azzardo.

 

Tutti questi sono fatti culturali grossi, per cui anche l’eleganza e raffinatezza dei lavori e dei dati forniti dal sottosegretario possono avere il valore di un apprezzamento per la specificità di ciò che dicono, ma anche lasciano il dubbio che appartengano a una fase che è già superata, che già stiamo oltre. Stiamo oltre, perché il tempo reale e le scommesse procedono talmente velocemente, in un contesto che non chiede soldi ma li mette, per cui non si capisce se questo non sia, per esempio, un gigantesco modo di riciclo dei soldi. Ora, per noi è fondamentale che passi la legge che dice «no» alla pubblicità in tutti i modi possibili e immaginabili, che dica «sì» alla formazione e quindi alla consapevolezza di quello che comporta il gioco e, successivamente, che poi predisponga pure, come conviene al Ministero della salute, i contesti più adeguati in cui coloro che sono incappati nelle maglie di una dipendenza grave da gioco d’azzardo possano essere curati, stante il fatto che è lo stesso Stato a rappresentare un fattore di rischio, attraverso l’Agenzia dei monopoli. Grazie”.

 

PressGiochi

 

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