24 Aprile 2024 - 03:50

Giochi e scommesse. Per Contribuenti.it, l’85% dei giocatori è in stato di povertà

Il 55% dei giocatori delle slot machine, poker on line bingo e scommesse sportive è nullatenente mentre un ulteriore 30% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all’anno.

24 Agosto 2015

Print Friendly, PDF & Email

Il 55% dei giocatori delle slot machine, poker on line bingo e scommesse sportive è nullatenente mentre un ulteriore 30% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all’anno. In pratica l’85% dei giocatori è povero, molti posseggono anche la social card. Un dato che strida con le giocate effettuate ogni anno di migliaia di euro dai “poveri possidenti o ricchi nullatenenti” confrontate con le dichiarazione dei redditi presentate ed i dati rilevabili con il redditometro.
A rivelarlo è la nuova indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani presentata oggi a Venezia.
“L’Italia ha il primato, in Europa, per la maggior cifra giocata al tavoli da gioco, una media quasi 2.445 euro a persona, che vengono sottratti all’economia reale, minorenni inclusi, il cui numero è passato in soli 4 anni da 860 mila unità a 5,1 milioni – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani. – L’erario si preoccupa più di fare cassa che combattere l’evasione fiscale accertando, attraverso il redditometro, i giocatori nullatenenti”.
I giocatori in Italia sono 33,3 milioni, di cui 8,4 milioni giocano con frequenza settimanale. Il giro di affari nel 2015 potrebbe superare i 120miliardi di euro all’anno, in forte crescita rispetto ai 115 miliardi di euro del 2014, ai 100 del 2013 e agli appena 16 del 2003.
Anche il coinvolgimento di giocatori di età inferiore ai diciotto anni ha subito nel primo semestre 2015 un forte incremento pari al 3,6%, ed in soli 3 anni sono passati da 860 mila unità a 5,1 milioni: a questa fascia è attribuibile il 38% di tutte le giocate.
I giocatori più incalliti sono quelli residenti in Molise con il 56%, segue la Campania con il 52%, dalla Sicilia 51%, della Liguria 49%, del Veneto 47%, della Valle d’Aosta 46%, della Toscana 45% e del Lazio e Lombardia 44%. Agli ultimi posti troviamo quelli delle Marche con il 34%, dell’Umbria con il 33% e del Trentino Alto Adige con il 31%.
L’Associazione Contribuenti Italiani propone che vengano introdotte serie misure per combattere il gioco d’azzardo, l’evasione fiscale ed il riciclaggio come quella di vietare il gioco in tutti i luoghi pubblici e l’uso massiccio del redditometro per tutti i giocatori d’azzardo, previa identificazione degli stessi tramite la tessera sanitaria, anche al fine di evitare l’approccio dei minorenni al gioco.
Un’ulteriore proposta è quella di rilanciare l’economia reale applicando su tutte le vincite derivanti dal gioco d’azzardo un’imposta unica sostitutiva (IUG) pari al 50%.
“Lo scopo delle istituzioni è quello di combattere l’evasione fiscale, il riciclaggio e l’usura – afferma Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani – non di certo quello di far cassa ad ogni costo”.

PressGiochi