16 Aprile 2024 - 08:56

Germania: IBIA contro le modifiche al trattato sul gioco d’azzardo

L’International Betting Integrity Association che rappresenta gli interessi di integrità delle scommesse di molti dei più grandi operatori di scommesse al mondo, è intervenuta ieri in merito al disegno di

29 Agosto 2019

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L’International Betting Integrity Association che rappresenta gli interessi di integrità delle scommesse di molti dei più grandi operatori di scommesse al mondo, è intervenuta ieri in merito al disegno di legge della Germania notificato in Commissione europea e relativo a modifiche al trattato statale sui giochi d’azzardo.

L’associazione pur esprimendosi a favore dell’eliminazione delle restrizioni ingiustificate e arbitrarie al numero di licenze di scommesse sportive, nutre tuttavia preoccupazioni per quanto riguarda il ragionamento e l’impatto delle proposte volte a vietare i consumatori e agli operatori di scommesse sportive di offrire, i seguenti prodotti e servizi: a) imporre ai consumatori un limite di puntata massima di € 1000 al mese; b) continuare a vietare tutti i prodotti di scommesse sportive live (o in-play).

Molti paesi in Europa, come il Regno Unito e la Danimarca, – ha spiegato l’ente – offrono mercati di scommesse senza tali restrizioni al consumo di gioco e nonostante questo non soffrono di un aumento dei livelli di dipendenza.
Gli operatori lavorano a stretto contatto con i regolatori per stabilire parametri chiari, comprese le politiche di autoesclusione su misura per ciascun cliente, consentendo al contempo ai consumatori responsabili l’accesso a un’ampia gamma di prodotti regolamentati. Non è nell’interesse degli operatori regolamentati responsabili incoraggiare o facilitare i problemi sociali dal gioco d’azzardo, al contrario. Tale comportamento avverso va a scapito degli operatori responsabili e della reputazione del settore; le autorità di regolamentazione importerebbero inoltre nuove misure normative e un aumento degli oneri sui costi per gli operatori.
La seconda questione – la restrizione delle scommesse live – viene legittimata dall’idea che le scommesse live (in-play) hanno il potenziale per favorire la dipendenza e possono favorire la manipolazione di partite sportive e, quindi, la frode delle scommesse. Come per la questione della limitazione delle scommesse, è importante valutare queste restrizioni del mercato delle scommesse e dei prodotti sulla base della legislazione e della giurisprudenza dell’UE, in particolare che qualsiasi restrizione alla libera prestazione dei servizi se sia giustificata da requisiti imperativi di interesse generale, e idonea a raggiungere l’obiettivo e non andare oltre quanto necessario per raggiungerlo.

Sul primo punto, non vi è alcuna validità delle asserzioni secondo cui la potenziale dipendenza associata alle scommesse live (in-play) è maggiore di altre forme di scommesse consentite dalla legislazione. Secondo una ricerca della Harvard Medical School, non vi è alcuna indicazione che le scommesse live siano più inclini alla dipendenza rispetto ad altri tipi di scommesse.

Secondo, – ha concluso IBIA – il problema delle partite truccate viene spesso utilizzato per giustificare la limitazione della disponibilità di scommesse live (o in-play). Tuttavia, ciò è contrario ai dati disponibili. In primo luogo, le forze dell’ordine come INTERPOL ed Europol hanno affermato che le partite truccate non si concentrano principalmente su operatori di scommesse regolamentati (come in gran parte dell’Europa) ma su operatori non regolamentati principalmente con sede in Asia. In secondo luogo, è noto che la manipolazione delle scommesse si concentra sui risultati pre-match che hanno livelli di liquidità più elevati e offrono quindi maggiori opportunità di mascherare le loro attività illecite.

 

PressGiochi