29 Marzo 2024 - 11:24

Genting Group: la tigre malese azzanna l’America

Con un giro d’affari di 4,6 miliardi di dollari, il Gruppo malese Genting era dato nel 2016 come la sesta compagnia mondiale nel settore dei casino. Cifra ben lontana da

19 Luglio 2017

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Con un giro d’affari di 4,6 miliardi di dollari, il Gruppo malese Genting era dato nel 2016 come la sesta compagnia mondiale nel settore dei casino. Cifra ben lontana da quelle totalizzate dalle due maggiori holding, Las Vegas Sand (11,7 mld) e MGM (9,2ld). Ma per la casa presieduta da LimKokThay, figlio del fondatore LimGohTong (scomparso nel 2007), il 2017 può rappresentare l’anno del definitivo assalto all’impero americano.

Prima di entrare nell’attualità, un po’ di storia, per dimostrare che quando la sagacia imprenditoriale ce l’hai nelle vene, non c’è master che tenga. La Genting nacque nel 1965 per dar vita a quello che oggi è conosciuto come il Resorts World Genting, che Lim Goh Tong ebbe la brillante quanto folle idea di andare a costruire in cima a una montagna alta 1800 metri che si erge nella foresta Gunung Ulu Kali, situata a 58 km da Kuala Lumpur.

Un’opera a dir poco titanica – in uno scenario in cui nemmeno Sandokan se la sarebbe cavata facilmente – realizzata fra il 1969 e il 1971, con la posa della prima pietra dell’Highland Hotel officiata nientemeno che dal primo ministro, che rimase veramente impressionato dal fatto che un’azienda privata fosse stata in grado di progettare un’impresa del genere, senza l’aiuto del Governo (che intervenne soltanto per fornire la strada di accesso).

Tanto stupore convinse il premier ad accettare di buon grado la richiesta di Goh Tog di ottenere una licenza per casino. E di certo fu un’elargizione epocale, visto che prima di allora mai nessuna casa da gioco era stata autorizzata e ancor oggi è l’unica licenza attiva in Malesia!

La struttura è cresciuta gradatamente nel corso degli anni con l’apertura di altri alberghi, ampliando le capacità di soggiorno dalle 200 stanze iniziali a più di 10mila, di un parco a tema indoor e uno esterno, di un campo da golf, di un convention center. Più una suggestiva teleferica lunga 3,5 km che evita agli ospiti di sobbarcarsi la salita stradale.

 

Nel 2006, la Genting ha cominciato a uscire dai confini nazionali come imprenditore del gambling ottenendo una delle due licenze rilasciate da Singapore per la costruzione di casino, concretizzatasi nello splendido Resort World Sentosa. Dopo di che, arriverà il Resort World Manila, tramite la propria sussidiaria di Hong Kong, come preludio allo sbarco in America, nel 2010.

Vinta la gara per la costruzione del racino presso l’ippodromo Aqueduct nel circondario di New York, la Genting ha inaugurato il Wolrd Resort nell’ottobre 2011. Qualche mese prima, intanto, aveva acquistato un’area di circa 6 ettari sulla Biscayne Bay di Miami in Florida, nella prospettiva di edificare hotel, ristoranti, residenze private, negozi e una convention center.

 

A completare un 2011 provvido come non mai per la Genting, l’ottenimento della licenza per un casino da 55mila mq a Birmingham, in Inghilterra. Il primo step di un’invasione che porterà i malesi a diventare il maggior operatore assoluto di casino nel Regno Unito, con ben 47 locations.

Nel 2013, l’annuncio dell’acquisto dell’Echelon Palace sulla Strip di Las Vegas, sul quale torneremo fra un attimo.

 

Nel 2015, per non farsi mancare nulla, la Genting ha acquistato il 100% della Crystal Cruises, con l’obiettivo di espandere la propria attività alla navigazione fluviale e all’aviazione privata.

Nel 2016, Genting, dopo aver finalmente abbattuto l’edificio che è stato sede del Miami Herald,  ha finalmente annunciato la costruzione del Resorts World Miami, progetto da 3 miliardi di dollari, che include anche un porticciolo per imbarcazioni che possiamo solo immaginare di lusso. Il primo rendering del Resort World Miami lascia letteralmente a bocca aperta; uno scenario che ci proietta di centinaia d’anni avanti col tempo, sinuosa morbida ma imponente come altro non si è mai visto al mondo! A quando l’inaugurazione? Nessun annuncio, ma non prima del 2020.

 

Al confronto i 400 milioni stanziati in questi giorni per l’ampliamento del Resorts World Casino di New York, situato nei pressi dell’Aqueduct e dell’aeroporto Kennedy di New York passano quasi inosservati. Però dobbiamo aggiungere altri 1,2 miliardi per il casino resort che la affiliata Genting, Empire Resorts Inc., ha pianificato sulle montagne Catskill, sempre nello Stato di New York.

Investimenti, per inciso, fatti sempre a ragion veduta, considerando che nel 2016 il Resort di NY ha generato un GGR di 826 milioni di dollari, vale a dire il 13% in più del miglior casino della non lontana Atlantic City, lo MGM Resorts International’s Borgata Hotel Casino & Spa.

 

Per quanto riguarda il Resots World Catskills, sappiamo che il casino conterrà 2150 slot machines e 130 tavoli in una superficie di 100mila mq, mentre l’ospitalità prevede 332 suite, un teatro da 2000 posti, bar, ristoranti, ecc. Apertura prevista: marzo 2018.

Il Resort versa il 70% del gross revenue allo Stato di NY, oppure 1,9 miliardi se la quota precedente risulta inferiore, che finiscono dritti nelle tasche del New York’s Lottery Education Fund

 

Quanto a Las Vegas, vi pare che sia ancora tutto fermo? Nemmeno per sogno. Anzi, qui la Genting ha saputo giocare eccezionalmente d’anticipo, acquistando l’area dell’Echelon dalla Boyd Gaming, per un totale di circa 10 ettari. La Boyd di suo ci aveva messo la demolizione di tutto quello che ci stava dentro, fra cui lo Stardust Resort. Il piano era di cominciare i lavori dell’Echelon Palace per il 2010, ma la sopravvenuta crisi economica ha fatto saltare i piani della Boyd, il cui investimento avrebbe dovuto aggirarsi sui 4 miliardi di dollari. Ottenuta dalla Contea di Clark (quella in cui è piazzata Las Vegas) l’estensione al 2018 come deadline per la realizzazione del progetto, come una mano santa è arrivata la proposta della Genting che, senza battere ciglio, ha versato alla Boyd la bellezza di 350 milioni di dollari.

Una bella plusvalenza, per i venditori, se pensiamo che un primo lotto di terreno lo aveva pagato 43 milioni e un altro lotto, quello adiacente all’Harrah’s Entertainment, lo aveva ricevuto da uno scambio alla pari: in uscita il vecchio Barbary Coast Casino, in entrata il lotto su cui sorgeva il demolito Westward Ho.

 

Eppure, quello che sulle prime poteva sembrare un investimento spropositato da parte dei malesi, sta per diventare il colpo della vita. La città di Las Vegas, non paga degli attuali successi, ha in cantiere due progetti di rilevanza assoluta: l’espansione significativa del convention center e, soprattutto, la costruzione di uno stadio di football da 1,7 miliardi di dollari per accogliere la squadra dei Raiders, proveniente da Oakland e militante nel massimo campionato NFL.

 

Per concludere in bellezza, il progetto in connection con la tribù indiana Mashpee Wampanoag per la costruzione di un resort con tre alberghi e casino a circa 60km a sud di Boston. Per tirarlo su ci vorrà “soltanto” 1 miliardo di dollari, ma ora è tutto fermo a causa di dispute legali che, anche negli efficienti States tirano le cose alle lunghe.

 

 

 

Marco Cerigioni –  PressGiochi