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Gavorrano (GR): approvato nuovo regolamento sul gioco

Il comune di Gavorrano ha approvato all’unanimità il regolamento per il gioco lecito. “Un’altra preoccupazione ci ha spinto ad agire in tal senso…

17 Novembre 2020

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Il comune di Gavorrano ha approvato all’unanimità il regolamento per il gioco lecito. “Un’altra preoccupazione ci ha spinto ad agire in tal senso in modo deciso – dice il sindaco, Andrea Biondi –, ovvero la consapevolezza che alcune attività di somministrazione come bar e ristoranti rischiano la chiusura a causa dello tzunami economico prodotto dalla pandemia covid19, e forte è il timore che proprio quelle metrature siano rilevate da società che gestiscono sale gioco, che spesso sono state oggetto di indagini delle autorità, perché colluse con le organizzazioni malavitose, ed impegnate nel reciclaggio di denaro sporco”.
“Soddisfazione – aggiunge Biondi – proviene da constatare che dopo il confronto avvenuto nella Commissione consiliare, il Regolamento sia stato approvato in Consiglio comunale all’unanimità. Il Consiglio comunale ha approvato il Regolamento per il gioco lecito secondo lo schema prodotto da Anci Toscana elaborato a seguito della Legge Regionale del 2013”.
Dunque massima attenzione su questo tema e – come riporta La Nazione –  il sindaco aggiunge: “Siamo davanti ad una piaga sanitaria e sociale, che non può lasciarci indifferenti, seppur trattandosi di attività imprenditoriale lecita”.

“Il gioco d’azzardo, nonostante sia lecito poiché non è vietato dalle leggi dello Stato, e la conseguente ludopatia, cioè la patologia, più o meno grave per la dipendenza da gioco, sono elementi che incidono profondamente sullo stato di salute delle persone, dei loro familiari e sulla tenuta dello stato sociale”.

A dichiararlo, in un comunicato, è Patrizia Scapin, capogruppo di Gavorrano Bene Comune nel Consiglio comunale del paese maremmano.

Purtroppo, così come riportato dai report pubblicati dal Coeso, i dati relativi al gioco nella nostra provincia e nel nostro comune sono preoccupanti: indicano, infatti, un aumento costante della spesa per questa attività – continua la nota -. Nella provincia di Grosseto siamo passati da 220,7 milioni di euro del 2017 ai 233 milioni del 2018 fino ai 241,5 milioni nell’anno 2019. Nel comune di Gavorrano nell’anno 2019 sono stati spesi 3.500.000 euro per il gioco d’azzardo, con un aumento rispetto al 2017 e al 2018, così come avvenuto in generale nel resto della provincia; ripartendo questa cifra sul numero degli abitanti possiamo verificare che è pari a 417 euro per ogni cittadino residente e 482 euro per ogni maggiorenne residente. La maggior parte della spesa nel nostro comune è stata impiegata per il gioco elle slot, che copre il 67% del totale, seguito da lotterie istantanee-gratta e vinci-(17%), lotto (12%), enalotto (3%). Del resto le slot hanno una maggiore diffusione poiché sono presenti in molti esercizi commerciali e quindi accessibili e facili da utilizzare da tante fasce della popolazione“.

“I dati del nostro comune sono preoccupanti e probabilmente sottostimati poiché molti giocatori si rivolgono all’esterno, a sale gioco collocate nei comuni limitrofi e spesso in aree isolate che possono garantire un maggior anonimato – prosegue il comunicato –. È emblematica, infatti, la spesa per il gioco nei comuni di Follonica e soprattutto di Scarlino, che nell’anno 2019 hanno registrato una spesa per il gioco assai elevata, le più alte della provincia per cittadino residente e superiori alla spesa pro-capite della Toscana e dell’Italia (1786 euro Follonica, 1733 euro Scarlino contro i 1535 euro della Toscana e i 1488 euro dell’intero Paese). Tutto questo per dire quanto sia ampia la diffusione del gioco nel nostro territorio e questa propensione sia pericolosa per le conseguenze che porta al giocatore e alla propria famiglia con pesanti ricadute sul tessuto sociale. Molte famiglie di giocatori si trovano in grave difficoltà economica tanto da dover ricorrere spesso all’assistenza pubblica per il proprio sostentamento“.

“Fatta questa premessa accogliamo favorevolmente la presentazione del Regolamento comunale ritenendolo un primo passo verso il contrasto del gioco d’azzardo avendo come finalità quella di regolamentare e non favorire la creazione di nuove sale gioco o di incrementare i punti gioco negli esercizi dove già sono presenti – sottolinea la nota -. Del resto Gavorrano è stato un Comune precursore su questa importante tematica. Già nel 2011, in un momento in cui ancora il problema gioco – ludopatia – azzardopatia non era ancora emerso all’attenzione dei cittadini e anche delle istituzioni, il sindaco Borghi aveva stilato un regolamento apposito per disciplinare l’istallazione dei dispositivi di gioco e contrastare il più possibile questo fenomeno. Come ho già espresso durante la riunione della Commissione Salute del 2 novembre, alcuni punti del regolamento che andremo ad approvare mi lasciano perplessa, ad iniziare dal titolo ‘Regolamento per il gioco lecito’. È vero che il gioco è lecito perché consentito dalle leggi dello Stato, ma se l’amministrazione ha interesse a dare un segnale forte per diminuire la diffusione e la propensione al gioco, anche e soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, ritengo che il gioco dovesse essere chiamato con il suo nome: quello utilizzato anche dal Coeso, cioè gioco d’azzardo“.

“Un altro punto che voglio ribadire e che ho già espresso nei lavori della Commissione riguarda la possibilità di prevedere incentivi per quegli esercenti virtuosi che scelgono di eliminare il gioco dai loro locali, in particolare le slot o ‘macchinette’, pur con un danno economico alle loro attività, sarebbe un’azione coraggiosa da parte dell’amministrazione comunale prevedere azioni che vanno in questa direzione, quali diminuzioni di una parte delle tasse o altri strumenti simili. In tal modo, con un numero inferiore di punti gioco, secondo me, sarebbero ridotte le possibilità di giocare e quindi di entrare nel circolo della dipendenza, soprattutto per chi ancora è nella fase iniziale o è un giocatore sporadico – prosegue la nota -. Infine ribadisco la necessità di promuovere l’eliminazione del gioco d’azzardo nelle sue varie forme all’interno dei locali delle associazioni ricreative. Queste sono nate con lo scopo dell’aggregazione e della socializzazione e non con quello dell’alienazione dove il socio, chiuso in una stanzetta appartata, dialoga solo con la macchinetta mangia-soldi con il dramma che ne consegue. Nelle associazioni vanno riportati i libri e i giochi di società, come la tombolata, affinché le persone possano giocare e divertirsi in modo sano e socializzante“.

“Non appena la situazione sanitaria del Paese sarà migliorata, come Movimento Gavorrano Bene Comune riprenderemo la nostra battaglia di contrasto al gioco d’azzardo, vera e propria piaga sociale, insieme a Massimo Borghi, che già l’aveva avviata quando era sindaco, forse il primo sindaco della Toscana ad iniziare questo percorso, e l’ha continuata con diverse associazioni a livello nazionale – termina il comunicato -. Abbiamo già in programma alcune iniziative per contrastare il gioco d’azzardo e far conoscere ai nostri concittadini quali sono i rischi che comporta in termini di dipendenza, di patologia e di dramma sociale“.

 

PressGiochi