20 Aprile 2024 - 10:34

Gatti (Bakoo): “Il futuro del mercato non passa per delle Awp potenziate, dobbiamo puntare su delle mini-Awp”

“Non credo che il futuro del mercato possa passare per delle awp potenziate o ancora attraverso le slot machine. Le aziende devono puntare ad avere nei bar una mini-Awp, una

12 Ottobre 2015

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“Non credo che il futuro del mercato possa passare per delle awp potenziate o ancora attraverso le slot machine. Le aziende devono puntare ad avere nei bar una mini-Awp, una macchina leggera che mantiene la stessa infrastruttura attuale con giocate di 50cent, una vincita massima di 50 euro, perdita media oraria controllata di 30 euro, slegata dal sistema vlt, slegata forse anche dalla tipologia di slot machine. Dobbiamo dare intrattenimento con piccole vincite in denaro così come era nell’idea del legislatore che ha concepito la prima norma nei primi anni 2000. Questa è la nuova frontiera alla quale dobbiamo mirare”. Risponde così l’ing. Francesco Gatti della Bakoo spa in merito al futuro del gioco tramite apparecchi da intrattenimento.

 

“Occorre fare proposte intelligenti con soluzioni attuabili, non fantasie. Troppo spesso – spiega Gatti – il settore si perde dietro fantasie e proposte macchinose e irrealizzabili. Dovremmo batterci per avere macchine di intrattenimento nei bar con la giusta tassazione, macchine diverse che ci permettano di lasciare l’azzardo vero a chi vuole occuparsene con tutti i problemi connessi che comporta. Dobbiamo pensare un comma 6 a-bis, un’altra tipologia che non siano slot ma che, al limite, possano anche coesistere con le awp. Dobbiamo diventare gestori di apparecchi da intrattenimento con piccola vincita, in modo che i bar possano lasciare gli apparecchi accesi e non spenti. Possiamo richiedere lo sviluppo di nuovi prodotti e frammentazioni del mercato per tutelare il nostro lavoro dai continui, infondati, attacchi dell’opinione pubblica.

 

Lasciare le awp e le videolotterie alle sale dedicate di modo che il problema della ludopatia venga ricollocato lì dove nasce, nelle sale e non certo nei bar. Il concessionario potrebbe comunque garantire il collegamento alla rete di queste macchine così come avviene oggi. Il futuro del mercato non passa per delle awp potenziate. L’opinione pubblica e la politica hanno talmente tartassato questo tipo di attività accusando gli operatori di malaffare che le aziende devono dare una risposta intelligente eliminando dai bar le slot machine e sostituirle con dei giochi da intrattenimento che permettano giocate di 50cent e vincite massime di 50 euro; macchine che possano pagare il 50% di tasse e con un preu unico e non cumulativo. Mentre le sale dedicate siano individuate dagli stessi comuni nelle località nelle quali le ritengono più opportune. Il problema della ludopatia nasce con l’introduzione nel 2010 delle Vlt. Una problematica pazzesca sulla quale non possono rispondere le aziende.

Occorre far capire allo Stato che le macchine possiamo anche toglierle, sarà poi suo il problema di recuperare i mancati introiti derivanti dal settore. Il gioco è sempre esistito ed esisterà sempre sia che si tratti di forme legali che illegali. Dovremmo essere tutti più europei, su questo fronte, accentando il gioco come una normale attività produttiva che la nazione può offrire così come succede in Spagna, Francia e Gran Bretagna”.

 

AWP da remoto – “L’awp – continua l’ing. in merito alle proposte di nuove macchine – è una delle macchine più sicure che ci sia. La richiesta di macchine più sicure non è altro che la richiesta commerciale di un cambio del parco macchine e di cambio di affidamento del gestore ma il problema della ludopatia non si risolve attraverso questa scelta.

La proposta di introdurre le awp da remoto è palesemente un tentativo di estromettere le aziende di produzione italiana da quella che è la produzione reale delle macchine così come è stato fatto con le videolottery, un tentativo dei grandi gruppi di prendere in mano completamente il mercato diventando concessionari controllati e controllanti. Saremmo l’unico Stato al mondo ad avere un sistema di videolotterie distribuito sul territorio e questo modello non potrebbe essere basato su una tecnologia trasmissiva – come ad esempio l’adsl – ma dovrebbe avere delle tecnologie dedicate, altrimenti sarebbe assolutamente vulnerabile. Qualora si volesse far passare un sistema di questo tipo, il concessionario dovrebbe farsi carico non solo dell’infrastruttura ma anche dei rischi e delle penali legate al mancato collegamento, non si potrebbe replicare una vicenda come quella vissuta nel 2004 dal settore degli apparecchi da intrattenimento che portò alle famose penali dei 98 mld”.

 

Per Francesco Gatti, quella del prelievo sul margine, “E’ una idea molto intelligente, soprattutto dal punto di vista politico, che permetterebbe nuove opportunità al settore se giocata in maniera adeguata. Forse si potrebbe far cambiare mentalità all’opinione pubblica che da sempre ritiene che sugli apparecchi si paga una tassa del 13% senza capire che il prelievo è applicato alla raccolta lorda. Passando ad una tassazione del 55/60%, che equivale ad un preu dal 12,5 al 15,5%, si otterrebbe il risultato, almeno dal punto di vista mediatico, di far comprendere che le aziende del settore pagano il 55/60% di tasse sull’introito delle macchine. Sarebbe già un passo in avanti. Per troppo tempo siamo stati attaccati di esser coloro che pagavano solo il 10% di tasse”.

 

Ticket redemption – Sulla questione delle sale per l’intrattenimento famigliare e delle ultime polemiche sul ‘pericolo’ ticket redemption, ha concluso l’ing. Della Bakoo, “ritengo che la responsabilità dell’utilizzo di alcuni giochi da parte dei bambini ricada soprattutto sull’educazione data dai genitori. Queste macchine rappresentano una sorta di storpiatura del mercato, non sono regolamentate in maniera adeguata, ma tuttavia non rappresentano un fenomeno così diffuso da scatenare un problema reale. Non è di certo nell’intenzione dei produttori di quegli apparecchi utilizzare questi giochi per indirizzare i minori verso il gioco d’azzardo. Siamo alla follia”.

 

Cristina Doganini – PressGiochi