30 Aprile 2025 - 14:32

Futures. Regina (Sisal): “La rivoluzione digitale cambia le regole globali, attenzione a temi di responsabilità e sostenibilità”

Connessioni globali e sfide digitali: reti, algoritmi e piattaforme nel mondo che cambia. E’ questo il titolo di un nuovo appuntamento di Futures, l’evento promosso da Sisal che si è

09 Aprile 2025

Connessioni globali e sfide digitali: reti, algoritmi e piattaforme nel mondo che cambia. E’ questo il titolo di un nuovo appuntamento di Futures, l’evento promosso da Sisal che si è tenuto questo pomeriggio a Roma all’Ara Pacis.

Questa edizione di FutureS si è concentrata sull’impatto della trasformazione digitale sui rapporti tra gli Stati, le dinamiche sociali e le strategie aziendali. L’evoluzione tecnologica, rapida e pervasiva, sta infatti ridisegnando i modelli sociali, economici e culturali, influenzando profondamente la diffusione delle informazioni, la partecipazione pubblica e i processi decisionali. Le aziende italiane ed europee si trovano ora a dover integrare l’adozione di soluzioni digitali avanzate con il rispetto delle normative europee, mantenendo allo stesso tempo una visione strategica che tenga conto di un contesto internazionale in continua evoluzione e sempre più complesso.

A fare i saluti iniziali è stato Aurelio Regina presidente di Sisal.

“Con Futures – ha detto Regina –  ci impegniamo a contribuire alla riflessione sul futuro del nostro paese. Questo 2025 è un anno importante per Sisal, entriamo nella celebrazione di 80 anni di storia di una azienda che ha accompagnato il Paese nella sua crescita e sviluppo. Sisal guarda attentamente ai temi di sostenibilità e responsabilità con la voglia di essere un punto di riferimento per le persone e per le istituzioni. Siamo consapevoli di avere la responsabilità di portare all’attenzione della società temi cruciali per il futuro come appunto la rivoluzione digitale che sta cambiando le regole globali. Reti, algoritmi, piattaforme determineranno nuove forme di partecipazioni al dibattito democratico. Come Sisal abbiamo il compito di costruire un’azienda che possa guidare quell’innovazione che ha impatto sulla vita pubblica. L’innovazione tecnologica cambierà il futuro del paese e la vita delle persone, questa rivoluzione è già in atto”.

 

Il primo ad intervenire è Maurizio Molinari, editorialista e saggista specializzato in politica estera e questioni internazionali : “Viviamo in una stagione dove la storia accelera, mette alla prova la conoscenza collettiva e provoca un senso di incertezza. In questo contesto è necessario approfondire eventi e dinamiche quando si presentano. È necessario, inoltre, comprendere che i rischi sono altissimi ma si stanno delineando anche delle opportunità.

Angela Merkel in uno dei suoi ultimi interventi fa riferimento al fatto che il mondo digitale si divida in tre spazi: uno spazio di eccesso di libertà (U.S.A), uno spazio di mancanza di libertà (Cina) e uno spazio dove si procede con difficoltà ma procede con determinazione nel tentativo di armonizzare stato di diritto e mondo digitale (Europa).

Ci troviamo in un momento strategico: riuscire a migliore lo stato di diritto nella realtà digitale in Europa significa creare uno spazio protetto. Migliorare lo stato di diritto nella realtà digitale è un terreno su cui unicamente l’Europa può agire. Ci deve essere tutela libertà di espressione e contestualmente anche un allentamento delle regole più stringenti. È necessario armonizzare la normativa attuale con l’immaginazione. Poiché stiamo parlando del trasferimento delle norme giuridiche nella realtà digitale, bisogna avvalersi dell’immaginazione. È fondamentale creare spazi di brain storming dove poter immaginare nuovi sistemi di difesa dei diritti dei singoli.

Il primo ad usare i social network fu Obama con Facebook. Nel 2016, quando Trump vince le elezioni contro Clinton utilizza i social network in modo ancor più sofisticato.

In particolare, con Elon Musk la comunicazione digitale di Trump decolla. È Musk la prima persona che presenta negli Stati Uniti questo quesito: utilizzare gli algoritmi per controllare la vita delle persone. C’è un problema normativo, dove Europa è molto più avanti degli stati uniti. Alla base di questo sistema c’è la capacità di scrivere un algoritmo. Una delle strade da percorrere è scrivere gli algoritmi e soprattutto insegnare alle nuove generazioni come farlo. Se l’intelligenza artificiale ci può facilitare la scrittura degli algoritmi permetterà agli esseri umani di mantenere il controllo.

C’è chi dice che l’intelligenza artificiale non farà altro che peggiorare la situazione delle fake news, in realtà se rendiamo in grado l’IA di individuare fake news, essa può giocare per noi e a nostro vantaggio. L’anno in cui si inizia a presentare il pericolo che gi algoritmi possano avere il controllo sulla vita delle persone è il 2016, anno della Brexit e la vincita di Trump su Hilary Clinton. Si crede in qualche modo che in queste situazioni le fake news diffuse all’epoca attraverso le piattaforme dei social network possa aver in parte influenzato il voto degli elettori. Dal 2017 in poi nelle altre democrazie, le ingerenze maligne e la capacità delle figure esterne di influenzare l’elettorato si fa sempre più presente. Ed eravamo del tutto impreparati all’insorgere di tale fenomeno. Tutto ciò ha un’accelerazione con il covid in Italia. Diventa necessario difendere da questo nemico ibrido ogni forma di realtà. Bisogna ripensare al concetto di cybersicurezza integrandolo all’attività di protezione delle personalità della società civile”.

 

Paolo Boccardelli, rettore dell’Università Luiss Guido Carli, nel suo intervento a Futures ha parlato di tecnologia e data centre. “Gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione e infrastrutture, in Italia sono minori che in Europa, nettamente inferiore rispetto alle altre parti del Mondo. Nel Rapporto Draghi sulla competitività si suggerisce di aumentare gli investimenti. In Italia c’è un ecosistema che disincentiva gli investimenti in ricerca ed innovazione. I servizi digitali li fanno le imprese ma il vero volano della digitalizzazione sarà, per paradosso la pubblica amministrazione”.

Alessandra Antonelli, Global Strategy & Solution Director in Microsoft ha parlato invece dell’Intelligenza artificiale e dell’opportunità che rappresenta. Un recento studio ci dice che ogni dollaro investito  porta ad un ritorno di 3.7. I veri innovatori in questa area ha un ritorno di investimento del 10X. Le aziende italiane che struttano l’intelligenza artificiale sono le grandi, poche sono le piccole che la usano. C’è sicuramente la comprensione che l’AI va sfruttata ora, in tutti i settori aziendali, ma sul fronte delle competenze ci sono ostacoli”.

“Un tema che ci preoccupa molto – ha detto Boccardelli – è che l’AI se non usata in maniera corretta riduce le capacità cognitive dell’individuo. Utilizzata in maniera efficace, viceversa, è uno straordinario strumento per aumentare la propria produttività e competenze individuali. Dobbiamo quindi cercare di favorire un utilizzo responsabile dell’AI. Serve una alleanza tra aziende, istituzioni, accademie”.

“L’innovazione digitale – ha affermato Francesco Durante, AD Sisal – è il fattore più importante per garantire la crescita e sostenibilità dell’azienda nel lungo periodo. E’ un tema di cultura e di governance, perché le aziende leader devono guidare questa rivoluzione con una visione e una mission ben definita. Un tema di cultura proprio perché le competenze sono fondamentali. Vanno definite in maniera chiave le responsabilità, per questo è anche un tema di governance, anche per allocare le risorse dove è più opportuno. In Sisal abbiamo rafforzato il concetto di innovazione come cardine della nostra cultura, abbiamo lavorato per creare una Innovation lab interna, ma ci piace sviluppare collaborazioni anche con l’esterno. Contribuiamo alla competitività del Paese anche con Go Beyound, una piattaforma di innovazione responsabile che aiuta le sturt up mettendo a disposizione anche le competenze sviluppate nell’azienda.

Diversi anni fa abbiamo iniziato a implementare l’AI. Abbiamo capito che per svilupparla al meglio serviva una governance centralizzata. Occorre avere un centro di eccellenza per sviluppare al meglio gli algoritmi e per creare una piattaforma centralizzata per valutare le misure utili per garantire sicurezza e responsabilità. Serve anche monitorare come si usa e che lavori sulla formazione delle persone che si occupano di questa area. Uno sviluppo sempre maggiore di AI ci ha portato a valutare un coerente utilizzo con la nostra policy aziendale”.

FutureS pone l’accento sulla necessità di un ecosistema digitale che favorisca la collaborazione tra istituzioni e imprese, in un dialogo aperto e concreto. Solo attraverso strategie condivise sarà possibile affrontare le sfide derivanti dall’evoluzione digitale, capitalizzando sulle opportunità che essa offre, pur navigando in un ambiente geopolitico caratterizzato da incertezze e rapidi cambiamenti.

 

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