29 Marzo 2024 - 08:11

Friuli Venezia Giulia: il Consiglio fa il bilancio sulla legge regionale contro il gioco d’azzardo

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha in questi giorni esaminato la relazione della III Commissione permanente sulla relazione giuntale riguardante la prima applicazione della legge regionale 1/2014 ‘Disposizioni

03 Ottobre 2016

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Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha in questi giorni esaminato la relazione della III Commissione permanente sulla relazione giuntale riguardante la prima applicazione della legge regionale 1/2014 ‘Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate’.

La norma voluta proprio dall’Assemblea del Friuli Venezia Giulia nel febbraio 2014 non ha prodotto i risultati sperati, perché i casi di ludopatia sono in crescita, come spiega la stella relazione. In questi giorni il Consiglio ha esaminato la relazione a un anno dell’entrata in vigore della legge e, approvando il documento, appurando che le regole vanno cambiate.

 

La legge Fvg stabilisce che sale da gioco e macchinette non possano spuntare a meno di 500 metri da scuole – di ogni ordine e grado –, chiese e luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile o per anziani. Chi viola la legge incorre in sanzioni che vanno da 5 mila a 15 mila euro.

Ma chi controlla? Le norme prevedono che le verifiche sono affidate ai Comuni e nello specifico alla polizia municipale, che però spesso non ha tempo e risorse per effettuare i controlli. Dopo l’entrata in vigore della legge regionale con il limite della vicinanza di 500 metri da scuole o chiese, un bar o un negozio storico con una slot che infrangesse quella regola, può restare aperto ma non può aggiungere nuove macchinette. Se invece lo “storico” esercente decidesse di cambiare concessionario per il gioco, dovrebbe sottostare alla regola dei 500 metri.

 

La relazione – realizzata dal tavolo tecnico regionale istituito contro il gioco d’azzardo – evidenzia negli ultimi due anni un aumento delle persone affette da ludopatie e che si sono rivolte ai servizi sociali dei Comuni. Nel 2013 erano 335 i soggetti che avevano chiesto aiuto, saliti a 390 nel 2014 e a 406 nel 2015, di cui il 37,2 per cento – 151 utenti – entrati in cura per la prima volta.

 

Ieri in Consiglio le proposte immaginate, e descritte da Stefano Pustetto (ex Sel) Roberto Novelli (Fi) e Andrea Ussai (M5s), sono state diverse.

Come la necessità di inserire la tessera sanitaria per poter giocare con una slot, tessera che così impedirebbe l’accesso ai minorenni. Oppure l’ipotesi di introdurre una sorta di timer per bloccare gli eccessi. Ma si tratta di interventi che solo il Governo centrale può decidere. Nel frattempo il Fvg fa i conti con le persone affette da ludopatia o in cura. E decide di puntare sulla prevenzione

 

PressGiochi.