18 Aprile 2024 - 11:03

Feroci (Caritas): “FIGC torni sui suoi passi e annulli accordo con Intralot”

Il direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci interviene con un attacco molto forte contro la dezisione della Federazione Italiana Gioco Calcio di sponsorizzare il concessionario di scommesse Intralot. Feroci

11 Ottobre 2016

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Il direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci interviene con un attacco molto forte contro la dezisione della Federazione Italiana Gioco Calcio di sponsorizzare il concessionario di scommesse Intralot.

Feroci parla di ipocrisia e della necessità «mantenere la genuinità dello sport». Feroci osserva: “Sarà ancora più difficile, parlare di valori come impegno, dedizione, lavoro, studio e onestà, in contrasto con la società del “tutto e subito”, delle scorciatoie, del “tutto mi è dovuto”».

«I campioni, gli atleti professionisti, sono modelli a cui i giovani guardano. Da tempo – osserva ancora il direttore della Caritas romana -, soprattutto nel mondo del calcio, lo stile di vita che viene proposto è diseducativo e, qualche volta, criminale». Unico punto fermo: la Nazionale, «campioni che vestendo l’azzurro erano capaci di portare gioia e rendere orgogliosi tutti gli italiani».

Proprio per questo «l’accordo siglato dalla Federcalcio rappresenta una macchia che certamente non fermerà il nostro lavoro ma che rende indegni coloro che lo hanno sottoscritto e inguardabile questa squadra».

Anche perché alla base dell’accordo – «con un’ipocrisia che continua a stupire», rileva Feroci – di sarebbe proprio la pretesa di «una partnership incentrata sui valori»: si è parlato anche di promozione della «cultura della legalità» tra le ricadute di questa sponsorizzazione.

I ragazzi – continua monsignor Feroci – vanno aiutati a comprendere «la differenza abissale» tra il gioco vero e l’azzardo. Sono proprio loro, i ragazzi, spesso minorenni, che agli educatori Caritas in giro per le scuole confidano di scommettere una o più volte a settimana, «senza nemmeno rendersi conto che la scommessa sportiva è gioco d’azzardo». A confonderli, l’illusione che bastino abilità e passione per il calcio a difenderli dalla vera natura di quel consumo, «capace di indurre dipendenza al pari di slot machines e di tutte le tipologie di gioco d’azzardo che colonizzano l’immaginario della vincita facile».

L’auspicio di monsignor Feroci, e non solo, è «che la Federazione italiana gioco calcio torni sui suoi passi. Lo stanno chiedendo a gran voce esponenti della politica, della società civile e della Chiesa, e Caritas Roma si unisce a questo monito, perché lo sport sia veramente a servizio dell’umanità e sia posto un freno all’ipocrisia del gioco d’azzardo».

PressGiochi