22 Marzo 2025 - 20:19

Feexpo. Amusement e Gambling: il confine sottile tra gioco e azzardo

“Il grande rischio” è il titolo di un talk che si è tenuto questa mattina alla Fee, Family Entertainment Expo, in corso alla Fiera di Bergamo. Il rischio in discussione

26 Febbraio 2025

“Il grande rischio” è il titolo di un talk che si è tenuto questa mattina alla Fee, Family Entertainment Expo, in corso alla Fiera di Bergamo.

Il rischio in discussione è la commistione tra amusement, ovvero gioco senza vincita in denaro, e gambling, il gioco d’azzardo.

Il magistrato Donato Ceglie, che ha maturato esperienza nel settore del gioco approfondendo gli aspetti normativi e socioculturali, è intervenuto nuovamente a Bergamo per discutere delle definizioni legislative che separano questi due ambiti. “Rispetto allo scorso anno non mi pare che sia cambiato nulla” ha esordito Ceglie, sottolineando la mancanza di novità legislative e giurisprudenziali e la poca chiarezza normativa nel distinguere le diverse tipologie di apparecchi da gioco.

Per spiegare come la percezione del rischio sia spesso influenzata più da suggestioni che da dati reali, Ceglie ha fatto un’analogia con le statistiche sugli infortuni mortali in Italia: sebbene la maggior parte avvenga in casa, l’opinione pubblica tende ad associare il pericolo soprattutto agli incidenti sul lavoro o stradali.

In merito alla comunicazione del settore, il magistrato ha osservato che “lo scorso anno ho detto che c’erano degli errori nel modo di far conoscere il proprio lavoro, ma quest’anno vedo che è stato addirittura stretto un accordo tra Fee e Moige, il Movimento Genitori che analizza i rischi per poi indicare come ridurli o eliminarli”.

Ha poi sottolineato il ruolo centrale dell’imprenditore nel garantire il rispetto della salute, della dignità umana e dell’interesse sociale. “Bisogna confrontarsi” ha affermato “e magari dare spazio ai contrasti, anche accesi. Nessuno, però, deve considerarsi portatore del verbo divino”.

Un segnale positivo, secondo Ceglie, è la maggiore apertura del settore nei confronti delle istituzioni, evidenziata dalla presenza dell’Adm e di rappresentanti politici, che suggerisce un percorso verso maggiore riconoscimento e trasparenza.

“I videogiochi possono salvare la vita” ha detto, citando un libro di Francesco Toniolo che racconta di una persona uscita da una grave depressione grazie al gioco elettronico. “Il gioco può avere un ruolo non solo culturale ma perfino di tutela della salute” ha aggiunto, facendo riferimento ai pericoli quotidiani come l’uso del cellulare alla guida e al rischio dell’isolamento sociale, fenomeno che può sfociare negli Hikikomori.

Ceglie ha infine sottolineato che la dipendenza non è necessariamente legata alla puntata di denaro, ma può derivare anche dall’uso eccessivo della tecnologia in generale.

PressGiochi