19 Aprile 2024 - 19:52

ESCLUSIVA PressGiochi: la memoria di Unicredit sui rapporti tra banche e giochi pubblici

Nella giornata di ieri si è svolta presso la Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario e finanziario le audizioni in merito alle criticità nei rapporti fra sistema bancario e

18 Maggio 2021

Print Friendly, PDF & Email

Nella giornata di ieri si è svolta presso la Commissione bicamerale di inchiesta sul sistema bancario e finanziario le audizioni in merito alle criticità nei rapporti fra sistema bancario e operatori del settore del gioco legale a:

PressGiochi può anticipare in esclusiva la memoria presentata da UniCredit Italia in occasione dell’audizione di Andrea Casini.

 


ESCLUSIVA PressGiochi: la memoria di BNL sui rapporti tra banche e giochi pubblici

ESCLUSIVA PressGiochi: la memoria di ICCREA Banca sui rapporti tra banche e giochi pubblici


 

 

  1. Il quadro normativo e le policy di UniCredit

L’instaurazione ed il mantenimento dei rapporti tra UniCredit e gli operatori del settore del gioco legale sono regolamentati dalle puntuali indicazioni rivenienti dal quadro normativo in materia di antiriciclaggio. In particolare, ai sensi del Provvedimento di Banca d’Italia del Luglio 2019, “Disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo” all’Allegato 2 “Fattori di rischio elevato”, tra i fattori di rischio alto relativi al cliente, esecutore e titolare effettivo, sono annoverate le tipologie di attività economiche caratterizzate da elevato utilizzo del contante, disponendo che “rileva la riconducibilità delle attività economiche svolte dal cliente a tipologie particolarmente esposte ai rischi di riciclaggio”, tra cui il settore del gioco o delle scommesse.

Tale connotazione di alto rischio è avvalorata anche dell’analisi nazionale dei rischi elaborata dal Comitato di sicurezza finanziaria (edizione 2018): “il comparto del gioco, sia illegale che legale, risulta di altissimo interesse per la criminalità organizzata, per la quale ha storicamente costituito un’importante forma di sovvenzione.

La presenza criminale e mafiosa nel settore dei giochi non riguarda esclusivamente il gioco illegale, ma essa si estende in modo significativo anche al perimetro delle attività legali del gioco. Tra le forme di gioco on line le piattaforme di gioco di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi presentano vulnerabilità molto significative in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono completamente al monitoraggio delle autorità”.

Pertanto, di tale maggiore esposizione al rischio di riciclaggio, la Banca tiene conto nell’ambito dello svolgimento dell’adeguata verifica, sia in occasione dell’instaurazione di un rapporto continuativo e/o dell’esecuzione di un’operazione occasionale, sia in sede di revisione periodica. L’obiettivo è quello di valutare se instaurare/mantenere un rapporto continuativo con tali persone giuridiche, non sussistendo alcuna preclusione all’apertura/mantenimento dei rapporti con tale tipologia di clientela, nè con i suoi dipendenti e/o collaboratori.

Rispetto al fenomeno del de-risking, con cui si intende “la scelta di non instaurare rapporti o di interromperli con determinate categorie di clienti che la banca associa ad alto rischio di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, invece che gestirne il rischio”, si osserva che non è in atto – e non vi è stato neanche in passato – presso la Banca un’attività di tale tipo. Come poc’anzi indicato, infatti, le casistiche della specie vengono valutate di volta in volta nell’ambito delle attività di adeguata verifica.

Inoltre, in piena conformità alla politica interna di antiriciclaggio, considerato il potenzialmente rilevante rischio reputazionale associato all’industria del gioco, il Gruppo UniCredit adotta un approccio prudenziale, richiedendo che le decisioni di concessione relative a tale settore debbano essere prese da un organo decisionale in possesso di seniority e comprovata esperienza, individuata nell’ambito delle strutture di controllo indipendenti rispetto al network commerciale della Banca.

  1. L’evoluzione delle esposizioni

L’esposizione complessiva del settore gaming a fine 2020 è pari a 987 mln/€, di cui 32 mln/€ on balance (esposizione di cassa) e 955 mln/€ off balance (prevalentemente crediti di firma, di cui utilizzati per 594 mln/€).

Il portafoglio performing ammonta a 948 mln/€, di cui 919 mln/€ off balance (utilizzati per 558 mln/€), mentre il non performing è pari a 39 mln/€, quasi completamente off balance (36 mln/€). Pur in presenza di fisiologica concentrazione sui principali concessionari del mercato domestico, circa il 40% dell’esposizione della Banca al settore è riferibile ad operatori di minori dimensioni. In generale, il supporto finanziario concesso è prevalentemente focalizzato su bonding facilities (es. bid bonds per la partecipazione a gare di concessione, performance bonds, garanzie aventi ad oggetto il regolare riversamento dell’imposta sul gioco); le esposizioni per cassa sono perlopiù finalizzate, a supporto di capex, rinnovo delle concessioni ed M&A.

Nel 2020, pur nel contesto pandemico ancora in corso, l’esposizione complessiva di UniCredit è risultata sostanzialmente stabile, registrando un incremento di 6 mln/€ al netto della riduzione dell’esposizione di un singolo cliente per quasi 40 mln/€.

Con riferimento all’evoluzione dell’apertura e della chiusura dei rapporti, si osserva che non sono state fornite disposizioni volte alla chiusura generalizzata dei rapporti con gli Operatori del settore. UniCredit, infatti, serve in questo settore un ampio numero di clienti: circa 4 mila a fine 2020 (+9% rispetto al 2018), di cui circa 500 imprese con affidamenti e la restante parte costituita prevalentemente da piccole imprese (oltre 3.200).

Sulla base delle estrazioni operate per gli anni 2018, 2019 e 2020, alla data del 31 dicembre 2020 risultano chiusi n. 269 contratti di conto corrente (76 nel 2018, 102 nel 2019, 91 nel 2020), che comprendono anche chiusure di rapporti di conto corrente aperti prima del periodo di riferimento. Si evidenzia che i sistemi in adozione presso UniCredit non consentono di poter distinguere le specifiche motivazioni alla base della cessazione dei rapporti con gli Operatori e in genere con la clientela, a prescindere da eventuali categorie di appartenenza. Di conseguenza, il dato numerico risulta costituito sia da chiusure di rapporti di conto corrente ad iniziativa degli Operatori che di UniCredit. In quest’ultimo caso, si evidenzia che tutte le chiusure intercorse negli scorsi anni sono state legate esclusivamente a temi di AML.

  1. I reclami

Dopo aver eseguito una ricerca nell’archivio dei reclami scritti a partire dal 2016, abbiamo rilevato 16 contestazioni, 11 delle quali riguardanti il recesso unilaterale dai rapporti operato dalla Banca in presenza di problematiche AML. In tutti questi casi, le verifiche effettuate hanno sempre confermato la regolarità dell’operato e la sussistenza di un congruo termine dato ai clienti per permettere loro l’apertura di un rapporto di conto corrente presso un altro intermediario.

Nei rimanenti 5 casi, i giochi sono citati incidentalmente o strumentalmente, in presenza di ludopatia, per chiedere il ristoro delle perdite su investimenti.

Considerati i volumi di reclami ricevuti dalla Banca nel medesimo arco temporale e la base clienti della stessa (oltre 7 milioni), l’incidenza di questi reclami è veramente contenuta.

  1. Considerazioni di carattere normativo e prossimi passi

Accingendomi verso la conclusione, vorrei far presente la grande utilità di un intervento normativo che favorisca l’inclusione di tale categoria all’interno dell’articolo 25 del D.Lgs. 231/07 “Modalità di esecuzione degli obblighi di adeguata verifica rafforzata della clientela” con assoggettamento al medesimo/simile trattamento previsto per le banche corrispondenti (art. 25, comma 2) con particolare riferimento alla lettera b).

La auspicata inclusione permetterebbe alle banche di ottenere, anche dalle società di gaming (come già oggi avviene con le banche corrispondenti), tutta la documentazione utile a valutare i presidi e i controlli in materia di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo posti in essere dalla società stessa, cosa che, a nostro avviso, renderebbe più agevole il loro accesso al credito. Concludendo, continueremo ad applicare, mutatis mutandis, il metodo indicato dalla Banca d’Italia nel suo provvedimento ex art. 114-octiedecies del TUB che, quand’anche afferente diversa fattispecie, può assurgere ad archetipo metodologico.

La disposizione recita che: non sono conformi con il quadro normativo esclusioni di carattere generalizzato basate sull’appartenenza del richiedente ad una categoria economica. L’eventuale decisione, adeguatamente motivata, di mancata apertura o di revoca dell’apertura di un conto di pagamento è assunta in base a elementi riferiti al caso concreto.

 

PressGiochi