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Endrizzi (M5S): “Le aziende del gioco vanno riconvertite, ma questo non è un obiettivo per tutti”

“Noto con dispiacere (non posso dire “con sorpresa”) – afferma il senatore M5S Giovanni Endrizzi – che testate giornalistiche specializzate in azzardo, tagliuzzando o sostituendo parole, forzano miei pensieri a

20 Settembre 2019

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“Noto con dispiacere (non posso dire “con sorpresa”) – afferma il senatore M5S Giovanni Endrizzi – che testate giornalistiche specializzate in azzardo, tagliuzzando o sostituendo parole, forzano miei pensieri a volte in un senso a volte in quello opposto.

Allora riporto integralmente un mio commento fatto proprio su taluni articoli. Con piccole precisazioni, ovvie per i più, non per i meno; me ne scuseranno i primi.
Basterà agli altri?

<<….Cerco sempre di considerare che (nell’azzardo “legalizzato”):
– i concessionari mettono finanza (a volte capitali stranieri, a volte nemmeno identificabili) ,
– i gestori mettono impresa,
– i loro dipendenti mettono lavoro.

E non li posso mettere sullo stesso piano.

Poi penso che anche certe imprese non le posso mettere sullo stesso piano di altre.

Mentre i lavoratori sono lavoratori sempre.

Se l’azzardo non ci fosse o fosse più limitato (siamo il primo mercato europeo, il primo al mondo per gratta e vinci, e al dodicesimo in Europa per reddito… la propensione all’azzardo è maggiore nei territori -anche al Nord- e nelle famiglie -anche al Nord- più povere) ci sarebbero altri consumi, altri settori che ne beneficierebbero, altre opportunità occupazionali (anzi in altri settori l’assorbimento di manodopera è maggiore).

Non ho mai avuto posizioni proibizionistiche draconiane.

Quando dico che il machine gambling deve tornare nei casinò (e per quanto mi riguarda anche i gratta e vinci andrebbero molto ridimensionati (ed infatti il divieto di pubblicità interviene più su quelli che sulle Slot) non dico che la gente che oggi lavora in questi settori deve finire sul lastrico.

Ma che le aziende devono essere convertite.

Mi rendo conto che questo non potrà mai essere per tutti (gli operatori della filiera) un obiettivo comune, perché una conversione costa e ci sono interessi in gioco.
Ma può essere considerata una prospettiva interessante pur da punti di vista differenti.

Poi non capisco perché mi si attribuiscono colpe o meriti per quello che fa il governo.
“Avete fatto…”, “avete messo…” “avete…”,
mah!
Più d’uno mi chiede di discutere, concordare, proporre…
Ma i tavoli li fa il governo, io sto in parlamento….

 

E VENIAMO AI PUNTINI SULLE “i”
REPETITA JUVANT?

Ho già spiegato in altri luoghi e tempi cosa intendo per “riconversione”.
Parto proprio dalla richiesta di operatori del settore: “Io distribuivo calcio balilla e flipper, tornerei indietro anche domani, non le ho volute io le slot”.
Qui sono d’accordo.

Ora però il settore propone una specie di Slot “light”.
Non può essere questa la via. Abituare alla ricerca della fortuna, premiare senza merito nè abilità, diseduca e fidelizza: prepara anzi il terreno ad altre forme ancora più pericolose come le slot attuali e le VLT.
Penso che la tecnologia può offrire ampi margini per intrattenimento a pagamento alternativo che non preveda le “vincite” in denaro.

Penso poi che una azienda di software per slot e VLT abbia possibilità di sviluppare altri prodotti in un settore, quello informatico, che evolve continuamente.

Penso che se lo Stato fissa un obiettivo di crescita civile e sociale più aderente ai principi della costituzione possa e debba farsi carico in parte di questa transizione e con il reddito di cittadinanza lo fa.

L’attenzione ai lavoratori quindi ci sta tutta.
Ma sono convinto che 20 miliardi di perdite nette riversati in tutto o in parte nei consumi e negli investimenti familiari alternativi genererebbe una crescita occupazionale molto superiore a quella del settore azzardo.
La riconversione sarebbe facilitata proprio dall’impulso ad altre filiere produttive e commerciali
Il ricatto occupazionale in questo settore mi pare proprio fuori luogo. Peraltro vorrei capire: i 100-120-150.000 addetti come vengono contati?

In ogni caso l’attenzione per il lavoro mi sta bene; più si sale nella filiera meno mi pare ci siano margini per chiedere tutele o buonuscite”.

 

PressGiochi