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Enada Roma: prende il via anche la 44ima fiera romana del gioco pubblico

Dopo il tradizionale taglio del nastro che ha inaugurato la 44esima edizione di Enada Roma, si è svolto il convegno inaugurale, un importante e ormai “classico” spazio di riflessione sul

04 Ottobre 2016

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Dopo il tradizionale taglio del nastro che ha inaugurato la 44esima edizione di Enada Roma, si è svolto il convegno inaugurale, un importante e ormai “classico” spazio di riflessione sul settore, quest’anno intitolato “Il comparto dei giochi: quale futuro? Numeri e analisi del settore”.

“Nonostante la difficoltà- ha dichiarato Lorenzo Cagnoni, presidente della Fiera di Rimini, nei suoi saluti iniziali – continuiamo questa collaborazione importante con Sapar per il futuro del settore, un connubio consolidato”.

 

 

curcio-cagnoni“Quest’anno abbiamo cercato di anticipare le date della fiera per anticipare la Legge di Stabilità – ha proseguito il presidente Sapar, Raffaele Curcio – perché ogni anno sono cattive notizie, una politica sempre più miope che alza l’asticella delle difficoltà di questo settore. Nonostante questo, l’approccio della politica è sempre quello di voler aumentare il gettito fiscale e noi non comprendiamo dove vuole arrivare il Governo. Lo Stato si deve assumere le sue responsabilità, la lente d’ingrandimento è sempre sugli apparecchi, mentre in Italia si è sviluppata un’offerta enorme su tutto il gioco. La confusione nei singoli comuni su orari e distanze è evidente. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, ma il primo che deve impegnarsi è lo Stato. Dal gioco arrivano allo stato 8,5 mliardi e stanziare 50 milioni a favore della salute, mi sembra una scelta ipocrita. Certamente servono soluzioni, ma che siano equilibrate. Negli ultimi anni il gioco è stato costante, ma sul dato dell’online manca completamente il gioco illecito, una cifra stimata sui 3 mld di euro, un problema che non tocca la sensibilità dei più. Serve una presa di posizione più seria”.

 

 

enadaromatavolo“Mi trovo d’accordo sull’analisi fatta da Curcio sulla contrazione del mercato, le persone che giocano sono diminuite-ha proseguito Sabrina Molinaro, Responsabile Sez. Epidemiologica CNR–  dai nostri studi si evidenzia che ci sono giocatori a rischio, ma l’80% dei giocatori non ha nessun problema. Dobbiamo studiare la parte fragile, problematica che può essere analizzata. Anche secondo lo studio Espad Italia, il trend mostra un calo del gioco tra gli adolescenti. Tra questi l’8 % sono profili a rischio, ma è noto che in questa fase ci sono più difficoltà.  Non ci sono grandi differenza tra adulti e adolescenti, molte tra maschi e femmine. I più utilizzati sono il gratta e vinci e le scommesse. Entrambi con ampie possibilità di diventare problematici. Ci sono ancora minori che giocano nei luoghi pubblici, sono in diminuzione, ma ancora i controlli non sono perfetti. Secondo i dati l’online non è ancora così diffuso, ma è in fortissima crescita.

La prevalenza, non me lo aspettavo, è sulle scommesse. Per giocare i ragazzi usano il pc e moltissimi lo smartphone. Quando moltissimi giocano sullo smartphone come si può controllare? Se si vuole ridurre il gioco in generale, è necessario analizzare questa tendenza. Riguardo i giocatori problematici invece, sembra che il gioco più utilizzato, come detto, siano le scommesse sportive”.

 

 

derosamolinaroDopo questa analisi sulle ricerche della dr.ssa Molinaro, Ornella De Rosa dell’Università di Salerno  è intervenuta analizzando ancora una volta l’importanza dell’approccio multidisciplinare del gioco. “Con l’abolizione delle slot nella tabaccherie si pensa di eliminare il gioco- ha commentato- ma così non è. Storicamente esistono diversi esempi in questo caso, Garibaldi eliminò il lotto, ma dovette ripristinarlo perché lasciava spazio alla mafia. I bar e le tabaccherie non vogliono i giocatori patologici ed inoltre il numero è basso di slot in questi esercizi pubblici. Se andate nei bar non ci sono le file per giocare alle slot, ma ci sono per il SuperEnalotto quando scoppiò la febbre del jackpot. Togliendo il gioco terrestre, diamo spazio ai gioco non legali e illegali, inoltre spingiamo le persone a giocare in luoghi più pericolosi come il proprio studio dove si perde la cognizione dello spazio e del tempo. Per me non esiste il giocatore patologico, ma la persona patologica, che può prendere diversi vestiti, come l’alcool, il gioco o tante altre cose. Lo stato ha avuto una responsabilità importante, la distruzione del tempo libero ha creato nell’individuo un vuoto dove tendono a formarsi le patologie. In questo certamente le istituzioni hanno un ruolo importante. Per questo cambiamento del tempo il giocatore non è dipendente dal gioco, ma è un pluridipendente (ad esempio dal tabacco, da Facebook). Noi dobbiamo creare una cultura diversa e migliore del gioco. Non è attraverso la proibizione che possiamo migliorare, ma attraverso la cultura della consapevolezza”.

 

All’interno del convegno è stato anche introdotto Ludus In Fabula, ideato da C.Cuomo e Annarita Alfano.

 

“Per Sapar- ha raccontato Cuomo – ho cercato di lavorare per rivalorizzare l’Amusement. E’importante il lavoro delle associazioni di settore; è fondamentale nell’informazione sui problemi come la ludopatia. In Italia si parla di GAP, mentre nella comunità europea si analizza il gaming in generale. Il nostro lavoro è partito analizzando gli aspetti problematici del gaming, legato ad internet, ma più in generale quello che volevamo è fare un testo sulla ludopatia senza usare paroloni, creare un contenuto che potesse arrivare al grande pubblico dato che uno dei problemi principali e la cattiva informazione”.

“Il nostro libro- ha proseguito Alfano– vuole sensibilizzare su quello cons’è la ludopatia. Non è un testo accademico, ma è un lavoro di ricerca. Può essere fruibile dal genitore che vuole informarsi sui possibili problemi del figlio, ai ragazzi stessi che vogliono comprendere le offerte del gioco. Grande importanza anche l’analisi sulla creazione del virtual ego, una tendenza in continuo aumento. Altra componente fondamentale nella ‘creazione’ ludopatia è la presenza di diverse patologie, come l’ansia, depressione ETC, questo porta a chiudersi in un mondo virtuale”.

 

“Nella discussione di oggi- ha concluso Curcio- siamo stati in grado di analizzare il gioco in maniera più completa, in maniera pulita dalla politica. Tra poco arriverà la stabilità e abbiamo tutti il sospetto che lo stato cercherà un guadagno senza dare soluzioni al problema del GAP, e ai problemi del settore. Hanno solo l’occhio a forma di soldi, senza pensare a tantissimi lati di un settore complesso. Il traguardo annunciato della tutela del giocatore è effimero, perché non ci sono prese di posizioni reali da parte del Governo. Forse, o non si ha la percezione, o queste azioni non si vogliono fare. Parlare di gioco nelle aule parlamentari forse è scomodo, ma non è scomodo che porti tantissimi soldi nelle casse. Ci auguriamo il rispetto degli operatori e che vengano ascoltati i suggerimenti delle associazioni di categoria”.

 

PressGiochi