Durante la prima giornata di ENADA 2025, si è tenuto un convegno curato da SAPAR che ha riunito i rappresentati delle principali associazioni d settore e si è concentrato su
Durante la prima giornata di ENADA 2025, si è tenuto un convegno curato da SAPAR che ha riunito i rappresentati delle principali associazioni d settore e si è concentrato su diversi temi, tra cui la lettura errata dei dati di mercato e la riforma del gioco fisico in corso.
Sono intervenuti Elisabetta Poso (direttrice Ufficio Apparecchi da intrattenimento di ADM), Emmanuele Cangianelli (presidente EGP-FIPE), Domenico Distante (presidente SAPAR), Geronimo Cardia (presidente ACADI), Claudio Bianchella (As.Tro.), Gennaro Parlati (presidente Sistema Gioco Italia), Pasquale Chiacchio (presidente AGSI), Gianmaria Chiodo (presidente CNI), Avv. Lorenzo Allegrucci (Milano Finanza).
Lo scopo del dibattito è stato quello di trovare risposte ed eventuali proposte per venire a capo di un problema che affligge l’intero settore del gioco: l’attacco al gioco pubblico quotidiano da parte della stampa generalista e l’errata e superficiale lettura dei dati sul gioco. Fenomeno che – come sottolineato nel corso del convegno- pregiudica il settore ormai da diverso tempo.
Ad aprire la discussione, Domenico Distante (presidente di SAPAR): “Più volte SAPAR ha fatto riferimento al ‘REGIME DI COPIA INCOLLA’ che dilaga tra le pagine della stampa generalista. Spesso accade che si confondano i dati di RACCOLTA con i dati di SPESA: fuorviando così la percezione dei lettori sul fenomeno.
Il gioco pubblico è sotto attacco mediatico dal lontano 2004, non si tratta quindi di un fenomeno recente. Fare informazione è una questione delicata ed è necessario riportare le notizie e i dati in modo corretto e soprattutto non pubblicare immediatamente i dati senza controllare l’attendibilità delle fonti. Fondamentale è anche il costante confronto con gli operatori del settore, che invece risulta quasi assente, per poter avere il punto di vista di un esperto sui dati raccolti. Il Gruppo ‘Today’ ha più volte fatto un copia incolla e invertito i dati su spesa e raccolta, di conseguenza, si crea confusione tra i lettori del giornale che leggono il servizio e capiscono tutt’altro, in quanto viene restituita una visione ingigantita del fenomeno. I giornalisti non lavorano sulla notizia, non ricercano i dati presentando, dunque, notizie fuorvianti. Creano dei titoli ad effetto sfruttando il fatto che le persone non sempre si soffermano sulla lettura dell’articolo ma leggono di sfuggita il titolo dell’articolo.
Si vuole quindi gettare fango su un settore. Preghiamo la stampa, prima di pubblicare un articolo, di confrontarsi con chi di dovere, sarebbe sicuramente un primo passo per porre fine a questo linciaggio contro il settore del gioco.
Nelle ultime settimane, sono state emesse diverse ordinanze comunali e regionali – afferma Durante facendo riferimento all’imminente riordino del gioco fisico- sugli orari consentiti di utilizzo degli apparecchi, sui luoghi sensibili senza ascoltar chi si trova sul lavoro attivamente sul territorio e le associazioni”.
Emmanuele Cangianelli, il presidente di EGP-FIPE ha dichiarato: “In questa battaglia, le imprese sono lasciate sole dal loro socio di maggioranza, ovvero lo Stato.
Qualsiasi attività di gioco viene fatta sotto concessione pubblica in un regime in cui ogni euro circolato deve essere controllato. Quindi in questo momento – anche partendo dalle campagne di sensibilizzazione- ci si aspetta una maggiore partecipazione anche da parte dello stato.
Il mondo della comunicazione paga sempre chi lancia notizie richiamano al sensazionalismo, non si fa più fact-checking perché si vuole sentire la voce degli utenti. Gli operatori del settore dovrebbero fare più squadra. Ad Enada, stiamo portando avanti un’iniziativa per mettere in evidenza il complesso rapporto del comparto del settore dei giochi con le banche, è necessario costruire canali di comunicazione più solidi”.
Interviene poi Elisabetta Poso, la direttrice Ufficio Apparecchi da intrattenimento di ADM: “Il settore del gioco pubblico è un settore complicato ma che va avanti nel rispetto della normativa vigente, ma nonostante questo non gode di buona fama.
Sul tema della comunicazione, mi sento di dire che è necessario diffondere informazioni più corrette possibili. Quotidianamente vengono compiuti molti errori, il più è confondere i dati della raccolta con i dati sulla spesa. È chiaro che la notizia negativa fa sempre più scalpore. È necessario arrivare ad una normalizzazione nella diffusione delle informazioni sul settore del gioco. È un normale settore economico e produttivo che contribuisce in maniera significativa sull’economica del paese”.
Geronimo Cardia, il presidente di ACADI ha dichiarato: “Il settore affronta il problema del gioco patologico in modo corretto, ma all’esterno no. Si parla spesso dei giocatori patologici ma raramente si menziona chi vede il gioco come fonte di divertimento sano.
Nell’ultimo periodo, si è notata una partecipazione non completa del settore durante i momenti di confronto. Esistono 33 tipologie di giochi, l’ufficio degli apparecchi se ne occupa di 3. La lotta al settore del gioco coinvolge tutto il comparto del gioco pubblico, ma solo alcune tipologie (forse solo una).
È in corso un forte dibattito tra le istituzioni: tra lo stato, da una parte e gli enti territoriali dall’altra. Quest’ultimi sostengono un punto di vista rigido e negativo sul settore del gioco o, meglio, su una tipologia di gioco, cioè le slot. Gli operatori del settore sono lasciati fuori dal dibattito. Chi gestisce gli apparecchi deve comprendere la delicatezza del momento e unirsi.
Il tema sanitario è al centro del dibattito, negare che esista significa mostrare il fianco a chi invece si sta mettendo di impegno per gestirlo. Confronto e dibattito fondamentale, proporre il punto di vista del settore a chi non la pensa come noi.
Oggi ad un tavolo tecnico si confrontano governo, comuni, regioni; regioni e comuni si battono per evitare la riduzione del distanziometro e dei luoghi sensibili. Gli orari dei comuni sono rivolti solo a slot e apparecchi e non al resto del comparto.
È necessario trovare una giusta misura perché eccessive restrizioni possono rendere impossibile agli operatori lavorare: le restrizioni sui luoghi sensibili rende impossibile mettere a terra awp ed altri apparecchi e diventa altrettanto difficile procedere con la gara.
Il settore è preoccupato perché il governo sta per uscire con una bozza di decreto sui distanziometri non sostenibili e sulle limitazioni di orari che non permettono di lavorare agli operatori del settore. Se il settore non si preoccupa di queste questioni ed agisce in maniera significativa il problema non si aggraverà”.
Prende nuovamente la parola, Domenico Distante per presentare l’iniziativa “FUORI GIOCO DELLE BANCHE”: “Continua l’attacco nei confronti dei gestori e dipendenti da parte delle banche per l’apertura dei conti correnti. Le banche e i loro direttori non possono procedere con pratiche bancarie a favore degli operatori perché devono essere rimandate al sistema centrale. Ciò inibisce la pratica. Questo è un problema che si sta allargando a macchia d’olio. Lo Stato dovrebbe richiedere agli istituiti di credito dello Stato di non ostacolare le operazioni bancarie dei gestori che lavorano con noi non puoi chiudere conti di credito ma devi aprirli. Questa è la migliore soluzione, anche se questi istituiti non sono su tutto il territorio”.
Sullo stesso tema continua Gianmaria Chiodo, presidente CNI: “Non è più il direttore della banca che dice no, ma ora nell’ era della digitalizzazione gli operatori sono diventati gli appestati 2.0. Invito a firmare la petizione perché rappresenta qualcosa di fondamentale per l’intero settore.
Chiediamo quindi di smettere di fare guerra ad un settore che è invidiato da tutta Europa, perché il settore dei giochi in Italia funziona molta bene. Le associazioni di settore dovrebbero essere coinvolte maggiormente durante i tavoli tecnici, come diretti interessati.
Per fare un riordino del gioco fisico corretto, è quindi necessario coinvolgere nel dibattito anche gli operatori del settore per comprendere come fare certe cose senza far male a nessuno.
Siamo un comparto industriale in Italia, lo stato deve riconoscere il nostro settore come sano e pulito rispettoso delle norme”.
È intervenuto poi Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia: “Parlando dell’attacco mediatico quotidiano nei confronti del gioco, Inizio con una domanda: perché nascono gli attacchi? L’attacco non è nei confronti dei giochi in sé ma al contrario si attaccano i giochi per fare politica. Un esempio recente è il caso dell’ultimo attacco dell’onorevole Schelein del pd alle misure che il governo intende adottare in materia di gioco fisico. D’altronde questa è la norma: quando si attacca avversario lo si fa puntando sul settore più fragile.
L’unica possibilità per contrastare questo attacco mediatico nei confronti del gioco pubblico è adottare una comunicazione sana: fornire informazioni sulla nostra formazione, su quanti giocatori sani e quanti giocatori dipendenti tuteliamo. Quindi la soluzione è rispondere agli attacchi con una sana comunicazione.
In merito al riordino del gioco fisico, mi auguro che vengano coinvolti operatori e gestori del settore perché possono portare sul tavolo dei dati e punti di vista interni preziosi.”
Claudio Bianchella (As.tro) ha dichiarato: “L’associazione As.Tro sta conducendo un’importante ricerca sulla prevenzione che è stata presentata il 31 gennaio a Segrate. L’iniziativa è nata da una collaborazione tra l’università Bicocca di Milano, associazioni di categoria e di filiera e gli operatori sanitari. Abbiamo permesso ai ricercatori di condurre i lavori nelle sale e dove sono state analizzate le condizioni ambientali (problematiche nella sala che possono incentivare al gioco). È stato poi messo a punto un corso di formazione professionale gratuita dispensata dal servizio sanitario nazione per fornire ai gestori del settore delle linee guida.
La filiera del gioco lecito deve dimostrare di essere in prima linea per risolvere il problema del gioco d’azzardo patologico. La ricerca di astro fornisce una visione veritiera sulla situazione dei piccoli comuni chiedendo i dati dei giocatori problematici in cura alle asl. Questo ovviamente, non risolve il problema perché basta un solo ludopatico per ricevere attacchi. Sono tutti iniziative comunicative efficaci per dimostrare a tutti che si fa qualcosa di buono per limitare il fenomeno.
Mi auspico che le imprese possano proseguire verso la sostenibilità. Se si vuole, imporre il distanziometro e i luoghi sensibili è necessario che siano sostenibili. Noi da sempre come associazione stiamo portando avanti l’idea di figura del gestore (un super gestore) che abbia finalmente un riconoscimento giuridico e che faccia il suo lavoro come incaricato del pubblico servizio”.
Pasquale Chiacchio, il presidente di AGSI, ha poi affermato: “Lo stato ci chiede di rispettare le regole, siamo delegati allo stato però siamo impossibilitati a rispettare le norme che lo stato ci chiede. Se non abbiamo i conti correnti non possiamo fare una serie di azioni imposte dallo stato stesso.
Lo stato ha fatto solo chiacchiere fino a questo momento, adesso è il momento di presentare i numeri. Noi dovremmo essere valutati come gli imprenditori che siamo non con i numeri. Noi imprenditori siamo abituati a rispondere con i fatti e non con le chiacchiere”.
In chiusura il presidente di SAPAR ha ribadito: “Appare necessario portare a termine il riordino del gioco fisico quanto prima perché ne abbiamo bisogno”.
PressGiochi