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Emilia Romagna. Il M5S vuole una nuova legge contro il gioco d’azzardo: distanze di un km e G&V fuori dagli ospedali

Il M5S propone una nuova legge in Regione Emilia Romagna contro il gioco d’azzardo. A guidare la proposta Andrea Bertaini e Silvia Piccinini (nella foto), da mesi attivi su questo

21 Aprile 2016

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Il M5S propone una nuova legge in Regione Emilia Romagna contro il gioco d’azzardo. A guidare la proposta Andrea Bertaini e Silvia Piccinini (nella foto), da mesi attivi su questo fronte. Le proposte prevedono una Irap più alta, +0,95%, per i bar che ospitano le “macchinette” (sconto equivalente, invece, per chi non lo fa), un chilometro almeno di distanza tra le sale scommesse e qualsiasi luogo sensibile (ad esempio scuole, parchi, impianti sportivi e luoghi di culto), divieto di ‘ospitare’ o sponsorizzare il gioco d’azzardo da parte di tutti quei soggetti, come associazioni e circoli, che ricevono finanziamenti regionali.

Tra le norme contenute nel testo, pronto per essere presentato in assemblea legislativa, c’è anche l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria o la carta d’identità elettronica per poter accedere alle slot, in modo da impedirne per davvero l’uso da parte dei minorenni. E un divieto come quello della vendita dei gratta vinci all’interno degli ospedali, una cosa che oggi invece accade.

“E’ come offrire un bicchiere di vino a chi si presenta agli alcolisti anonimi”, dice la consigliera regionale Raffaella Sensoli. Il progetto di legge prevede inoltre percorsi di riabilitazione dei giocatori d’azzardo da parte delle Asl (anche con aiuti economici per i malati di gioco), ma anche test di autovalutazione da svolgere nei bar per individuare il problema al suo manifestarsi.

“Non vogliamo demonizzare il gioco d’azzardo di per sè- chiarisce Andrea Bertani, altro consigliere m5s- ma spesso chi gioca d’azzardo rischia di cadere in un gioco problematico e poi patologico”. In più, in regione “coloro che soffrono di questa patologia sono in crescita, nei sert c’è un aumento degli accessi del 15% lo scorso anno”.

L’Emilia-Romagna, precisano però i 5 stelle, “non parte dall’anno zero perché ha già una legge (del 2013, ndr) ma sta dando effetti limitati”. Tra le novità di quelle norme il marchio “slot free” per i locali che rinunciavano ad ospitare le ‘macchinette’. Un anno fa, a maggio 2015, le adesioni erano però 130 da Piacenza a Rimini. La Regione, sottolinea Silvia Piccinini, “non ha nemmeno i dati di quanti esercizi hanno aderito perché se ne occupano i comuni. Ma al comune di Bologna, per esempio, non hanno nemmeno capito di cosa stavamo parlando”.

E non molto meglio, a sentire la consigliera, è andata col comune di Modena. Per facilitare quel progetto i cinque stelle propongono anche una app per smartphone in maniera da individuare più facilmente i bar “etici”.

Ora la proposta andrà al vaglio dell’assemblea legislativa e il movimento chiede che venga valutata nel merito. “Ci aspettiamo un certo grado di collaborazione da parte degli altri gruppi- dice il capogruppo Gianluca Sassi- questo progetto di legge non è fatto per polemica ma per essere propositivi, spero non si prendano decisioni solo perché siamo noi a presentarlo”.

PressGiochi