19 Aprile 2024 - 08:41

Emilia Romagna. Fiorentini (FI) “Nel gioco il banco lo tiene lo Stato. La Regione deve avere il coraggio di affrontare il tema occupazionale senza ipocrisie”

“Quello che succede con la normativa regionale in Emilia Romagna sul gioco legale è declinabile come un tentativo che può portare una deriva spiacevole per scelte che sono di libertà.

20 Gennaio 2020

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“Quello che succede con la normativa regionale in Emilia Romagna sul gioco legale è declinabile come un tentativo che può portare una deriva spiacevole per scelte che sono di libertà. Bisogna chiarire che le attività di cui stiamo parlando sono attività legali gestite con caratteristiche di ordine pubblico. Lo Stato ha sul gioco un interesse proporzionale alla grande quantità di imposte che l’erario riceve dalle giocate. Dall’inizio della nostra Repubblica l’attività di gioco è riservata allo Stato e solo lo Stato può decidere come gestire l’offerta. Stiamo quindi parlando di un settore completamente regolamentato dallo Stato tramite l’Amministrazione dei monopoli di Stato che vigila e amministra le forme di gioco, e tramite il Ministero dell’Interno tramite l’elenco Ries. Il banco lo tiene lo Stato”.

Lo ha dichiarato Gianfranco Fiorentini, candidato alla Regione Emilia Romagna per Forza Italia parlando in un convegno di Gioco pubblico.

“I 3700 posti di lavoro in pericolo nel settore in Emilia Romagna sono quasi una mezza ILVA.- ha proseguito Fiorentini – Il Presidente Bonaccini è indifferente e non se ne occupa,  come se questi lavoratori non avessero diritti, figli di un Dio minore. Dopo il rapporto preciso e puntuale della CGIA di Mestre presentato al recente Convegno promosso dall’associazione  As.Tro Emilia Romagna la gravità del rischio occupazionale nella Regione Emilia Romagna è evidente a tutti ed è stata certificata da un autorevole fonte scientifica indipendente.

In altri casi in Regione,  per qualche decina di occupati a rischio in altri  settori produttivi,  si era mobilitato mezzo mondo. Le imprese saranno costrette a chiudere e a licenziare i propri dipendenti a causa di una norma regionale retroattiva,  senza che siano stati neppure previsti incentivi o indennizzi  per chi ha investito  il proprio denaro nelle aziende che chiuderanno,  facendo affidamento sulle concessioni rilasciate dallo Stato Italiano fino a marzo 2022.

Bisogna avere il coraggio di affrontare questo grave problema occupazionale senza pregiudizi e senza ipocrisie. Basta un voto per cambiare”.

PressGiochi