19 Aprile 2024 - 15:30

Dl Dignità. Vitali (Fi): “Sul gioco d’azzardo non si valutano le osservazioni fatte dal Senato”

“Siete intervenuti a piedi uniti nella materia dei giochi. Per la fretta di legiferare, – ha dichiarato in Aula al Senato il sen. Luigi Vitali di Forza Italia – per

06 Agosto 2018

Print Friendly, PDF & Email

“Siete intervenuti a piedi uniti nella materia dei giochi. Per la fretta di legiferare, – ha dichiarato in Aula al Senato il sen. Luigi Vitali di Forza Italia – per dare uno slogan e un manifesto che sarà privo di contenuti, avete omesso di valutare le legittime, corrette e pertinenti osservazioni che sono state fatte dal Servizio studi del Senato, che vi ha indicato che l’articolo 9 di questo decreto-legge è assolutamente in contraddizione con il cosiddetto decreto Balduzzi, che rimane assolutamente in vigore e valido nel nostro Paese. Da un lato, si vieta la pubblicità per i giochi d’azzardo, dall’altro si lascia la libertà di agire prevista dal decreto Balduzzi, che aveva già creato limitazioni, creando una disparità di trattamento tra le persone che voi vorreste favorire, i cosiddetti attinti dal disturbo da gioco d’azzardo, e quelli che invece operano in questo settore, quasi che i primi siano meritevoli di dignità e i secondi invece siano meritevoli di indegnità”.

 

“Nell’intervenire anche nel settore dei giochi, – ha proseguito – avete dimenticato di coordinarvi con la normativa comunitaria. Mi riferisco alla raccomandazione della Commissione europea del 14 luglio 2014, che non suggerisce l’imposizione di divieti di comunicazione, ma, diversamente da quello che voi avete sostenuto e realizzato, afferma che le comunicazioni commerciali sui servizi di gioco d’azzardo on line possono svolgere un ruolo importante nell’orientare i consumatori verso offerte permesse e controllate. Avete stabilito con una norma manifesto una limitazione, senza dare al Parlamento una relazione, senza aver avviato un’indagine e offerto dei dati. Siete intervenuti a piedi uniti in un settore delicato, aggravando l’imposizione fiscale e favorendo, di fatto, il gioco illegale.. Quindi, il decreto‑legge in esame non centra alcuno degli obiettivi.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi rendo conto che l’invito che sto per fare cadrà nel vuoto, ma sento il dovere di farlo ugualmente. Fermatevi, finché siete in tempo”.

 

PressGiochi