20 Aprile 2024 - 14:10

Distanziometro e provvedimenti di decadenza: il Tar Bolzano attende la decisione di Palazzo Spada

“L’udienza di discussione nel merito è stata più volte rinviata in attesa che il Consiglio di Stato decidesse ricorsi involgenti le medesime questioni di diritto ovvero la legittimità del distanziometro

04 Ottobre 2021

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“L’udienza di discussione nel merito è stata più volte rinviata in attesa che il Consiglio di Stato decidesse ricorsi involgenti le medesime questioni di diritto ovvero la legittimità del distanziometro di cui alla L.P. 13/1992 e s.m., al fine di evitare contrasti di giudicati e per economia processuale”.

Con queste ragioni il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa Sezione Autonoma di Bolzano ha deciso di rinviare la trattazione di tre ricorsi contro l’adozione dei provvedimenti che hanno portato all’introduzione del distanziometro del gioco lecito in provincia e ai provvedimenti di decadenza delle attività, a luglio 2022.

Nel frattempo, lo scorso 24 settembre il comune di Bolzano si è opposto al rinvio, “evidenziando da un lato il generale disfavore codificato nella disciplina del processo amministrativo acché la sospensione cautelare dei provvedimenti amministrativi si protragga nel tempo, e dall’altro lato sostenendo che il Consiglio di Stato recentemente avrebbe manifestato e statuito in merito alla legittimità del criterio distanziometrico del raggio di 300 metri da siti sensibili, come individuati dalla normativa sui giochi della Provincia di Bolzano, un diverso orientamento, tanto da rendere un ulteriore slittamento dell’udienza di discussione nel merito non più giustificabile.

Considerato che il diverso orientamento del Consiglio di Stato, richiamato dalla difesa del comune, è stato espresso a mezzo di ordinanze, adottate in sede cautelare sulla base di una delibazione sommaria tipica di questa fase, e sulla considerazione che nel bilanciamento degli interessi in conflitto è da dare prevalenza alla protezione delle fasce deboli dal rischio della ludopatia rispetto agli interessi degli operatori economici”.

Nonostante questo, il Tribunale ha deciso che la questione non possa considerarsi risolta fino alla decisione del Consiglio di Stato.

 

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