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Disappunto e sdegno dal consigl. naz. antiusura e “insieme contro l’azzardo” per mancata approvazione divieto assoluto pubblicità

Così come “Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo anche la Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II e il Cartello “Insieme contro l’Azzardo” esprimono  disappunto e

25 Novembre 2016

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Così come “Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo anche la Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II e il Cartello “Insieme contro l’Azzardo” esprimono  disappunto e sdegno per quanto si è consumato nella Commissione Bilancio della Camera, la quale è rimasta indifferente all’appello dell’Intergruppo parlamentare, che sosteneva l’approvazione di un emendamento sul divieto totale di pubblicità, precludendone ogni percorso legislativo, considerato che la fiducia impedirà di riproporre gli stessi emendamenti alla discussione dell’Aula.

“Il mondo politico e istituzionale del nostro Paese – ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso, Presidente della Consulta Antiusura – ancora una volta ha privilegiato gli interessi particolari, affaristi e lobbisti ai diritti delle persone a vivere in un Paese civile e democratico, in cui la dignità e la libertà personale sono protette e rispettate.

Al numero esorbitante delle vittime dell’azzardo, ora si aggiungono quelle create dall’indifferenza della politica – ha dichiarato l’avv. Attilio Simeone, Coordinatore nazionale di “Insieme contro l’azzardo”. Sempre più italiani malati di azzardo ricorrono ai prestiti usurari minando, così, la fuoriuscita dalla crisi economica in quanto sempre più, la ricchezza dissipata nell’illusione di una facile vincita, di fatto, sta rovinando l’economia e la tenuta sociale del nostro Paese. Sono un milione le persone dipendenti dall’azzardo con riflessi economici e psicologici su sei milioni di persone. Nei numeri dell’azzardo un posto preoccupante è occupato dai minori, i quali, ad un quesito statistico il 25 per cento degli intervistati ha risposto che l’azzardo può costituire una opportunità di lavoro. Una opinione malsana che si diffonde soprattutto con una pubblicità sempre più pervasiva e martellante e che in molti casi viola le fasce orarie in cui non dovrebbe essere reclamizzata, il tutto nel silenzio assordante della politica e delle istituzioni che dovrebbero vigilare sul rispetto delle regole.

“La pubblicità dell’azzardo, come strutturata, altera il reale giudizio che l’opinione pubblica dovrebbe farsi sui concreti rischi e, alimentando false illusioni, di fatto fa solo gli interessi dei cartelli delle macchinette mangiasoldi – ha concluso Attilio Simeone. Questa è stata l’agevolazione che hanno fatto alle lobbies dell’azzardo gli esponenti politici e istituzionali del Paese sbarrando la strada all’emendamento, che vieta la pubblicità. Un atto molto grave in un momento di disaffezione dei cittadini alla politica e alle istituzioni e di crisi di rappresentanza.
“È necessario – ha concluso Mons. D’Urso – che la politica metta al centro del suo agire la persona con i suoi diritti e la sua dignità, se vuole concedere al Paese la possibilità di tornare a crescere e percorrere la via della ripresa economia. L’azzardo distrugge e brucia l’economia, produce povertà e sovraindebitamento che sfociano irrimediabilmente nell’usura”.

PressGiochi