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D’Inca (M5S): “Garantire la sicurezza delle tabaccherie in virtù della loro gestione di grandi somme di denaro, anche dei giochi”

“Dobbiamo garantire la sicurezza dei titolari delle tabaccherie, che risultano essere una delle categorie sociali più esposte ai fenomeni di criminalità”.   Lo affermano i deputati Brugnerotto, Cozzolino e D’Incà

14 Settembre 2016

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“Dobbiamo garantire la sicurezza dei titolari delle tabaccherie, che risultano essere una delle categorie sociali più esposte ai fenomeni di criminalità”.

 

Lo affermano i deputati Brugnerotto, Cozzolino e D’Incà intervenendo con una interrogazione alla Camera sul fatto che oggi le tabaccherie, in vista delle consistenti giacenze di denaro incassate, sono divenute anche attività a forte rischio di commissione di reati predatori, non ultimo in ragione dell’appetibilità dei beni presenti all’interno dei locali, che costituiscono dei veri e propri valori (tabacchi, ricariche telefoniche, tagliandi delle lotterie e altro).

 

Come spiega D’Incà, “negli ultimi decenni le rivendite di generi di monopolio hanno profondamente differenziato la propria attività, affiancando al tradizionale esercizio di vendita dei tabacchi, anche l’offerta di giochi e servizi di pubblica utilità; preso le tabaccherie, infatti, è possibile usufruire di una pluralità di servizi essenziali quali: la riscossione delle tasse automobilistiche, del canone TV, dei tributi locali, del contributo unificato per gli atti giudiziari, nonché di servizi di pagamento delle utenze, delle multe per le infrazioni al codice della strada e delle somme iscritte a ruolo ed inoltre, l’emissione dei valori bollati telematici e dei voucher Inps. Senza considerare il settore dei giochi, che ha visto un aumento significativo nel corso degli anni, lotto, Gratta & Vinci, SuperEnalotto e scommesse sportive; ai tabaccai, quindi, vengono affidate numerose attività di riscossione da parte dell’Amministrazione finanziaria, delle regioni e da parte di enti pubblici e privati. Non a caso la rete delle tabaccherie ha assunto nel tempo una preponderante valenza sociale, tale da essere qualificata come rete a servizio delle istituzioni e della cittadinanza”.

 

“Il fenomeno –conclude – è alimentato anche dalla facilità con la quale gli autori dei reati riescono a portare a termine l’azione criminosa per via delle caratteristiche delle rivendite: tuttavia, non può essere sottovalutato un particolare aspetto relativo alla gestione contabile delle tabaccherie. Infatti, solo una frazione marginale del denaro incassato dai rivenditori rappresenta un «ricavo» effettivo. Una percentuale rilevante di tale ammontare, circa il 90-95 per cento, è in realtà da riversare allo Stato o ai concessionari, conseguentemente, un rivenditore che sia stato vittima delle attenzioni della criminalità si trova a dover sostenere in prima persona i danni subiti dall’evento criminoso”.

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