E’ stata pubblicata la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024, presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata
E’ stata pubblicata la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024, presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.
In data odierna a Palazzo Grazioli, in Roma, il Direttore della DIA, Gen. C.A. G. di F., Michele CARBONE, illustrerà agli organi di stampa la presente edizione che si connota per la significativa riduzione del gap temporale con il periodo di riferimento – in passato arrivato ad oltre un anno – per poter rendere disponibile un resoconto sull’andamento dell’azione antimafia “ravvicinato”, nonché relativo ad un arco diacronico maggiormente significativo, essendo adesso riferita all’intero 2024.
La relazione semestrale al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) per il 2024 delinea uno scenario ancora critico per quanto riguarda l’infiltrazione mafiosa nel settore dei giochi e delle scommesse, con una presenza pervasiva che abbraccia sia le modalità tradizionali sia le piattaforme digitali.
Operazioni e sequestri: un’economia criminale da centinaia di milioni
Tra le operazioni più rilevanti si segnala la confisca di un patrimonio da oltre 723 milioni di euro, distribuito tra società italiane e straniere (Austria, Malta, Romania, Svizzera, Antille Olandesi) operanti nel settore del gioco e del “gambling online”. Le indagini hanno evidenziato il coinvolgimento diretto di cosche di ‘ndrangheta come i Tegano, i De Stefano, i Piromalli e i Bellocco, che usano il settore per riciclare denaro e generare profitti leciti da attività illecite.
Un altro caso riguarda la confisca a carico di un imprenditore vicino alla cosca Piromalli, già noto per il coinvolgimento nell’operazione “Galassia”: si tratta di beni del valore di circa 700 mila euro, legati al gioco online.
Nel Lazio, la Polizia di Stato ha sequestrato beni per 4,5 milioni di euro a carico di un’organizzazione operante nella zona sud di Roma e nel basso Lazio, attiva nella vendita di droga e nel reinvestimento in sale gioco e scommesse.
A Genova, due distinte associazioni per delinquere sono state smantellate per esercizio abusivo di scommesse, con legami anche alla criminalità organizzata siciliana. Sono stati sequestrati beni per oltre 720 mila euro.
A Benevento, i clan camorristici locali sono tuttora attivi nella distribuzione e nel controllo delle slot machine in bar e ricevitorie, come parte di un più ampio business illecito che include estorsioni e spaccio.
Anche a Prato, si segnala un forte coinvolgimento della criminalità cinese nel gioco e nelle scommesse clandestine, spesso usate come strumento per operazioni di riciclaggio.
In Sicilia, l’attività della DIA ha confermato il persistere di infiltrazioni mafiose nel settore del gioco online e delle scommesse, considerato uno degli ambiti prioritari nella lotta al crimine organizzato. In particolare, l’area di Mazara del Vallo è emersa come luogo strategico per il controllo mafioso delle attività economiche legate anche a questo comparto.
Il 2024 conferma che il settore dei giochi – in tutte le sue declinazioni, dalle slot machine al gioco online – rappresenta ancora una delle principali fonti di arricchimento e riciclaggio per le organizzazioni mafiose. Il contrasto alle infiltrazioni in questo comparto resta quindi una priorità assoluta per la DIA, che prosegue con sequestri, confische e indagini patrimoniali volte a colpire gli assetti economici della criminalità organizzata.
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