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Delega Fiscale. Binetti (Ap): “Più Vlt sul mercato solo per aumentare gli introiti fiscali; la legge delega risponde ad una logica di tipo economico finanziaria”

“Non credo che si potrà mai porre la parola fine al tema del gioco d’azzardo. Nonostante i continui tentativi di regolamentazione da parte dello Stato, questa attività ci pone continuamente

02 Marzo 2015

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“Non credo che si potrà mai porre la parola fine al tema del gioco d’azzardo. Nonostante i continui tentativi di regolamentazione da parte dello Stato, questa attività ci pone continuamente di fronte a nuovi problemi, nuove sfaccettature, nuovi punti da prendere in considerazione, perché il gioco d’azzardo ha una struttura capillare che penetra in maniera importante il mondo della sanità. Questo è l’aspetto che dovremmo mettere in primo piano: la tutela dei pazienti affetti da dipendenza grave da gioco d’azzardo. Tuttavia il gioco è anche una realtà che tocca il tema del mercato del lavoro per la tutela di tutte le persone che operano in questo campo, tocca il mercato delle finanze, il tema della giustizia, della criminalità e dell’usura che gira attorno a questo settore”. L’onorevole di Area popolare Paola Binetti commenta a PressGiochi.it le ultime novità che stanno caratterizzando la regolamentazione nazionale del gioco pubblico ricordando come tutti gli interventi legislativi sono diretti ad aumentare gli introiti erariali dal settore mentre rimane nei cassetti della Commissione finanze il testo di legge di cui è relatrice che mira esclusivamente alla tutela dei giocatori d’azzardo e delle proprie famiglie.

“Ritengo che lo Stato debba intervenire legislativamente ogni volta che ci siano situazioni che richiedano un approccio più puntuale, concreto e capace di tenere conto di tutti gli interessi degli attori coinvolti. Non possiamo immaginare – dichiara Binetti – di prendere una volta per tutte una decisione definitiva; per fare questo ci vorrebbe una legge quadro sul gioco d’azzardo che toccasse contestualmente e contemporaneamente tutti i temi colpiti trasversalmente dal settore. Tutti i disegni di legge su cui ci stiamo confrontando sono tutti progetti che in qualche modo peccano di una loro parzialità. Detto questo ritengo che il disegno di legge di attuazione dell’art. 14 della delega fiscale a cui sta lavorando il Governo pecca anch’esso di parzialità perché prende in esame il gioco d’azzardo esclusivamente sotto il profilo delle implicazioni di natura fiscale, che mantiene in primo piano. Come dire: per prima cosa mantenere il gettito fiscale che viene dal gioco perché lo Stato ne ha bisogno e perché attraverso quelle entrate si fa fronte a tutte le grandi tematiche che riguardano la fiscalità generale e in questo contesto – considerati i problemi sul piano sociale che il settore crea – devolvere parte di queste entrate alla questione sanitaria.

Il decreto della delega fiscale intende riconoscere alcuni passaggi della legge a cui stiamo lavorando in 12ima commissione, spostando l’attenzione dall’aspetto della cura all’aspetto sanitario. Per questo il provvedimento è molto light quando si tratta di regolamentare la pubblicità o le distanze delle sale dai luoghi sensibili”.

L’intervento che il governo fa sulla riduzione delle macchinette – spiega Binetti – è un intervento che riduce gli apparecchi che in qualche modo rendono di meno e non controlla direttamente, viceversa mantiene il numero di apparecchi (le videolotterie) sulle quali esercita un controllo maggiore e dalle quali ritiene di poter avere un ritorno fiscale maggiore. Ognuna delle scelte che il governo fa attraverso il decreto della delega fiscale risponde a questo doppio obiettivo, che non venga meno il prelievo fiscale, magari aumentandolo mentre per quanto riguarda i problemi sociali che ne derivano, si fa carico dando delle briciole per curare coloro che si ammalano di gioco, ma non è disponibile a fare un intervento forte in termini di contenimento del gioco e della relativa pubblicità. Non pensiamo solo agli apparecchi da intrattenimento, pensiamo anche alle lotterie, al numero di gratta e vinci sul mercato e al pericolo che anche da essi deriva per il giocatore”.

“Alcune iniziative proposte in Commissione affari sociali sono state adottate in sede di legge di Stabilità, altre in delega fiscale. E’ come prendere un tema e dividerlo, trasferendo degli aspetti in altri testi di legge. E’ ovvio che questo è meglio di niente, ma se mi chiedete se questo risponde davvero ai bisogni che hanno i cittadini io rispondo no perché questo non risponde ai reali bisogni dei cittadini. La legge delega risponde ad una logica di tipo economico finanziaria. Se è vero che questa logica è importante non è meno vero che c’è un implicazione sociale e socio-sanitaria del problema che è altrettanto importante”.

L’inserimento dei Lea era stato previsto nella legge Balduzzi anche sé non erano stati ricompresi i finanziamenti necessari. Oggi il Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha finalmente incluso il Gap nel SSN facendo sapere che non comporterà nuovi oneri per lo Stato.

“Il nostro disegno di legge – spiega l’onorevole centrista – copre tre punti che sono importanti: la prevenzione, l’assistenza e la riabilitazione o reinserimento dei pazienti colpiti da Gap. La prevenzione è fatta attraverso una serie di iniziative dell’Osservatorio che vanno ad incidere positivamente nel profilo dell’educazione e della formazione e in un certo senso come intervento di forza passiva attraverso uno stop alla pubblicità. Questo è la prevenzione. Poi c’è quello che noi chiamiamo la cura di un paziente affetto da dipendenza grave che una volta ricevuta la diagnosi va inserito nell’assistenza del Piano Sanitario Nazionale; la finanziaria 2015 ha stabilito i 50 milioni da utilizzare in questo senso. C’è un terzo punto nella nostra legge che è quello che riguarda il supporto alle famiglie attraverso la partecipazione al fondo antiusura e in sostegno attraverso politiche sociali concrete che cercano di farle riemergere dalla disperazione nella quale frequentemente un giocatore d’azzardo fa cadere la propria famiglia. Questi tre aspetti non sono coperti né dalla Delega fiscale né dal decreto Balduzzi, né dalla Stabilità, perché rispondono ad una logica unitaria di attenzione al malato che indica al paziente come non entrare nel circuito della dipendenza e come uscirne velocemente. Questi interventi sono inseriti nella legge di cui siamo firmatari ma non sono presenti – con tutto il rispetto – nel decreto Balduzzi, né nella Delega fiscale né nella Stabilità. Tanto di cappello a queste leggi, ma noi vogliamo qualcosa di più”.

“Nonostante tutto, voglio ricordare – conclude Binetti – che gli apparecchi da gioco sono pericolosi quanto i gratta&vinci, il gioco online e tutti gli altri giochi. Il pericolo dei gratta e vinci ad esempio non viene mai preso in considerazione invece dovrebbe essere considerato molto più attentamente. La nostra battaglia è una battaglia a tutto campo contro il gioco d’azzardo”.

PressGiochi