19 Aprile 2024 - 18:10

Delega fiscale: anche l’amusement trova spazio durante la discussione

Durante le audizioni che si sono tenute oggi presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati si è parlato non solo di giochi a vincita ma anche di amusement. Sergio

09 Maggio 2023

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Durante le audizioni che si sono tenute oggi presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati si è parlato non solo di giochi a vincita ma anche di amusement.

Sergio Milesi, per Astro, ha affermato: “A giugno 2021 ADM ha attuato una norma introdotta nel 2012, la disciplina sugli apparecchi senza vincita in denaro richiedendo una rigorosa procedura di omologazione con la motivazione di contrastare il gioco d’azzardo, infatti il processo di omologa richiesto è simile a quello previsto per le slot machine e le videolotterie. Questa procedura di omologazione è unica al mondo, consideriamo che tali apparecchi non devono essere considerati pericolosi. L’azzardo viene svolto tramite altri tipi di canali e strumenti tecnologici.

Abbiamo proposto un emendamento che separasse nettamente i giochi non a vincita dai giochi a vincita che permettesse a questi giochi di non essere omologati ma semplicemente autorizzati con autodichiarazione da parte degli importatori e produttori degli apparecchi ponendo a carico delle aziende la relativa responsabilità. Vorremmo che la delega intervenisse anche su questo aspetto, introducendo una norma che permetta una variazione delle discipline per le procedure per l’installazione e l’importazione di questi giochi di puro intrattenimento. Siamo fermi ad una normativa degli anni 2000, è indispenzabile un aggiornamento normativo altrimenti tutto il comparto rischia il collasso”.

Ad intervenire anche Alessandro Lama, di Federamusement, confesercenti che ha affermato: “Il settore dell’amusement è un settore completamente diverso rispetto a quello del gioco a vincita. Siamo un settore completamente diverso. Siamo l’unico paese in Europa ad aver attivato le procedure di omologhe che stanno bloccando l’installazione in Italia di macchine prodotte in altri Paesi europei con questa barriera di inserimento nel mercato.

Chiediamo inoltre la soppressione dell’Imposta sugli intrattenimenti, un’imposta  caratterizzata da un rapporto costi benefici davvero sbilanciato”.

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