30 Aprile 2025 - 06:15

Del Barba (IV) a PressGiochi: “Il DGA non si risolve ghettizzando le sale giochi”

L’onorevole Del Barba, nato a Morbegno nel 1970, è un informatico e dirigente bancario. Laureato in Scienze dell’Informazione all’Università degli Studi di Milano, è alla sua terza legislatura. E’ stato

09 Aprile 2025

L’onorevole Del Barba, nato a Morbegno nel 1970, è un informatico e dirigente bancario. Laureato in Scienze dell’Informazione all’Università degli Studi di Milano, è alla sua terza legislatura. E’ stato eletto alla Camera dei Deputati nel 2023 con Italia Viva-Il Centro-Renew Europe. Segretario della Commissione Finanze della Camera è anche vicepresidente vicario del proprio gruppo parlamentare.

 

On. Del Barba, nelle ultime settimane è stata discussa la questione del distanziometro. La possibilità di ridurre la distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili ha suscitato molte critiche soprattutto da parte dell’opposizione. Quale è la sua posizione in merito?

“Da sempre ritengo che la soluzione delle sale gioco non possa trovare una soluzione nella loro semplice ‘ghettizzazione’. E’ piuttosto l’intervento complessivo di tutela delle persone fragili e dei minorenni nonché una sana cultura della consapevolezza la strada che va seguita. Proprio per questo motivo capisco che la discussione sul distanziometro non possa che finire come sta finendo: è sbagliato e sconveniente affrontare il tema delle distanze separatamente a tutti gli altri. Ovvio che chi ha timori rispetto a una situazione data di fronte alla sola proposta di diminuire le distanze non potrà che essere critico. Così come la giustificazione del governo laddove si riferisca ai mancati introiti credo che rappresenti una forzatura lungo un percorso che veniva compiuto in maniera positiva. O il processo di trasparenza e difesa dei fragili verrà svolto in maniera autentica e consistente, oppure assisteremo al riacutizzarsi del fenomeno di rigetto del lavoro faticosamente fatto negli ultimi anni”.

È possibile superare la frammentazione normativa in materia di giochi che si è creata negli ultimi anni tra le regioni e gli enti locali proponendo delle linee guida nazionali?

“E’ auspicabile e anche necessario, ma il momento politico, comprese le ambiguità sui temi delle autonomie locali, non è dei migliori perché ciò avvenga. Non credo serva aggiungere altro”.

Con la recente legge di bilancio per l’anno 2025 è stato soppresso l’Osservatorio Nazionale per il gioco d’azzardo patologico. Ritiene che le nuove misure proposte possano essere sufficienti per arginare il fenomeno?

“No. E questo è parte del problema. A fronte della soppressione non si è data l’impressione di voler potenziare il servizio erogato. Vedremo nel tempo i risultati”.

Recentemente è stata ribadita l’importanza della trasparenza del gioco legale e l’impegno del governo nel creare un quadro normativo stabile. Come dovrebbero comportarsi le istituzioni, secondo lei, per garantire questi obiettivi?

“Il gioco legale deve essere in grado di dimostrare la sua netta distinzione rispetto alle molteplici e pericolose forme di gioco illegale e la trasparenza è uno degli elementi fondamentali affinché ciò avvenga. Dal canto loro le istituzioni laddove producessero un quadro normativo stabile e tenessero una linea di coerenza rispetto ai vincoli e agli approcci del pubblico rispetto al gioco favorirebbero la nascita di un mercato ‘amico’, in grado di collaborare con la volontà pubblica nelle forme e nei modi individuati. L’incertezza delle regole non solo costituisce un problema per l’industria del gioco, ma impedisce che la stessa possa pienamente partecipare alla costruzione di quell’habitat del gioco legale che sarebbe il primo alleato anche per combattere le comprensibili paure di chi appunta la propria attenzione sulle patologie e comunque l’uso improprio del gioco. Laddove gli operatori di mercato non vengano messi nelle condizioni di conoscere con certezza le regole del gioco per un periodo sufficientemente lungo di tempo da giustificare scelte strategiche e investimenti è francamente più difficile ottenere risultati positivi”.

 

 

Giulia Murgia – PressGiochi MAG