19 Aprile 2024 - 21:05

DEF 2018: minori entrate dal Lotto, ma maggiori dagli altri giochi

Il Presidente del Consiglio dei ministri  ha trasmesso il Documento di economia e finanza 2018 alle Camere. Il Documento è stato assegnato, ai sensi dell’articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento,

08 Maggio 2018

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Il Presidente del Consiglio dei ministri  ha trasmesso il Documento di economia e finanza 2018 alle Camere. Il Documento è stato assegnato, ai sensi dell’articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento, alla Commissione speciale istituita con deliberazione del 10 aprile 2018. La Commissione speciale dovrà presentare la relazione all’Assemblea entro il termine che sarà stabilito dalla Conferenza dei presidenti di Gruppo.

Nella giornata di oggi, la Commissione Speciale terrà in audizione il Ministro dell’economia e delle finanze, il CNEL e la Corte dei Conti, mentre domani sarà la volta dei rappresentanti dell’Istat, della Banca d’Italia, del presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, dell’ANCI e dell’Upi.

 

Il Servizio Bilancio del Parlamento che ha analizzato il DEF afferma che il minor gettito realizzato per il bilancio dello Stato rispetto alle precedenti stime è in larga parte attribuibile alla diminuzione delle imposte indirette (-3.004 milioni). Inoltre, contribuiscono allo scostamento negativo rispetto alle precedenti stime anche le entrate del gioco del lotto (-432 milioni).

“La riduzione nelle categorie relative a Monopoli e Lotto è ascrivibile prevalentemente, da un lato, ai minori introiti relativi alle imposte sui tabacchi (-226 milioni), dall’altro al decremento delle entrate derivanti dal gioco del lotto e
superenalotto (-466 milioni), solo parzialmente assorbito dai maggiori versamenti connessi al prelievo unico erariale sugli apparecchi di gioco.

 

Per entrambe le categorie dei Monopoli e del Lotto, lotterie ed altre attività di gioco, si sono conseguite minori riscossioni rispetto a quanto stimato, rispettivamente per 30 milioni e per 577 milioni”.

 

Per quanto riguarda l’impatto finanziario del Programma nazionale di riforma, la Ragioneria segnala che maggiori entrate per circa 48,2 miliardi sono riconducibili, oltre al differimento dell’entrata in vigore del regime IRI, alle disposizioni in materia di giochi.

Il Documento ricorda che per il 2018 la definizione della procedura di gara per l’attribuzione delle concessioni di raccolta del gioco del bingo e delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, con la contestuale proroga, al 31 dicembre 2018, delle concessioni in essere e della titolarità dei punti di raccolta regolarizzati, con maggiori entrate complessivamente pari a 552 milioni di euro per il 2018.

 

Nel periodo considerato, – riporta il documento allegato al DEF – circa il 90 per cento delle risorse è ottenuto sul versante delle entrate attraverso disposizioni per il recupero della base imponibile e l’accrescimento della fedeltà fiscale. Si tratta, in particolare, dell’estensione del meccanismo dello split payment a tutta la PA, ai professionisti, alle controllate dalla PA centrale e locale nonché alle società quotate in borsa, e delle disposizioni che mirano a limitare gli abusi dell’istituto delle compensazioni fiscali. A queste si aggiungono le disposizioni che disciplinano l’incremento dell’aliquota del prelievo erariale unico applicato sulla raccolta derivante dal gioco attraverso apparecchi automatici tipo slot machine, il contestuale aumento del prelievo sulle vincite superiori a 500 euro conseguite nel gioco del lotto e nelle lotterie istantanee.

 

Tra le maggiori entrate pari a 552 milioni di euro, si segnalano quelle relative alla raccolta delle scommesse e del gioco del Bingo e per le proroghea titolo oneroso, sia per l’assegnazione delle concessioni mediante gara.

 

Il DEF viene trasmesso alle Camere affinché si esprimano su tali obiettivi e sulle conseguenti strategie di politica economica contenute nel Documento. Dopo il passaggio parlamentare, il Programma di Stabilità e il Programma nazionale di riforma vanno inviati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile.

Nel caso italiano, non può tuttavia tenersi conto di tali date, atteso che, in relazione alla ancora non intervenuta costituzione di un nuovo governo nella attuale legislatura, il Documento è stato tramesso in data successiva a quella prevista.

Il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce tuttavia il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall’Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo, occupazione, riduzione del rapporto debito-PIL e per gli altri obiettivi programmatici prefigurati dal Governo per l’anno in corso e per il triennio successivo.

 

PressGiochi